La quinta edizione dello Shire Music Festival è stata indimenticabile, ecco cosa è successo sul palco
È definito come il “One Day Festival” più cool del Nord Italia, lo Shire Music Festival si è tenuto lo scorso 14 Settembre a Crema ed ha visto la partecipazione di artisti di fama internazionale come: Da Tweekaz, Brohug, Tedua e molti altri, ai quali si sono aggiunti Spag Heddy, Oddprophet, Zonderling, Slvr e Big Fish. Tornato anche quest’anno, dopo il grande successo del 2018, l’appuntamento irrinunciabile per tutti gli appassionati di musica elettronica e Hip Hop, un evento da non perdere giunto ormai alla sua quinta edizione consecutiva confermandosi come uno degli eventi musicali più caldi e attesi dell’estate italiana. Due grandi palchi per oltre 12 ore di musica non stop, dal pomeriggio fino alla mezzanotte. La manifestazione è stata organizzata e prodotta da Meg Events Organizing & Consulting, e noi di Albatros Magazine abbiamo incontrato l’anima di questo grande evento e cioè Marco Gruppi, founder storico dello Shire Music Festival che ci ha raccontato varie curiosità e il vero animo di questa grande esperienza musicale.-taglio-
Quanto è faticoso riuscire ad organizzare un evento così unico nel suo genere?
“La parte più difficile è cominciare, nel senso che le prime due edizioni sono state particolarmente complicate sotto questo punto di vista perché non avevamo ben chiari gli obiettivi del festival, ognuno aveva la propria idea, riuscire ad arrivare ad un’identità ben precisa è stata dura. Adesso manteniamo la nostra filosofia ed è tutto più semplice.”
Due pachi, due stage diversi ma allo stesso tempo grandi nomi della musica Dance, Elettronica e Hip Hop. Com’è andata quest’anno?
“Alcuni dei nomi più importanti di quest’anno sono stati Tedua, Jack la Furia, Tormento e Big Fish, questo per quanto riguarda il palco Hip Hop. Nell’altro stage abbiamo visto esibirsi Brohug, Nextars, Spag Heddy, Oddprophet, Zonderling e Slvr. Il pubblico ha risposto molto bene, ed è stato stupendo vedere sempre grandissima partecipazione da parte di tutti!”
La musica è protagonista indiscussa, quali sono state le novità di quest’ultima edizione?
“Quello che noi cerchiamo di fare ogni anno, e cerchiamo di farlo sempre meglio, è lavorare sull’esperienza che la persona vive quando viene al festival, non ci sono solo i due palchi dove si fa musica, c’è invece un’attività di intrattenimento organizzata bene, abbiamo inserito quest’anno una Comfort Vip Zone con delle aree rialzate fronte palco e accesso riservato, nelle quali è stato -taglio2-possibile trovare diverse tipologie di cibo, inserendo così anche un’esperienza gastronomica particolare. Altra novità di quest’anno è stata la creazione di zone dedicate al photo booth che hanno permesso a tutto il pubblico di avere un ricordo simpatico ed istantaneo del Festival. Infine, abbiamo creato la ‘Shire Full Experience’ che ha permesso di far vivere la vera esperienza da Festival, consentendo agli ospiti di dormire in un hotel sito direttamente nella location con parcheggio privato, colazione e Wi - fi gratuito.”
La kermesse non solo è un’occasione per fare musica, ma un volano per il turismo e per la cultura del territorio...
“Sì, quello che abbiamo riscontato, dalla terza edizione in poi è che tutti gli hotel della zona sono andati sold out, questo perché ogni anno arriva molta gente e non solo dall’Italia ma anche dalla Svizzera, da Francoforte, dall’Austria. Questo fa sì che le attività lavorino di più e lavorino tutte, un’occasione di crescita e di guadagno non indifferente.”
Il vostro pubblico oltre ad essere vasto è molto variegato, quanto piò essere importante questo mix di culture?
“Noi non mettiamo una restrizione di età per partecipare al festival, in alcuni casi è vero che bisogna essere accompagnati da un adulto però poi ci sono persone anche molto più ‘adulte’. E anche questo è il bello del festival, poter comunicare con gente di diversa età ma con una sola grande passione: la musica.”