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Nel segno del jazz-rock

di Antonino Ianniello

Numero 218 - Marzo 2021

Tutto pronto per l’uscita del quarto lavoro del maestro Gianfranco Continenza. Una chitarra, la sua, capace di coinvolgere e “riempire”


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Sinceramente non ascoltavo Gianfranco Continenza da un bel po’ di tempo. Il chitarrista, di origini pescaresi è una delle tante star affermate del jazz italiano ed internazionale ed ha sempre offerto prodotti risultati molto piacevoli all’ascolto, nonostante la chiara espressione di tipo ‘jazz-rock’. Nel risentirlo, -taglio-il compositore, ha annunciato da subito l’imminente uscita del suo quarto lavoro: «Ho già composto ed arrangiato i brani per il mio quarto album. Di sicuro entrerò in sala registrazioni entro quest’anno e mi accompagneranno Mark Egan al basso e Massimo Manzi alla batteria. Perchè il trio? Realizzare un album in trio era uno degli obiettivi che mi ero prefissato, anche perché nella formazione a tre non è facile riempire contemporaneamente sia la parte melodica che quella armonica. Devo dire che ‘Vertical Horizons’ ne è stato il risultato.» ‘Vertical Horizons’, ancora terzo lavoro per Continenza, è stato prodotto da Claudio Citarella e Gianni Reale per l’etichetta francese ‘Never Sleeping Records’. Album realizzato insieme Michael Manring al basso fretless elettrico ed Oreste Sbarra alla batteria. Il cd rappresenta il manifesto della musica del chitarrista di Pescara. Non cambia affatto il modo di esprimersi sullo strumento da parte di Gianfranco. Sound che appare sempre più riconoscibile. La fusione tra i tre musicisti dà un groove ritmico molto consistente e capace di mettere in piedi brani che risultano coinvolgenti e legati tra loro. Continuamente sulle tracce del ‘prog rock’ e jazz i brani si configurano come porte su dimensioni uditive alternative. Vertical Horizons è un albun per gli amanti del jazz ma è anche un lavoro che saprà affascinare molti altri ascoltatori … sia per la raffinatezza delle composizioni ma anche grazie ad una bontà esecutiva che raggiunge massimi livelli. Nel 2008, molto dopo il perfezionamento del suo percorso musicale, fatto anche di studi negli States, il musicista pescarese, irrompe nel mercato jazz con suo album solista ‘The Past Inside The Present’ (ESC Records) con Bill Evans, Scott Kinsey, Maurizio Rolli e Dante Melena alla batteria. -taglio2- Nel 2013 realizza il suo secondo album solista ‘Dusting The Time’ per l’etichetta discografica Videoradio, insieme a Bob Mintzer al sassofono, John Beasley al piano, Don Mock alla chitarra, Michael Manring, Mark Egan, Tetsuo Sakurai e Dino D’Autorio al basso elettrico, Adriano Brunelli al contrabbasso, Walter Martino alla batteria, Alessandro Centofanti al piano ed alle tastiere (purtroppo scomparso qualche anno fa) ed un percussionista di talento: Ernesttico. Continenza, poi, ha sempre scelto tra i migliori bassisti al mondo, inserendo nei suoi progetti Michael Manring, tra i più virtuosi al mondo, allievo di Jaco Pastorius, il giapponese Tetsuo Sakurai, membro di Casiopea e degli Jimsaku. L’italiano Maurizio Rolli e Dino D’Autorio e Mark Egan, storico bassista della Pat Metheny Group, di Sting e della Gil Evans Orchestra. Di lui Continenza dice: «Mark è un musicista tanto grande quanto umile, davvero una forte emozione.» La considerazione di Mark Egan, la si può leggere sul retro della cover di Vertical Horizons, su Gianfranco Continenza: «Gianfranco è senza dubbio un leader con il proprio gruppo ed ha prodotto molti album ispiratori. So che sta apportando un contributo molto profondo agli stili Jazz/Fusion/Progressive con il suo modo avanzato di suonare la chitarra sia in senso armonico che melodico. La sua passione, nel suo stile chitarristico, è assolutamente unica. Mr. Continenza crea dei soli ispirati che sono punti di lancio con il suo stile altamente creativo e le sue linee di chitarra, librandosi, portano la musica e l’ascoltatore ad un altro livello e dimensione della musica. Le sue registrazioni sono un ‘must have’ per gli appassionati del Jazz/Rock creativo e progressivo.»





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