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Parlare con Facebook

di Pasquale Matrone

Numero 252 - Luglio-Agosto 2024

Nespoli, preside emerito del Liceo “Cicognini” di Prato, poeta, scrittore, nonché filosofo, estimatore del grande nolano, ha da poco pubblicato il volume Ancora parlo con Facebook


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Esiste un genere letterario (frequentato anche da Manganelli ed Eco) che costruisce interviste immaginarie a personaggi celebri, vivi o morti. Follia? -taglio- Meglio definirla strategia tesa a svelare aspetti insoliti riferiti a territori limitrofi di quello specifico del personaggio. Immaginarie, ma anche serie e, comunque, mai folli. Le risposte degli interpellati, infatti, vengono desunte da documenti vagliati con cura. Tempo fa, inviato di Palomar, Quaderno online della rivista padovana La Nuova Tribuna Letteraria, ho incontrato, nel mio studio, Giordano Bruno, il filosofo arso sul rogo nel 1600. Lo scopo era quello di evidenziarne le dimensioni di: drammaturgo; prosatore rigoroso; poeta visionario, artefice di scene memorabili come quella del piccolo gabbiano (metafora della sua anima di recluso) in volo sin dove si fondono cielo e mare, e vento e onde piangono e cantano… Ho postato, poi, l’intervista su Facebook, social per attori diversi, tutti più o meno insidiati dal narcisismo, morbo di una maggioranza affetta dagli stessi sintomi: autocelebrazione, ostentazione di lacrime dozzinali, sfoggio delirante di velleitarie candidature al Nobel, e altri disordini spiritualviscerali… Accanto a questa categoria, c’è quella in cui s’infognano: invidiosi, odiatori, frustrati, calunniatori… Nell’ultima, infine, di cui fa parte Luigi Nespoli, confluiscono: persone comuni e intellettuali di varia estrazione desiderosi di conoscere, imparare, e, se richiesto, donare le proprie risorse agli altri. -taglio2- Nespoli, preside emerito del Liceo “Cicognini” di Prato, poeta, scrittore, nonché filosofo, estimatore del grande nolano, ha da poco pubblicato il volume Ancora parlo con Facebook. Sorpresa gratificante, per me, ritrovarmi in una sua nota intitolata: Pasquale Matrone intervista Giordano Bruno, a pag. 604: “Banale sarà ovviamente il mio dire/ per formulare congratulazioni/ a immaginaria rappresentazione/ e io la trovo così realistica e di/ sensi ricca che immagino tu matrone/ sia negromante in poesia filosofia/ e nella tua Pompei vicina a Nola/ tu autentico studioso creativo hai/ veramente incontrato Filippo Bruno,/ credo che per certo avete bevuto/ tazze di bollente cioccolata e quel/ fumo della ricca bevanda, sono/ testimone sembro assentire al volo/ di quel suo gabbiano metaforico!”. Aveva letto sul social e ha risposto in un libro. Gli sono grato. Tanto più perché so che la sua penna è apprezzata per competenza e onestà Pazzo lui pure? Pazzo più di me e di Nespoli, Bruno sarebbe stato contento di sapere che, su Facebook, si può anche dialogare e scoprire nuovi orizzonti, senza dannarsi reciprocamente al rogo o all’esilio, azione congeniale solo a creature malnate e diaboliche che, per giustificare i loro immondi commerci, spergiurano di essere più padreterni del Padreterno.





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