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Orgoglio Calabrese

di Teresa Pugliese

Numero 222 - Luglio-Agosto 2021

Il sound unico e ricercato di Barreca nel suo début album “Dall’altra parte del giorno”


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È verace, è passionale, è autentico. Proprio come la sua terra, la Calabria. Lui è Barreca, giovane artista dal timbro raffinato e dalla penna elegante. Esordisce con il suo primo album “Dall’altra parte del giorno” dove sono contenute dieci tracce che ripercorrono un viaggio straordinario, quello che Domenico ha fatto dentro si sé, -taglio-prima come uomo e poi come artista. E quest’animo intimo si sente tutto, in ogni nota che trasmette un pezzo di quel suo mondo fatto di colori, tramonti, gioie, allegria e orizzonti sconfinati. Il brano “È tutto qui” e l’inedito “E dopo vola” sono inoltre parte della colonna sonora del film “L’Incontro” di Salvatore Romano. Ne ha fatta di strada Barreca, laureato in Musica Spettacolo e Tecnologia del Suono, protagonista di molti palchi e di tante piazze che l’hanno visto cantare la sua musica in questi anni. Ed oggi finalmente si getta in quel vuoto che sa di vita, di rinascita e di opportunità. Oggi Barreca si presenta, ritrovando se stesso con le sue melodie. Noi lo abbiamo incontrato ed abbiamo scambiato quattro chiacchere con lui. Possiamo definire dall’altra parte del giorno il tuo esordio? “Diciamo di sì. Ho avuto altre esperienze ma questo album è riuscito a mettermi in maniera autentica a nudo. È stata una sorta di psicoterapia. Per me era un periodo un po' difficile, mi sono immerso nel dolore per rinascere completamente a nuovo e superarlo. Poi ho fatto sì che le mie fragilità potessero diventare un punto di forza. La musica infatti mi ha salvato la vita. Dietro questo progetto inoltre c’è un lavoro di squadra pazzesco, ringrazio chi ha davvero creduto in me, senza di loro tutto questo non sarebbe mai nato.” Questo percorso personale e musicale parte dal fatto che hai imparato ad accettare te stesso, vero? “Purtroppo mi sono sempre rifugiato nelle ansie del tempo, della sua insoddisfazione, della sua inconcludenza. Il fallimento l’ho visto sempre dietro l’angolo da collezionare in bacheca. Grazie a tutto questo adesso ho capito che comunque la chiave di tutto può essere sorridere alle piccole cose come: il sole in faccia, un tramonto sul mare, il senso dell’attesa. Queste che possono sembrare banalità mi hanno reso incredibilmente, non dico felice, ma quasi. Direi vivo.” Queste dieci storie che racconti in “Dall’altra parte del giorno” contengono il brano “È Tutto Qui” che fa parte della colonna sonora del film “L’incontro” di Salvatore Romano. Come nasce la collaborazione con lui?-taglio2- “Io credo che la musica dia al cinema una potenza straordinaria. Sono onorato di aver dato altra linfa a questo progetto bello già di suo. Io e Salvatore proveniamo dallo stesso paese, ma non lo sapevamo, ci ha fatto incontrare Riccardo Anastasi che ha curato sia il disco che la colonna sonora del film. Ci sembrava adatto mettere un pezzo che raccontasse la storia di questa pellicola. E questo brano è stato inserito nella scena finale. Per me è stata un’emozione bellissima, mi ha fatto davvero piacere.” Quanto c’è della tua terra, la Calabria, nel tuo album e nella tua musica? “In questo album ho usato il mio attaccamento a queste radici, sia per amore che per odio. La copertina raffigura una porta con un mare, il mio mare. Ho però sempre la sensazione di sentirmi dall’altra parte di qualcosa. Anche se so che dietro di me ci sono i miei affetti la mia terra, tutte cose che possono darmi un ancoraggio e la stabilità, io purtroppo ho sempre bisogno di sentirmi altrove. Questo mi fa vivere in maniera vera tutte le mie emozioni e sensazioni. Io qui sto bene e poi mi soni reso conto che qui si può fare tutto. Anche la musica. Si può fare un film. Le eccellenze ci sono, nonostante le problematiche che viviamo. Brunori ne è un esempio, si può fare arte e restare qui, piantare le radici.” Nella tua biografia dichiari di essere un “artista gentile”. Come mai? “Eh sì. Io penso che di questi tempi la gentilezza sia qualcosa di rivoluzionario. Oggi si urla, si alza la voce, c’è la sopraffazione, si vuole apparire a tutti i costi, e comunque noi ne abbiamo bisogno. Non è una cosa di poca forza, ma mancano i toni gentili. Anche in tv e sui social l’arroganza regna sovrana. In questo disco mi sono voluto rivolgere in maniera gentile, delicata, quasi intima. Questo sono io.”





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