logo-sport

PAOLO BANCHERO

di Laura Fiore

Numero 236 - Dicembre-Gennaio 2023

È stato selezionato come prima scelta assoluta al Draft NBA 2022, diventando la seconda prima scelta di cittadinanza italiana dopo Andrea Bargnani, segnatevi questo nome perché presto diventerà una stella


albatros-paolo-banchero

“Il futuro del basket italiano”. Con queste parole è stato descritto Paolo Banchero, giovane cestista che al suo primo anno in NBA dopo poche partite ha già conquistato tutti, ma soprattutto ha già dimostrato di avere la stoffa giusta per diventare un campione. Basti pensare che al suo esordio ha giocato una gara da 28 punti e 10 assist e sta continuando la stagione registrando sempre la doppia cifra per canestri segnati.-taglio- Per chi non lo conoscesse Paolo Napoleon James Banchero nasce a Seattle il 12 novembre 2002, quando aveva poco più di un anno era già alto un metro e fin da piccolissimo mostrava grande dimestichezza con la palla tra le mani e soprattutto una coordinazione superiore alla media per un bambino della sua età: insomma lo sport era nel suo DNA. Paolo Banchero ha frequenta la O'Dea High School di Seattle e, come spesso accade, durante il suo primo anno giocava sia a football (come quarterback di riserva della squadra, vincitrice del titolo statale) sia a basket. Da freshman – matricola ndr. - realizza 14,1 punti e 10,2 rimbalzi di media a partita e nella sua stagione da sophomore – i ragazzi del secondo anno - tiene le medie di 18,2 punti, 10,3 rimbalzi e 4,3 assist a partita, guidando la squadra al titolo statale di Class 3A, venendo anche nominato MVP. Da junior, invece, Paolo viene nominato Gatorade Player of the Year nello stato del Washington e junior dell'anno a livello nazionale da MaxPreps mentre da senior viene convocato per il McDonald's All American Classic, per il Jordan Brand Classic e per il Nike Hoop Summit. Una volta completato il suo percorso alla High School Paolo è stato nominato candidato a cinque stelle e indicato come uno dei migliori giocatori della classe 2021. Al college Banchero si è impegnato a giocare a basket per l'Università Duke e al termine della stagione regolare viene nominato Rookie dell'anno nella ACC, venendo anche incluso nel primo quintetto della conference e nel terzo quintetto All-American… Avevate dubbi? Nell’aprile dello stesso anno viene scelto dagli Orlando Magic con la 1ª scelta assoluta al Draft NBA 2022 ed il 19 ottobre scorso ha esordito in NBA contro i Detroit Pistons. Noi di Albatros l’abbiamo raggiunto telefonicamente per farci raccontare qualcosa in più sul suo incredibile avvio di stagione. Partiamo subito da una domanda “facile”: come stai e soprattutto cosa si prova ad essere considerato la rivelazione di questa prima parte di stagione regolare? “Sto benissimo! In questo momento è difficile spiegare come mi sento, ma è come se stessi vivendo un sogno ad occhi aperti. Con la mia squadra mi trovo molto bene, ovviamente si lavora sodo, però è esattamente il posto in cui volevo essere. -taglio2-Ogni giorno, nonostante la stanchezza, non vedo l’ora di andare all’arena per allenarmi e poi, che dire, giocare una partita NBA è un’emozione unica.” Il tuo è stato un debutto incredibile, che cosa hai pensato al termine della gara? “Ammetto che quando sono entrato in campo, con tutte quelle persone che facevano il tifo per noi, avevo le gambe che tremavano! Quando al primo tiro segnato ho sentito tutte quelle persone esultare mi son venuti i brividi, ma ho subito pensato che quello era il mio momento: focus sull’obiettivo e tanto cuore. Devo, però, ringraziare anche il coach che mi ha dato subito l’opportunità di entrare in campo con un minutaggio che non sempre viene concesso ai rookie. Sono stato felice di aver ricambiato la sua fiducia e sono determinato a continuare così.” Nel febbraio 2020 hai ottenuto la cittadinanza italiana tramite ius sanguinis, questo ti permette di poter rappresentare l'Italia nelle competizioni internazionali FIBA… “Sì, ma a prescindere dalle competizioni io mi sento un po' italiano quindi è una cosa che avrei fatto comunque. L’Italia rappresenta metà della mia famiglia e della mia cultura – i genitori sono italo-americani di origini liguri ndr. – e sotto alcuni punti di vista mi sento più italiano che americano! Per quanto riguarda la possibilità di poter partecipare alle competizioni con la maglia azzurra, beh, mi rende super orgoglioso, ho sempre seguito l’Italbasket e ho avuto modo di conoscere molti dei ragazzi che fanno parte della squadra… se coach Pozzecco me ne darà la possibilità sarò felicissimo di indossare la maglia azzurra.” Come hai vissuto il fatto di essere figlio di due cestisti? Hai mai sentito la pressione di dover essere all’altezza? “A me piace dire che sono figlio di due sportivi, questo perché i miei genitori non mi hanno mai influenzato sulla scelta dello sport da praticare però fin da piccolissimo mi hanno insegnato cosa significa fare sport, quanto sia importante prendersi cura del proprio corpo e soprattutto lavorare sodo, anche quando sembra che sia complicato e l’obiettivo lontano. Non ho mai avvertito la pressione di dover fare come loro, però devo ammettere che vivere con due genitori che mangiano pane e basket ha fatto sì che mi innamorassi di questo sport.” Come hai detto prima “stai vivendo un sogno” quindi adesso cosa c’è nel tuo cassetto? “Risposta scontata: vincere un titolo NBA!”





Booking.com

Booking.com