Un mondo musicale eclettico ed estroverso quello di Cristiano ‘Kriss’ Corradetti, da assaporare a pieno nel suo nuovo album “Jazzmandoit”
Laureato in composizione Pop-Rock con menzione d’onore presso il Conservatorio ‘Luisa D’Annunzio’ di Pescara, Cristiano ‘Kriss’ Corradetti, originario di San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), è autore e compositore di canzoni, musica per immagini, jingle commerciali e musiche per il teatro.-taglio- Ha collaborato come arrangiatore con l’Orchestra Sinfonica Abruzzese, Sinfonica di Sanremo e ‘Medit Ensemble’ di Angelo Valori con featuring di artisti quali Morgan, Karima, Rita Marcotulli, Serena Brancale, Maria Pia De Vito, Luca Aquino e Malika Ayane. Insegna Composizione, Songwriting, Music Production e propedeutica musicale jazz per bambini e ragazzi ed è docente di training vocale, alfabetizzazione musicale, educazione alla voce, canto e musicologia, canto corale presso l’Accademia internazionale formazione arte e spettacolo di San Benedetto del Tronto. Cristiano Corradetti svolge, inoltre, attività di ricerca e produzione nell’ambito delle culture musicali del Mediterraneo e si dedica allo studio dell’utilizzo terapeutico ed evolutivo del suono ed è suo lo studio di produzione musicale ‘K2U music production’ presso il quale crea arrangiamenti, composizioni e produzioni discografiche per artisti di differente estrazione, dal jazz al pop, dalle orchestre sinfoniche sino al rap (compresa quella che viene definita ‘trap’. Un genere che è punto fermo delle nuove generazioni ma che … musica non è, rappresentando la chiara involuzione del fenomeno musicale). Nell’album, poi, vien fuori prepotente il ruolo del mandolino, strumento dalle enormi potenzialità espressive: «È ingiusto confinarlo nell’ambito della tradizione classica e di quella napoletana» questo ritiene Corradetti! Il nuovo album, uscito alla fine del 2023 e per l’etichetta ‘PlayCab’, le quattordici tracce sono disponibili sia sulle principali piattaforme digitali che in formato fisico. Il disco si fa notare, come detto, per una particolare peculiarità: la presenza (da protagonista) del mandolino … con l’intento, da parte dell’autore, di esaltare la voce dello strumento italiano soprattutto nell’ambito dei ‘territori sonori’ dello swing e del jazz. Questo, del resto, avviene - già da tempo - anche in altri Paesi. Nelle quattordici tracce del lavoro discografico di Corradetti vi sono cinque tributi a brani famosi della musica italiana …-taglio2- «Sono stati scelti per la loro peculiare corrispondenza con il linguaggio degli arrangiamenti e con lo stile generale del disco, con uno sguardo particolare alla musica swing scritta nel nostro Paese durante il periodo compreso tra la fine degli anni Trenta e l’inizio degli anni Quaranta del secolo scorso.» La nota costante che attraversa il nuovo album di Corradetti è la propensione per la melodia, da cui deriva la scelta di omaggiare, tra gli altri, Nino Rota con il celebre tema di ‘Amarcord’ e Pino Daniele con una versione strumentale della sua poeticissima ‘E cerca ‘e me capì’. La successione dei brani guida l’ascoltatore in un viaggio sonoro che attraversa il jazz, le sonorità gipsy e manouche, i colori latineggianti, il blues acustico … per poi riallacciarsi gradualmente verso il jazz e alle sue sonorità tipiche. Si arriva alla fine del lavoro discografico con l’unica traccia in cui si ascolta anche la voce, qui utilizzata come strumento. Cristiano Corradetti che, oltre alla scrittura e agli arrangiamenti dei brani, ha curato anche le riprese audio di tutti gli strumenti, il mixaggio e il mastering: «Questo album è una sorta di rinascita, un nuovo ‘primo atto’, per così dire, della mia carriera musicale. Mi sono formato strumentalmente come chitarrista e, dopo anni in cui ho lavorato come cantautore, arrangiatore e produttore, ho deciso di dedicarmi allo studio del mandolino, esercitando su questo strumento soprattutto il linguaggio del jazz e di quella che viene definita ‘world music’. Il fascino di un suono così spiccatamente italiano mi ha conquistato e mi ha spinto a intraprendere questo nuovo percorso musicale e artistico, nella speranza di poter dare a questo strumento meraviglioso e alle sue caratteristiche espressive l’attenzione che merita, attenzione di cui gode per lo più nella musica classica e in quella napoletana. Poiché la mia scelta è stata guidata dal cuore, per lo stesso motivo ho chiesto ai musicisti di suonare accordando gli strumenti a 432Hz. Al di là delle teorie legate agli effetti benefici di questa intonazione, che da tempo studio ed approfondisco, il mandolino stesso ha scelto di suonare così, rispondendo in modo più morbido e dolce alla pizzicata dei miei plettri».