Francesco Bosso e Julian Oliver Mazzariello con “Il Cielo è Pieno di Stelle… e di jazz” ricordano in chiave jazz la grande ed indiscussa figura musicale che è stata Pino Daniele. Un riferimento, per loro e per tutti
“Il Cielo è Pieno di Stelle… e di jazz” questo il titolo del disco-omaggio a Pino Daniele. Fabrizio Bosso: «Quella volta a Sanremo in cui Pino ci fece venire i brividi con ‘Quando’».
Questo album è una bellissima fusione di jazz, improvvisazione e melodie evocative. Mazzariello è un pianista e compositore, mentre Bosso è un trombettista di talento, noto per il suo virtuosismo e il suo stile personale. L’album, che unisce il talento dei due artisti, esplora diversi linguaggi musicali con una particolare attenzione alla melodia e all'interplay tra i musicisti. L’idea di ‘cielo pieno di stelle’ si riflette nel titolo, evocando immagini di ampi spazi sonori e atmosfere oniriche. Nel disco si apprezza, sicuramente, la capacità di Mazzariello e Bosso nel creare un dialogo sonoro ricco e sfaccettato. È un lavoro che affascina chi ama il jazz ma anche chi cerca musica che va oltre le convenzioni. Entrambi, pur con percorsi musicali differenti, hanno in comune l’approccio innovativo e la volontà di spingere oltre i confini della musica tradizionale, miscelando tecniche e linguaggi diversi per creare qualcosa di nuovo e affascinante. I due Francesco Bosso e Julian Oliver Mazzariello sono due artisti italiani che si distinguono nel panorama musicale, ciascuno per il suo approccio innovativo e personale alla musica. Francesco Bosso è un compositore e pianista italiano, noto per la sua capacità di fondere diversi stili musicali e per la sua abilità nell’uso della tecnologia in ambito musicale. È un artista che ha esplorato e sperimentato a lungo con l’interazione tra musica classica e contemporanea, spesso inserendo elementi elettronici nelle sue composizioni. Il suo lavoro è caratterizzato da un forte interesse per la sonorità e per la creazione di atmosfere suggestive e innovative. Julian Oliver Mazzariello è un pianista, compositore e arrangiatore italiano, noto per la sua versatilità e per il suo approccio unico alla musica. Ha studiato musica classica ma ha anche esplorato con successo il jazz e altri generi musicali. Mazzariello è molto apprezzato per la sua tecnica al pianoforte e per la sua capacità di improvvisazione, elementi che gli hanno permesso di collaborare con numerosi musicisti di fama internazionale. Il suo stile è ricco di influenze e ricerca nuove soluzioni sonore.
L’album
Il disco nasce per caso dopo un’esibizione dal vivo all’interno di una rassegna al ‘Maxxi’ di Roma. Quella performance fu talmente perfetta, piacendo così tanto che l’amore per Pino Daniele ha fatto il resto. È così che è nato ‘Il Cielo È Pieno di Stelle’, disco tributo al grande cantautore e musicista napoletano … realizzato in chiave jazz da Fabrizio Bosso (tromba) e Julian Oliver Mazzariello (pianoforte). Il duo è al momento in tour … portando in giro - per la tournée italiana - questo album a Casalecchio di Reno (BO), Modigliana (FC), Vada (LI), Bollate (MI), Pescara, Fusignano (RA). Il prossimo 30 aprile i due faranno tappa a Napoli, proprio nella terra del ‘Lazzaro Felice’. La location del concerto è stupenda: Bosso e Mazzariello suoneranno, infatti, nella prestigiosa e bellissima ‘Villa Pignatelli’, in occasione della rassega ‘Maggio della Musica’. Bosso ha spiegato la nascita dell’album … raccontando la passione che lui e Mazzariello hanno per le armonie lasciateci dall’immenso Pino Daniele. La scelta dei brani, gli arrangiamenti delle canzoni, l’eredità musicale e culturale dell’‘Uomo in Blues’. L’esperienza di interpretare dal vivo i suoi pezzi e l’entusiasmo di farlo a Napoli. Infine, ci ha rivelato un aneddoto relativo a Pino Daniele durante le prove di un vecchio Festival di Sanremo. Senza dimenticare i progetti futuri che vedranno coinvolti proprio Fabrizio Bosso e J. Oliver Mazzariello.
Qualche domanda a Bosso
Come è nata l’idea di realizzare questo disco? «Abbiamo suonato per la prima volta un brano di Pino Daniele, su invito di Ernesto Assante, per la sua rassegna musicale al ‘Maxxi’ di Roma. Ernesto aveva chiesto a ognuno dei musicisti ospiti dell’evento, di suonare una canzone dedicata a un cantautore e musicista al quale fossero particolarmente legati. E noi abbiamo subito pensato di omaggiare Pino Daniele che amiamo entrambi, in particolare Julian che tra l’altro vive a Cava de’ Tirreni e quindi ha avuto modo di vedere una miriade di concerti di Pino Daniele. Poi ci siamo resi conto che la risposta del pubblico è stata positiva, oltre al fatto che era un piacere per noi suonare quei pezzi fantastici. Il video di quell’esibizione ebbe un grande successo e allora abbiamo deciso di dar vita a questo progetto.» Come avete scelto i brani in scaletta?
