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Olly

Artisti si nasce

di Tommaso Martinelli

Numero 258 - Marzo 2025

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La vittoria a Sanremo ma non solo: le influenze musicali, i sogni per il futuro, le scoperte e i ricordi. Entriamo nel mondo di Olly, e non siamo sicuri di volerne uscire


Ha ventitré anni, una laurea in Economia e Management nel cassetto e un passato come giocatore di rugby grazie ai suoi quasi due metri d’altezza. Questo l’identikit di Federico Olivieri, in arte Olly, che con la sua intensa “Balorda nostalgia” è riuscito a trionfare alla settantacinquesima edizione del Festival di Sanremo, -taglio- dove è stato capace di mettere d’accordo pubblico e addetti ai lavori, battendo colleghi veterani del calibro di Giorgia, Massimo Ranieri fino ad Achille Lauro. Albatros Magazine lo ha incontrato al Teatro Ariston subito dopo la vittoria. Olly, sei il vincitore del Festival di Sanremo. Che effetto ti fa? “Sono ancora sotto shock(ride, ndr). Non mi aspettavo minimamente di poter vincere. Per me, già l’aver preso parte per la seconda volta al Festival, l’ho considerato un enorme privilegio perché mi ha permesso di far conoscere le storie che io scrivo. Tra l’altro, ne approfitto per dire che quando mi succedono cose così belle, come questa, sembra quasi che io non sia contento. Invece no, sono semplicemente incredulo. Sono felice, inoltre, del fatto che sul podio, insieme a me, ci siano anche Lucio Corsi e Brunori SAS, visto che siamo tutti e tre dei cantautori che portano in musica non solo le proprie storie, ma anche quelle degli altri, in cui speriamo che il pubblico si riconosca.” Vittoria a parte, sei stato uno dei protagonisti del Festival anche nel corso della settimana... “Sono particolarmente orgoglioso di tutto il lavoro che è stato fatto per me da parte del mio team, soprattutto perché è il frutto di qualcosa che è stato realizzato nel corso di tanti anni e non solo negli ultimi mesi. Tutto quello che ho vissuto nel corso della settimana sanremese è stato semplicemente fantastico. Da sempre, mi considero una persona molto più attenta alle emozioni che ai numeri. E io, in questi giorni, di emozioni ne ho vissute tantissime e sono proprio queste a continuare a darmi la spinta per affrontare al meglio il mio percorso. Durante quella settimana mi sono ritrovato in giro per Sanremo, circondato da tanta gente che urlava il mio nome e cantava le mie canzoni. Credo proprio che tutto questo non potrò mai dimenticarlo.” È vero che sei un fan sfegatato di Vasco Rossi? “In realtà, io Vasco l’ho scoperto abbastanza tardi. Qualche anno fa Jvli (nome d’arte di Julien Boverood, ndr), che collabora alle mie canzoni, mi chiese di accompagnarlo a un concerto di Vasco a Torino. In quell’occasione, riascoltando tutte le sue canzoni, da ‘Alba chiara’ a ‘Dillo alla luna’, era come se fossi riuscito a recuperare tutto il tempo perduto. Non che prima Vasco non mi piacesse, anzi. Ma era come se finalmente la sua musica la sentissi molto di più. Oggi il repertorio di Vasco ha sicuramente un’influenza stilistica su di me ma non mi permetterei mai di scimmiottarlo. Diciamo che è più un qualcosa di inconscio… Ovviamente, subito dopo la vittoria, quando mi hanno detto che Vasco attraverso i social-network si era complimentato con me, ho fatto un salto dalla sedia (ride, ndr).” Il calcio è una delle tue passioni… “Sono un tifoso della Sampdoria, mi piace tantissimo andare allo stadio e cantare Lettera ad Amsterdam, un bellissimo brano scritto da Vittorio De Scalzi (leader del gruppo New Trolls, scomparso nel 2022, ndr), che ho avuto l’opportunità di conoscere. Tra le note positive di questo mio festival c’è sicuramente anche il sostegno da parte della mia squadra del cuore.” Quest’estate hai avuto un grande successo con Angelina Mango: “Due come noi” è stato uno dei tormentoni dell’estate. Sei aperto a nuove collaborazioni? “Assolutamente sì, mi piace l’idea di poter collaborare con altri artisti. Ma solo quando ha realmente un senso farlo. Da questo punto di vista, non tendo a seguire le logiche del mercato discografico. Per quanto riguarda la prossima estate, per esempio, non ho l’ansia di dover esserci a tutti i costi. Nel frattempo, sto già scrivendo qualcosa… vedremo!” Quale pensi sia il segreto del tuo successo? “Me lo chiedo tutti i giorni. Probabilmente lo devo a tutto l’impegno e agli sforzi di questi anni, quando il mio pubblico era sicuramente meno numeroso di quello attuale ma già da allora ne ero orgoglioso. Oggi, inoltre, non posso che ringraziare tutte i miei collaboratori che, durante i vari step professionali, hanno saputo incoraggiarmi ed elevarmi e, all’occorrenza, anche riportarmi con i piedi per terra. Tutto questo è stato fondamentale per me.” Dopo aver vinto Sanremo che cosa ti aspetta? “Già che ci sono, resterò in Liguria. Non vedo l’ora di raggiungere la mia famiglia, che vive a Genova, di riabbracciare i miei cani e mangiare la focaccia. Ho bisogno delle coccole dei miei cari per ricaricare le pile in vista dei nuovi impegni lavorativi che mi aspettano. In primavera, infatti, sarò di nuovo in tour e visto che avrò la fortuna di esibirmi in importanti palazzetti, guardo al futuro con immensa gioia.”

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