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Napoli, città di castelli

di Yvonne Carbonaro

Numero 231 - Giugno 2022

Sette superbi castelli che raccontano la storia della città


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Napoli trabocca nuovamente di turisti. Nonostante le carenze dei trasporti e il traffico, italiani e stranieri da qualche anno hanno capito che è uno scrigno di tesori da esplorare, tanti che neanche avrebbero immaginato. La cattiva nomea che le era stata appiccicata nel passato a causa di malgoverno, -taglio-trascuratezza e brutte serie televisive sulla malavita viene cancellata da coloro che vengono di persona a conoscere la città e i suoi dintorni e ne restano incantati. Una bella rivalsa finalmente! I turisti girano ammirati per i tesori di bellezze naturali: paesaggi, mare, isole, vulcanesimo, e i tesori di arte, di archeologia, di cultura, di gastronomia, che si sono stratificati nella sua lunga storia di intrecci e dominazioni. Una delle particolarità oltre alle sue regge, chiese e musei, è la presenza di ben sette castelli che raccontano le fasi intricate della lunga storia della città e delle dinastie che si sono susseguite: il Castel dell'Ovo, il Maschio Angioino o Castel Nuovo, il Castel Sant'Elmo, il Castel Capuano, il Castello di Nisida, il Castello del Carmine che ha origini angioine, il Forte di Vigliena di inizio ‘700. Di questi due ultimi abbiamo solo resti, mentre gli altri cinque sono quasi intatti. Il CASTEL DELL’OVO, su quello che era l’isolotto di Megaride, richiama il mito della sirena Partenope sacra ai Greci fondatori. Fu poi trasformato da villa di Lucullo a inespugnabile Castello. Nelle sue fondamenta Virgilio avrebbe nascosto un magico uovo come perenne simbolo dell’esistenza del luogo e della città. Fu scenario di eventi importanti e di epoca in epoca vi furono rinchiusi Romolo Augustolo, ultimo imperatore e Celestino V, il papa che fece il “gran rifiuto”. Fu residenza dei dominatori fino alla costruzione del Castello Nuovo. Oggi che rientra nel patrimonio monumentale cittadino, è stato sede di eventi e mostre fino alla recente chiusura “per caduta massi”, che speriamo temporanea e breve. Il Castello Nuovo fu voluto dagli Angioini, da cui MASCHIO ANGIOINO, ricostruito e abbellito da Alfonso d’Aragona con l’arco del Laurana che celebra il suo trionfo. Oltre il ponte vi è una copia della porta bronzea, il cui originale è conservato nel Museo Civico. Nel sottarco dell’atrio un affresco rappresenta la piazza di Madrid. Il castello fu abitato dai re aragonesi e dalle loro famiglie. È una splendida fortezza prospiciente il mare. Conserva la cappella dedicata a Santa Barbara che fu affrescata da Giotto, di cui restano poche tracce e la bellissima piccola Cappella delle Anime del Purqatorio del XVI secolo. Al primo piano la imponente Sala dei Baroni in stile gotico catalano è oggi riservata alle riunioni del Consiglio comunale e ad incontri di rilievo. L’edificio ospita attualmente la Società di Storia Patria con la sua ricca biblioteca, la Fondazione Valenzi, -taglio2-il Museo Civico che raccoglie su due piani quadri del ‘6 e’700, busti d’argento di santi, dipinti dell’800 napoletano. La Sala Carlo V affaccia sul lato mare, così come le terrazze al piano superiore. Le cinque torri cilindriche si chiamano: Torre di Guardia, Torre di Mezzo, Torre di San Giorgio, Torre di Beverello, Torre dell'Oro. CASTEL CAPUANO, dopo il Castel dell'Ovo, è il più antico castello di Napoli, essendo di origine normanna. È ubicato a ridosso della Porta Capuana. Fu una delle dimore reali aragonesi e tra gli anni '70 e '90 del XV secolo, Alfonso II di Napoli, duca di Calabria ed erede al trono, creò la villa della Duchesca affidando il compito a Giuliano da Maiano che la collegò al castello. Nel 1537 il viceré don Pedro de Toledo lo trasformò in tribunale. Fino a pochi anni fa è stato ancora sede del tribunale di Napoli (oggi al Centro direzionale). Il CASTEL SANT’ELMO, nato come torre aragonese divenne con gli Spagnoli una fortificazione a pianta stellare nel punto più alto della collina del Vomero, così da avere il controllo del territorio a 360°. Restituito alla città a seguito di un lungo restauro, è sede di grandi eventi e mostre. Nella piazza d’armi è ubicato il museo “Napoli Novecento” con opere di artisti napoletani del secolo scorso. Il camminamento lungo il perimetro delle mura consente la fruizione di un meraviglioso panorama. Il CASTELLO DI NISIDA sorge là dove vi era una delle ville di Lucullo e la villa dove Bruto e Cassio ordirono la congiura contro Cesare. Giovanna II d'Angiò vi costruì un castello e una torre di guardia. Dopo varie vicissitudini storiche, in epoca borbonica divenne un penitenziario. Nel periodo fascista, l'isola venne collegata alla terraferma da una diga di cemento e il bagno penale venne trasformato in riformatorio minorile.





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