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Nancy Brilli

Sempre al top

di Maresa Galli

Numero 252 - Luglio-Agosto 2024

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La grande attrice protagonista in tv e al cinema ci parla dei suoi prossimi impegni teatrali, di cui è produttrice e interprete


In scena al Teatro Diana di Napoli, dal 29 gennaio 2025 (spettacolo in abbonamento) “L’Ebreo” di Gianni Clementi, con Nancy Brilli e Fabio Bussotti. Presentato da Diana Or.i.s. e Miele Movie, si avvale della regia di Pierluigi Iorio. -taglio- La brava e versatile attrice, alterna cinema, teatro e televisione. Reduce dal successo del reality show di Sky, “Pechino Express”, al quale ha partecipato con l’amico attore e regista Pierluigi Iorio, è stata co-conduttrice del talent di Rai2 “BellaMà - Generazioni a confronto”, di e con Pierluigi Diaco. L’ultimo film interpretato al cinema è stato, nel 2023, “Un week end particolare” di Gianni Ciuffini, con Enzo Decaro.
Lo spettacolo che andrà in scena al Teatro Diana è una tragicommedia… “Si. Per me è una grande gioia tornare al Teatro Diana che è stato molto importante nella storia della mia carriera. Porto in scena “L’Ebreo”, una tragicommedia, un lavoro bellissimo a cui io tengo molto, scritto da Gianni Clementi. È uno spettacolo sui cattivi sentimenti, su come le persone possano essere avide, mosse da egoismo, da frenesia di migliorare lo status sociale. L’ho voluto talmente tanto che l’ho co-prodotto con il Diana. È la mia seconda produzione ma la prima in cui sono anche io sul palco. Ed è di un autore vivente. Stiamo facendo una ricerca proprio su questo, sugli autori contemporanei con i quali dialogare. Io ho da poco interpretato “Manola” di Margaret Mazzantini, con la regia di Leo Muscato, testo scritto venticinque anni fa per me e per lei. È stata la prima regia di Sergio Castellitto. -taglio2- Adesso mettiamo in scena questa commedia scritta da Gianni che sarà con noi anche alle prove, e così se lo spettacolo avrà bisogno di un adattamento, di una parola cambiata, sarà presente l’autore”. Quali sono i personaggi della storia? “La storia, che si svolge nel 1956, è incentrata su due personaggi: il padrone ebreo, citato per tutto il tempo ma non presente fisicamente in scena, evocato da Marcello Consalvi, suo fedele ragioniere ed Immacolata, donna bella e cinica. Il padrone concede alla famiglia Consalvi un “sogno a tempo”, contando di rientrare in possesso dei suoi averi una volta tornato. Con l’entrata in vigore delle leggi razziali, nel 1938, si era diffusa in Italia, tra gli ebrei, la pratica di intestare a prestanome fidati i propri beni per rientrarne in possesso in tempi migliori. Immacolata farà la scalata sociale anche calpestando il suo prossimo. Raccontiamo quanto è brutta l’avidità”. Un grande team al lavoro… “Si. La regia di Pierluigi Iorio costruisce ritmi molto serrati, con grande attenzione alla musica che, a momenti, dà anche i tempi dell’azione scenica. Firma le scene Toni di Pace e i bei costumi Giusy Giustino. La commedia, un po’ noir, che diverte con situazioni anche al limite del grottesco, crea suspence e suscita tante emozioni nel pubblico fino all’indignazione, conducendo ad un finale inatteso e imprevedibile.”

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