Intervista a Silvia Businelli, fondatrice di Mirasolvia che è più di un’Officina Alchemica e Parafarmacia, ma un mondo tutto da scoprire
Nel cuore di Milano (in zona Tortona) c'è un luogo magico chiamato Mirasolvia, che non è solo una Officina Alchemica e Parafarmacia, ma un mondo tutto da scoprire unico nel suo genere che ci invita a prenderci cura sia del corpo che dello spirito (www.mirasolvia.com). -taglio- Ne abbiamo parlato con la fondatrice Silvia Businelli, dottoressa laureata in Chimica e tecnologie farmaceutiche, studiosa di fitoterapia e rimedi vibrazionali, counselor, operatore reiki usui e shamballa, curiosa del mondo del Tarot e delle stelle, dell’alchimia e Kinesiologia. Come e quando nasce Mirasolvia? Qual è stata la spinta che l'ha portata a dare vita a questo progetto? Che significato racchiude questo nome? «Il progetto nasce nel 2022 da un mio pellegrinaggio interiore sotto l’influsso di Saturno, dopo il quale ho deciso con cuore ed entusiamo di mettere tutte le mie competenze a disposizione in Mirasolvia (il cui significato è “Meravigliati del tuo Sole interiore che è la via”) che vuole essere in primis uno spazio di ascolto, di ritrovo, di scambio, di relazione tra persone che, qualora lo vogliano, possono trovare un co-fattore della loro trasformazione aurea interiore. Il motto è “curando il corpo, si lenisce l’anima”. Uno spazio caratterizzato dal sentire che nella forma si coagula lo spirito dell’uomo». Chi entra in Mirasolvia cosa trova? Quali sono i servizi più richiesti? «Si sentono come a casa, in un'atmosfera accogliente, familiare e informale. Chi entra da noi ha bisogno di condividere un disequilibrio fisico e/o emotivo e la soluzione che viene proposta è dapprima un ascolto empatico del problema e in seguito un rimedio (che può essere un farmaco, un integratore fitoterapico, un rimedio ad uso topico, dipende) che possa sostenere il corpo fisico, ma nello stesso tempo si valuta anche la ricerca di un rimedio energetico e vibrazionale (come potrebbero essere i Fiori di Bach) da prendere in concomitanza o da inserire direttamente nel rimedio in modo tale da soddisfare sia il lato psicoemotivo che energetico». Milano, dove ha sede Mirasolvia, si sta dimostrando una città recettiva e aperta? Qual è la sua clientela tipo? «Milano e l'hinterland mi stanno dando molta fiducia (anche grazie alla promozione sui social) e ho come riscontro parole di supporto e fiducia. Sono immensamente grata per questo. Non so se la città sia così recettiva e aperta, ma sicuramente le persone che si rivolgono a me cercano una strada diversa, più totalizzante, per la loro essenza e in qualche modo sono in grado di volgere uno sguardo al cielo e non solo a quello. -taglio2- Questo è importante in un mondo come quello di oggi in cui stiamo assistendo ad una sorta di meccanizzazione dell'essere umano. La mia clientela tipo sono donne soprattutto dai 35 ai 65 anni (però ci sono anche delle ragazze più giovani), mentre gli uomini al momento sono pochini». Quanto è importante oggi un approccio olistico, che consideri corpo e mente, nella cura delle proprie problematiche? Quanta strada, secondo lei, c'è ancora da fare per abbattere i preconcetti? «Penso sia fondamentale, anche perché la maggior parte delle disarmonie o patologie non hanno solo una parte fisica. Questo non significa che non si debba usare la medicina allopatica, anzi, ma ritengo che si possa associare quella alternativa per sostenere la parte psicosomatica della patologia che può generare in noi sentimenti di paura, rabbia, tristezza. È importante considerare sempre l'essere umano anche come manifestazione dell'anima. I preconcetti sono diversi e posso dire di essere stata un po' una pioniera; sono stata titolare di farmacia e conosco la medicina che viene definita “tradizionale” e non capisco perché si debba escludere la medicina “alternativa” dato che è frutto di una cultura millenaria, come gli approcci olistici. Alternativa rispetto a cosa? Come se non fosse scienza! Forse ci siamo dimenticati il significato di questa parola, sapienza e conoscenza, così come l'etica profonda della cura delle persone. Gli antichi, come gli Esseni, gli Egizi, i Greci o i popoli orientali hanno tramandato una sapienza antica enorme, avevano quella connessione con la natura e le parti sottili che noi, strada facendo, abbiamo un pochino perso». Come vorrebbe far crescere ulteriormente questo suo progetto? «Voglio fare il possibile per farlo crescere, penso che l'universo debba concedermi questo viaggio. Vorrei che ci fosse un passaparola e che Mirasolvia possa diffondersi non solo a Milano ma in ogni luogo, avere una risonanza come una energia, una vibrazione che arriva oltre il confine. Mi piace pensare a un mondo dove il cuore delle persone, la loro anima vibri di gioia pura della loro esistenza, dove ci sia uno scambio amorevole, una condivisione vera, una manifestazione dello spirito nella realtà».