Concerti di qualità, all’insegna della migliore musica che il panorama artistico del nostro Paese offre attualmente, Sangiorgi ci racconta il Mei festival
Ad ottobre la città di Faenza, ospiterà la nuova edizione del MEI 2019 – Meeting delle Etichette Indipendenti, la più grande manifestazione dedicata alla scena musicale indipendente italiana e che quest’anno celebra i 25 anni dalla sua fondazione. Il Mei di quest’anno prevede un programma ricco di eventi e grandi ospiti, che per tre giorni renderanno la cittadina di Faenza il fulcro della musica indipendente italiana; Infatti troveremo sul palco: Morgan, i Negrita, Giovanni Truppi, solo per citarne alcuni... Il Mei è la più importante manifestazione dedicata alla scena musicale indipendente italiana che chiude la stagione dei festival estivi. Fin dalla prima storica edizione, la manifestazione, fondata e diretta da Giordano Sangiorgi, è stata la piattaforma di lancio della nuova scena indipendente italiana con artisti che sono diventati pilastri della musica in Italia e ha premiato emergenti oggi considerati punte di diamante della nuova scena artistica del nostro Paese.-taglio-
Il prossimo 4,5 e 6 ottobre ci sarà la nuova edizione del MEI 2019 che quest’anno celebra i suoi 25 anni, quali sono stati i progressi fatti nel corso del tempo dalla fondazione ad oggi?
“È certamente un traguardo che non tutti riescono a raggiungere; da questo punto si vista siamo assolutamente soddisfatti perché il Mei è una manifestazione che nasce e cresce dal basso e il fatto che ancora oggi sia sentita in maniera molto forte dagli artisti indipendenti che vogliono esibirsi, è bellissimo. Personalmente il Mei è un motivo di orgoglio, perché quando siamo nati veniva considerato una sorta di girone infernale della musica, composto da gente sfigata e scartata dalla grande discografia e che quindi doveva autoprodurre le proprie musiche, ma parlo di artisti come i Subsonica, i Baustelle, gli Afterhours. Direi che la scommessa è stata vinta sia da un punto di vista economico, ossia un mercato che è cresciuto del 30/40 per cento, e si tratta del vero made in Italy nell’era della globalizzazione, sia dal punto di vista culturale perché significa che se non ci fosse stata questa filiera la situazione italiana non sarebbe quella attuale.”
Mei SuperStage, è il contest organizzato da Mei in collaborazione con iLiveMusic, ExitWell e Rete dei Festival, che permette di suonare sul palco del Mei alle giovani band, qual è il suo consiglio a questi ragazzi per emergere?
“Quello che ha sempre contribuito alla crescita sana di -taglio2-progetti musicali che avevano realmente un forte spessore musicale, culturale, di visione e di messaggio è stato crescere adagio e svilupparsi in modo armonico e col tempo, senza quella fretta immediata che oggi i social ci dettano rischiando di bruciare tanti artisti che indovinano un solo brano. Quindi è necessario fare un percorso ampio, con tutte le tappe adeguate e non rincorrere il successo immediato. Si passa velocemente dalla cantina all’Arena e viceversa.”
Altra novità è il DIGITAL MUSIC DAY che si terrà il prossimo 5 ottobre, di cosa si tratta?
“È il primo convegno internazionale organizzato da un’associazione internazionale che tutela i diritti dei produttori indipendenti, che si chiama Merlin. Racconteremo qual è la situazione del mercato mondiale e approfondiremo l’importanza di questi diritti.”
Ha inoltre attivato numerose partnership all’estero contribuendo a portare centinaia di artisti indipendenti ed emergenti italiani ad esibirsi all’estero, come viene accolta la realtà italiana all’estero?
“Diciamo che c’è da parte di tutti una grande necessità di aprirsi ad un mercato internazionale, ad esempio Calcutta ha lanciato un tour europeo. Va detto, purtroppo, che l’Italia ha un gap importante che è quello della lingua: quindi escludendo le aree in cui c’è una forte presenza italiana e quindi dove si va a raccontare la musica italiana agli italiani che vivono lì, ancora non siamo pronti a conquistare la vera internazionalità.”