La schiacciatrice azzurra ha iniziato la sua nuova stagione sportiva e si dice pronta a conquistare anche stavolta il gradino più alto del podio
Nata a Palermo da genitori ivoriani, si trasferisce in giovane età con la famiglia a Valgreghentino, in Lombardia ed inizia a giocare a pallavolo nelle giovanili del Grenta e successivamente dell'Olginate e dell'Amatori Orago, ma fina da subito il suo destino era scritto: Myriam Sylla è nata per giocare a pallavolo. -taglio- Nella stagione sportiva 2011-12, infatti, una giovanissima Myriam viene ingaggiata dal Villa Cortese, con cui gioca per due annate sia nella squadra giovanile, sia in quella maggiore, in Serie A1, con cui ottiene qualche sporadica partecipazione che le permette, però di mettersi in mostra. L’anno successivo passa al Bergamo, club con cui resta per cinque annate aggiudicandosi la Coppa Italia 2015-16, trasferendosi quindi, a partire dalla stagione 2018-19, all'Imoco di Conegliano, sempre in Serie A1, con cui si aggiudica tre Supercoppe italiane, tre scudetti, il campionato mondiale per club 2019, tre Coppe Italia e la Champions League 2020-21. La prima convocazione in azzurro di Myriam Sylla, invece, risale al 2015 e nel 2017, vince la prima medaglia d'argento al World Grand Prix, nel 2018, l'argento al campionato mondiale, la medaglia di bronzo al campionato europeo 2019 e quella d'oro nell'edizione successiva. Nel 2022 conquista la medaglia d'oro alla Volleyball Nations League e quella di bronzo al campionato mondiale, premiata, in quest'ultimo caso, come miglior schiacciatrice, mentre nel 2024 bissa l'oro alla Volleyball Nations League e mette al collo lo stesso metallo ai Giochi della XXXIII Olimpiade di Parigi, in entrambi i casi riconosciuta come miglior schiacciatrice della competizione. Noi di Albatros l’abbiamo incontrata alla fine di uno degli allenamenti con la maglia del Vero Volley Milano. Il Campionato è iniziato da un mese, come sta andando l’inizio di questa stagione sportiva? “Io mi sto chiedendo se sia mai finita la stagione sportiva? – ride ndr. Ovviamente sto scherzando, ma quando ci sono le Olimpiadi il tempo di riposo è veramente minimo, quindi mi sembra di non essermi mai fermata veramente! In ogni caso, la nostra stagione è iniziata come speravamo, mi trovo bene con le mie compagne di squadra, anche perché molte di loro sono mie compagne anche in azzurro quindi non ho trovato nessuna ipotetica ‘difficoltà di spogliatoio’. Con tutta la società c’è un clima di entusiasmo costante, che si mantiene alto grazie anche al sostegno dei nostri tifosi. Il campionato è lungo e noi abbiamo ancora molto da lavorare, però sono certa che ci prenderemo le nostre soddisfazioni!”-taglio2- A distanza di mesi, se ripensi al percorso Olimpico quali e come sono cambiate le emozioni? “Io ancora me lo sogno la notte! È stata un’emozione unica poter vincere la medaglia d’oro, penso che qualsiasi sportivo porti con se per sempre l’emozione di quel momento ed il ricordo di ogni singolo istante. Spesso in questi mesi mi sono ritrovata a percorrere con la mente tutto il mese trascorso a Parigi con la squadra, le risate, i pianti, gli allenamenti… vero è che non mi sarei mai immaginata su un podio del genere se me l’avessero detto 5 anni fa. Sono felice di essere parte di questa Nazionale e di aver costruito un pezzettino di storia; ecco forse a distanza di mesi c’è la consapevolezza di aver dimostrato di essere una buona giocatrice.” Perché c’erano dubbi? “Eh, per molti sì! Non che mi interessi molto il giudizio degli altri, però ovviamente non si può piacere a tutti. Con la vittoria delle Olimpiadi, però, è stato soddisfacente magari mettere a tacere qualcuno!” Quello che trasmetti è una grande vulcanicità ed una forza da vendere, come riesci ad essere sempre così grintosa? “La grinta, l’entusiasmo e la forza d’animo dipendono dal fatto che io amo giocare a pallavolo quindi ogni minuto che dedico a questo sport per me è speciale! Ogni sacrificio che faccio poi viene ripagato ed è proprio quella sensazione che mi rende felice: so di dare il massimo e questo mi rende orgogliosa di me stessa! Poi, sono di base una persona molto competitiva e amo l’adrenalina della partita: più persone ci sono a guardare la partita, a fare il tifo, ad esultare e più mi gaso! Sono un vero e proprio terremoto!”