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Omaggio al saper fare

di Michela Secci

Numero 259 - Aprile 2025

Un grande ritorno quello della Biennale Internationale Métiers d’Art et Créations a Parigi per la sua VII edizione


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Ritorna sotto la volta del Grand Palais di Parigi, dal 21 al 25 maggio 2025, la settima edizione di Révélations, la Biennale Internationale Métiers d’Art et Créations. Organizzata da Ateliers d'Art de France, la manifestazione riunisce i migliori talenti dell'artigianato artistico e della creazione contemporanea, provenienti da una trentina di Paesi. Offre inoltre uno spazio unico di scambio e incontro per artisti, artigiani, e operatori del settore.



Oltre alla tradizionale area espositiva, la manifestazione ospita il Banquet, una sezione centrale che presenta opere selezionate provenienti dai cinque continenti. L'Italia scelta come Paese ospite d'onore metterà in luce la sua ricca tradizione artigianale. Sotto l’egida del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e del Ministero della Cultura, l’ICE - Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane – organizza una partecipazione collettiva con una delegazione di 22 creatori italiani. Essi presenteranno opere uniche create appositamente per l'evento, e offriranno al pubblico una visione contemporanea dell'eccellenza artigianale italiana. Un appuntamento imperdibile e un percorso immersivo in un’atmosfera tipicamente nostrana.

Elisa Guidi, architetto e coordinatore del progetto Artex, fa parte del Comitato Direttivo Artistico di Révélations ed è la curatrice della partecipazione dell'Italia.

Per questa edizione, l’Italia è stata scelta come Paese ospite d’onore. Una prestigiosa vetrina per gli artigiani italiani nel panorama internazionale? «È una bellissima vetrina, tra l'altro è l'anno di ritorno di Révélations al Grand Palais, perché negli anni scorsi a causa dei restauri, si era spostato al Grand Palais effimero. Devo dire che essere l’Italia Paese ospite d'Onore è veramente importante. Significa presentarsi su un mercato e con una manifestazione educativa divulgativa, che ha anche un livello di visitatori professionali di alta sensibilità, che cercano il prodotto di qualità per la galleria, per la decorazione di interni, insomma un mercato interessante per i nostri artisti. D'altro canto, credo che la manifestazione sia valida anche perché l’Italia è un grande Paese della creazione e manifattura artistica. Ringrazio Stéphane Galerneau, presidente degli Ateliers d'Art de France, fondatore e organizzatore dell'evento che si è adoperato con volontà e passione per avere l’Italia come ospite d’onore.» Quali criteri hanno guidato questa selezione? «L'ICE ha fatto un appello pubblico e abbiamo ricevuto tante candidature, quasi 60, che sono state poi sottoposte, al comitato di orientamento artistico, composto da professionisti del settore della creazione contemporanea,

che assicurano la qualità e la rilevanza delle opere presentate. Alla fine abbiamo selezionato una platea di 22 espositori, che saranno presenti sul salone in varie forme. Alcuni espositori avranno soltanto un’opera simbolo, all’interno della mostra che stiamo progettando, che restituirà l’immagine collettiva. Ci saranno poi 15 creatori italiani, che avranno un loro stand individuale di presentazione e di vendita del prodotto.» Fra i partecipanti c’è anche la designer e tessitrice sarda Eugenia Pinna… «Sì, lei realizza una tessitura molto particolare, rappresentativa di una tradizione territoriale, perché il bello dell’Italia è la diversità regionale, quindi anche il portato della cultura e della storia dei luoghi. Eugenia Pinna è portatrice del valore di una tradizione, che unisce l'artigianato tradizionale al design moderno. Crea delle opere contemporanee reinterpretando i motivi tradizionali, la sua proposta evolve nell’attualizzazione, decodifica la tradizione in chiave di assoluta innovatività.» La storia dell'artigianato artistico e la creatività italiana saranno grandi protagoniste? «L'Italia, in questo, ovviamente ha una sua storia e la storia non si cancella, fortunatamente! È importante attualizzare le tecniche, e questi artigiani sono artefici, più o meno direttamente, di un saper fare centenario e in molti casi ultracentenario. Lo sanno adottare al gusto, all’evoluzione utilizzando supporti tecnici che prima non c’erano, e ciò alleggerisce e facilita. Per esempio, i ragazzi che stanno progettando le opere per il Banquet hanno studiato un meccanismo che consente di usare il mosaico in pietre dure o commesso fiorentino, ma con dei supporti mobili quasi morbidi. Questo è il bello: gestire bene la tecnica per poi poterla anche trasferire su creatività proprie e più contemporanee.» Dunque una Revelations in tutti i sensi, fusione perfetta per scoprire creatività senza tempo.



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