Marco Francini dedica uno spettacolo al grande Modugno, un viaggio tra musica e stili che non tramontano mai
Ha dato vita ad un album lo spettacolo “Mister Volare - Omaggio a Domenico Modugno” di Marco Francini. Sette anni di repliche dalla Campania alla Puglia, dall’Emilia Romagna alla Toscana per ricordare il grande autore e interprete, chitarrista, attore, regista, uomo politico di Polignano a Mare tanto caro al pubblico di ogni parte del mondo. Francini, cantautore e performer, nel suo spettacolo alterna le canzoni più famose seguite con entusiasmo dal pubblico: “Piove (Ciao Ciao Bambina)”, “Lazzarella”, “Nel blu dipinto di blu (Volare)”, “Vecchio Frack”, “Io, mammeta e tu”, “Resta cu ‘mme”, “Strada ‘nfosa”, “‘O ccafè”, “La lontananza”, “Tu si’ ‘na cosa grande”, “Notte di luna calante”, “L’avventura”, “’U Pisci Spada”, “Delfini”, “Meraviglioso”. Nel concerto entrano anche celebri motivi, testi e poesie di Franco Migliacci, Riccardo Pazzaglia, Pier Paolo Pasolini, Garinei & Giovannini, Eduardo De Filippo, Fabrizio De Andrè, Vittorio De Sica, Luigi Pirandello, Bertolt Brecht. -taglio- La band di Francini è composta da Mauro Spenillo, anche arrangiatore dei brani, al pianoforte, fisarmonica e voce; Roberto Giangrande al basso; Michelangelo Iossa, anche co-produttore dell’album, alle percussioni e voce; Agostino Mennella alla batteria. Special guest il chitarrista Marco Gesualdi, ex- 666, lo storico gruppo della Vesuwave partenopea. Cantattore, nel suo Salotto Francini rende omaggio ai celebri cantautori e autori non solo napoletani, non solo di oggi, legando Gill a Carosone, Bennato a Daniele, Dalla a Carboni. Contemporaneamente Marco Francini pubblica “Echos2”. Folgorato dalla voce e dalla ricerca di Demetrio Stratos, il compianto cantante, polistrumentista e musicologo, frontman dei Ribelli e degli Area che compì studi approfonditi sull’impiego della voce, il cantautore torna all’origine del suono, all’immersione nella naturalità dell’origine delle vibrazioni, alla produzione della voce. Oltre alla strepitosa padronanza tecnica, Stratos riusciva a produrre diplofonie, suoni bitonali e difonici, capacità straordinaria. Il suo studio approfondiva il significato della voce nelle diverse civiltà, in primis dei popoli mediorientali e asiatici. Davvero un “Maestro della voce”, per dirla con la canzone che gli amici della PFM gli dedicarono. Ancora oggi premi e concerti e performance ricordano lo storico musicista scomparso troppo presto. E dallo studio dell’opera omnia di Stratos e dell’antica -taglio2- tradizione orale parte Francini per approdare ai suoi “Echos”, oggi “Echos2”, nuovo album che segue il primo, registrato nuovamente nella zona flegrea ricca di antri, suggestioni, sonorità arcaiche, materia vivente che risuona, antica madre creatrice, ventre accogliente. Registrato all’interno del Tempio di Mercurio a Baia e nella Piscina Mirabilis di Bacoli, l’album nasce dall’interazione e dall’improvvisazione con altri musicisti, sulla scia degli antichi Inni Orfici nella traduzione di Pico Della Mirandola. “A Eros”, “A Giordano Bruno”, “Alle Nereidi”, “Alla Terra”, “All’Oceano” e gli altri brani, evocativi, estatici, raccontano l’approdo alle origini del suono, ne mostrano la meravigliosa scoperta, il valore spirituale profondo. “La voce – spiega Francini - può essere utilizzata in tanti modi, per parlare, per cantare, per urlare per emettere suoni, ed è la forma di comunicazione più forte e importante che abbiamo”. I musicisti che accompagnano Francini, voce, chitarra, tromba, conchiglie, pietre, oggetti del luogo, nel suo viaggio sonoro sono: Gianni Sorvillo, percussioni, pietre, oggetti del luogo; Marco Di Palo, violoncello; Riccardo Veno, sax soprano, sax contralto e flauti; Paolo Licastro, sax tenore e flauti; Edo Puccini, chitarra; Rita Partini, arpa; Lorenzo Niego, didgeridoo; Enzo Pinelli, percussioni (“La Settima Traccia” e “Oceani”); l’attrice Cristina Donadio, voce recitante.