Le musiciste del Parsifal Piano Trio rendono omaggio ad Astor Piazzolla con il loro nuovo album
Tre stili, tre culture, tre diverse sensibilità hanno dato vita all’elegante Prasifal Piano Trio: Anna Paola Milea, pianoforte, Emilia Slugocka, violoncello e Jalle Feest, violino, dal 2001 scrivono intense pagine musicali dettate dall’amore per la ricerca della qualità e per la riscoperta di compositori poco eseguiti come Xaver e Philipp Scharwenka,-taglio- Clara Wieck Schumann, Fanny Mendelssohn, Lili Boulanger, con un ampio repertorio che spazia dal Classicismo al Novecento fino alla musica contemporanea. All’attivo tante tournée in prestigiosi teatri in Europa, Nord e Sud America. Nel 2004, su invito dell’Istituto Italiano di Cultura di Jakarta, rappresentano l’Italia al VII Festival Internazionale presso il Teatro Gedung Kesenian di Jakarta. Dopo il brillante album “Invisible Landscape” (albatrosmagazine, n.198, aprile 2019) premiato con la Silver Medal ai Global Music Award di Los Angeles, pubblicano il nuovo progetto discografico “Trio for tango”, per l’etichetta Luna Rossa Records della Corrado Production. Il lavoro è ispirato, perfetto nell’esecuzione, ricco di passione, cifra stilistica del Trio che ha saputo fare propria l’anima del tango di Piazzolla. Nell’album, oltre a Las cuatro Estaciones porteñas e ad altre perle del maestro argentino, anche la struggente Oblivion, che Piazzolla scrisse nel 1984, Libertango, paradigma del nuovo tango, Adiós Nonino, dedicata al padre Vicente, così raccontata dal compositore:- “… ha un tono intimo, sembra quasi funebre e, senza dubbio, questo tango, nel genere ruppe tutto. Era un periodo in cui quasi tutti i temi avevano un ritmo molto incalzante, invece, Adiós Nonino terminava al contrario, come la vita, se ne andava uscendo, si spegneva”. Impeccabile omaggio del Trio nell’anno del centenario della nascita di Piazzolla, “un musicista la cui musica esiste solo nel momento in cui la si suona”, integrata/vivificata dagli artisti che la interpretano. Ai lettori di albatrosmagazine raccontano il progetto discografico. Dopo l’incanto del cd “Invisible Landscape”, il vostro nuovo album, “Trio for Tango”, è dedicato a Piazzolla, profondo innovatore, compositore ispirato e geniale… “Una dedica doverosa ad un compositore a noi molto caro, nell’anno del centenario della nascita. La musica di Piazzolla ci ha accompagnato nel nostro percorso sin da quando, nel 2003, abbiamo seguito una masterclass sul tango e la cultura rioplatense tenuto dal M° Hugo Aisemberg, grande interprete piazzolliano. Da allora il compositore argentino è una costante nel nostro repertorio ed è sempre una grande emozione interpretare questi brani così densi di passione ed umanità.” Le trascrizioni del cd sono curate da tre musicisti italiani… -taglio2- “La maggior parte delle trascrizioni edite per trio portano la firma di Josè Bragato, violoncellista argentino di origine italiana, collaboratore di Piazzolla, scomparso pochi anni fa. Il direttore d’orchestra Gian Luigi Zampieri, grande conoscitore del repertorio piazzolliano, ha curato le splendide trascrizioni di Meditango e Libertango; la trascrizione di Adios Nonino è una prima assoluta, realizzata magistralmente dal compositore e pianista Roberto Piana espressamente per il Parsifal Piano Trio.” Oltre al pianoforte, al violoncello e al violino l’esecuzione dei brani si avvale anche di percussioni… “Una bella scommessa, abbiamo pensato di dare un tocco di originalità e nello stesso tempo immergerci di più nell’atmosfera del tango di Piazzolla, con l’aggiunta delle percussioni nella maggior parte dei brani. Il risultato non era scontato, siamo un trio classico e questo esperimento non era stato mai realizzato dagli altri trii che interpretano Piazzolla. Abbiamo avuto la fortuna di collaborare con un percussionista eccezionale, Alessandro Monteduro, che ha anche curato l’arrangiamento. L‘intervento delle percussioni si è integrato perfettamente con la nostra linea interpretativa, esperimento felicemente riuscito.” Il tango rappresenta a un tempo forte identità culturale e crocevia di culture, in grado di esprimere tutti sentimenti, in primis quello della nostalgia… “Piazzolla diceva che la sua musica era triste perché il tango è triste, descriveva il tango come triste e drammatico ma mai pessimista. In effetti è un groviglio di emozioni forti, passione, nostalgia, a volte rabbia. Ti affascina e ti trascina, ogni esecuzione è coinvolgente, non si può restare indifferenti. Quanto al crocevia di culture, anche il Parsifal Piano Trio lo è: Italia, Austria, Polonia, ed altre varie ascendenze.” Il vostro repertorio spazia dalla musica classica alla contemporanea, mettendo in luce, con stile personale, anche importanti compositori poco frequentati. State anche lavorando su nuove composizioni e trascrizioni? “Si, compositori dimenticati e brani poco o per nulla eseguiti. Ma preferiamo non anticipare nulla.”