Tra le nuove leve della musica italiana troviamo un talento cristallino come quello di Ally, che quest'estate ci regala il suo primo singolo “Mi concedi questo ballo?”
Un brano assolutamente da inserire nella vostra playlist estiva? “Mi concedi questo ballo?”, primo singolo di Ally (al secolo Alice De Francesco) che si nutre di pop alternativo e indie elettronico gettando bene le basi nel cantautorato italiano, come ci spiega direttamente la giovane artista milanese in questa intervista.-taglio- Quando e come è nata la tua passione per la musica? Con che tipo di ascolti sei cresciuta e quali sono i tuoi artisti di riferimento? «Non ricordo esattamente quando sia nata la mia passione per la musica, so solo che da quando ne ho ricordo la musica c'è sempre stata per me. Da piccola amavo cantare le canzoni dello Zecchino d'Oro, le imparavo tutte a memoria in poche ore e poi mi esibivo davanti a mia mamma. Al tempo ascoltavo tantissimi artisti diversi tra loro, passavo da Lady Gaga a Giorgia, dai Queen alla scuola dei cantautori italiani. Crescendo è cambiato radicalmente il ruolo della musica nella mia vita, è diventata necessità e i cantautori italiani, come Dalla, Battisti, Gino Paoli sono quelli che, ad oggi, più mi hanno segnata, soprattutto a livello di scrittura. Con il passare degli anni ho scoperto tantissimi artisti, soprattutto contemporanei a cui mi ispiro molto a livello di sonorità, come Venerus, Anna Carol, Joji, Harry Styles, Calcutta». Il primo testo a che età l'hai scritto? «Avevo circa 7 anni, parlava di un arcobaleno, avevo scritto il testo su un diario mentre contemplavo la visuale del balcone di casa mia e poi lo avevo cantato con una melodia casuale a mio papà. Ho iniziato a scrivere più seriamente verso i 14 anni, quando ho iniziato a suonare il pianoforte e avevo una forte esigenza di esprimermi». Parlaci del tuo primo singolo "Mi concedi questo ballo?"... «"Mi concedi questo ballo?" è il mio primo singolo, in uscita il 23 giugno, dopo quasi un anno di attività di varie produzioni. Tra tutte è la mia canzone preferita, quella che mi emoziona di più e quella da cui mi sento più rappresentata. Scritta da me e arrangiata da Matteo Davì, è una ballata che riposa su suoni dal carattere pop elettronico e si sviluppa in un testo semplice che richiede però un ascolto profondo. Incentrata sul tema del ballo, sia letterale che metaforico, parla di un giorno nuovo e di sensazioni mai provate prima che ci sanno avvolgere in un ballo e ci fanno dimenticare che abbiamo sempre odiato ballare».-taglio2- Lo scorso anno hai partecipato a Tour Music Fest. Che esperienza è stata? Pensi che i contest e i talent siano una buona vetrina per i giovani artisti? «È stata una bella esperienza, la ricordo con tanta gioia e tanta gratitudine. Mi ha permesso di confrontarmi con altri artisti e professionisti che mi hanno insegnato tantissimo. Mi ha permesso di lavorare in un clima che non ha niente a che fare con la competizione e che ti fa sentire già parte del settore. Andare in finale è stato un traguardo tanto inaspettato quanto emozionante. Penso che i talent, quelli che rispettano gli artisti in quanto tali e in quanto persone, siano un'ottima vetrina, ti danno visibilità e possibilità di arrivare agli altri e ricevere da questi un feedback oggettivo che sicuramente ti fa crescere». Invece secondo te quanto sono importanti, su questo fronte, i social? «Vorrei dire che per me non sono importanti, ma nella realtà del settore contano tantissimo, forse troppo. È un modo sicuramente efficace e semplice per accrescere la propria visibilità, alla portata di chiunque. Io stessa cerco di curare al meglio la mia pagina Instagram perché di fatto è una vetrina a cui le persone fanno riferimento per crearsi un'idea di te. Per il resto penso siano un po' pericolosi, soprattutto per noi ragazzi: ci danno l'idea che basti solo quello per essere degli artisti e poter salire su un palco, quando nella realtà c'è uno sfondo di tanti sacrifici ed esperienza. Cantare in una camera da soli è completamente diverso dall'essere su un palco con un pubblico da intrattenere e da conquistare». Nel corso dell'estate ti vedremo anche live? «Sicuramente si, accompagnata alla chitarra da Matteo Davì ho in progetto di suonare per le strade di Milano, avvolti dalla tipica afa estiva milanese. Inizierò a suonare live nei locali agli inizi di settembre».