«È stata una selezione di cuore ma anche di tecnica. Sono brani che si prestano al jazz e all’improvvisazione. Certo, abbiamo una grossa responsabilità che è anche la difficoltà che sta alla base di un lavoro del genere: quella di sostituire la voce unica di Pino con lo strumento. Diciamo che si tratta di brani anche giusti per noi, per il nostro stile musicale. Pino Daniele è stato un gigante della musica, ha creato un suo genere mettendo insieme … fondendo più generi, il rock, il blues, la melodia italiana e napoletana e anche il jazz. Mi viene da pensare a una canzone che è anche presente nell’album che è ‘Sicily’ che è un pezzo jazz … composto con Chick Corea e di questo brano non esiste una versione uguale. Se ascoltiamo le tante esibizioni di Pino, ci accorgiamo che sono sempre diverse. È anche questo ha fatto di lui un superbo musicista.» Qual è la canzone alla quale siete più legati e che vi è piaciuto suonare di più? «È una bella domanda ed è difficile rispondere. Ci sono alcuni brani che sono molto emozionanti da eseguire dal vivo. Altri che invece hanno bisogno di una particolare esecuzione da un punto di vista tecnico. Rendiamoci conto che qui si sta parlando di musica di alto livello … che non stanca mai e merita tanto rispetto. Posso dire che nel disco c’è una novità che è ‘Anima’, canzone all’inizio non prevista in scaletta e poi inserita all’ultimo minuto … su consiglio di chi ha collaborato alla realizzazione dell’album. Un pezzo che si presta benissimo alla melodia jazz e al quale bisogna stare attenti alla sua esecuzione.» Come mai per il titolo dell’album è stata scelta una frase tratta dal brano ‘Mal di te’? «È stata scelta semplicemente per dire che Pino sta continuando ad illuminarci da lassù proprio come una stella. Sta continuando ad ascoltarci e ad aiutarci nel nostro lavoro di musicisti.» Perché la decisione di mettere in un’unica traccia due brani: ‘Mal di te’ e ‘Napule è’? «Abbiamo pensato di unire i brani perché il mood era lo stesso. Così abbiamo messo insieme queste due melodie straordinarie, una suonata da Julian e un’altra da me. In questo caso non abbiamo approcciato alle canzoni rispetto ai nostri assoli ma in modo tradizionale. Quindi abbiamo cercato di rispettare la struttura, diciamo classica, di entrambi i pezzi.» In che modo Pino Daniele ha influenzato il tuo modo di fare musica? «Lo ha fatto per il modo in cui ha scritto e composto la sua musica. Di come ha interpretato le melodie, di come era in grado di far convivere i temi e gli assoli. Pino Daniele era uno che viveva di musica e viveva per la musica. Amava suonare. Ricordo una volta a Sanremo, era un momento di prove, e improvvisamente arriva lui sul palco e attacca con ‘Quando’. Ricordo che alla fine, le poche persone fortunate che erano presenti in quel momento e lo avevano ascoltato, avevano i brividi dall’emozione. A pensarci mi viene ancora la pelle d’oca. Pino suonò come se si fosse esibito in mondo visione davanti a migliaia di persone. Ricordo altri artisti che per una prova impiegavano non so quanto tempo, ripetevano l’esibizione più volte e sinceramente rompevano anche un pò le scatole. Lui, invece, arrivò, salì sul palco, suonò e cantò quell’unica volta e andò via. Un grande, un vero artista, di un altro pianeta. Mi ha insegnato anche questo, il rispetto per la musica e la capacità di distaccarsi dall’esterno, di defilarsi da tutto il resto quando sei sul palco. Quando sei lì sopra conta solo la musica. Ecco cosa mi ha lasciato Pino Daniele.» Cosa dobbiamo aspettarci dal concerto in programma a Napoli? «Fino ad ora il pubblico, ovunque abbiamo suonato, ha sempre risposto bene. E questo ci ha sorpresi ed è stata una sorpresa meravigliosa. Sono un po’ preoccupato di non essere all’altezza del compito che ci siamo dati, essendo consapevoli che Napoli è la casa di Pino Daniele. Ma siamo anche molto entusiasti di portare li l’album dal vivo e di essere travolti dal pubblico napoletano che è sempre caloroso. Già sappiamo e immaginiamo che mentre suoneremo, chi sarà presente canterà quelle canzoni nella propria mente, facendo vivere quei testi meravigliosi. E non nascondo che è già capitato in altri live che verso la fine dello show il pubblico … in modo molto naturale, iniziasse proprio a cantare mentre noi suonavamo.» Quali sono i progetti futuri di Fabrizio Bosso? «Intanto Julian ed io continueremo ad essere in giro a suonare. Poi sto preparando un disco con il quartetto e con lo Spiritual Trio. Infine, ho un progetto da realizzare in quartetto insieme ad un’orchestra sinfonica. In questo caso partiremo in tour da Milano a maggio.»