Torna Loris Al Raimondi con “Passing Through Emotions” un racconto di note e vita
Raccontare la propria vita tramite la musica non è facile trasmettere le proprie emozioni ancor meno. Loris Al Raimondi, invece, lo fa, attraverso questo suo nuovo lavoro “Passing Through Emotions”,-taglio- un album strumentale che mescola jazz, hip-hop e soul con la partecipazione del leggendario Mike Stern e di musicisti del calibro di Fabrizio Sotti, Alfredo Paixao, Gary Willis, Nir Felder, Tom Kennedy, Kevin Field, Tony Grey, Ettore Carucci, Massimo Biolcati, Michel Cusson, Giuseppe Milici. Un cammino di note e musiche che ripercorre la vita del produttore italo-svizzero, e che racconta la sua nascita, passando attraverso l'amore, la nascita di una figlia, fino alle dolorose esperienze come quella della morte di suo fratello. Musica che salva, musica che accompagna ogni attimo della propria esistenza, musica che rende liberi. Noi di Albatros Magazine abbiamo incontrato Loris e abbiamo parlato con lui dei suoi progetti e della sua incredibile vita.
L’idea di questo album nasce sul tapis roulant è vero?
“Sì è proprio così. Prima di tutto io sul tapis roulant faccio fatica e non so motivarmi. Ho sempre giocato a calcio quindi se ho un pallone davanti corro, ma allenarmi così non mi è facile. Durante queste esercitazioni nella prima fase del Covid guardavo un quadro che avevo davanti a me dal titolo ‘Passing Through’. C’erano raffigurati dei lupi che oltrepassavano un paesaggio invernale in Alaska, ho pensato che potevano raffigurare la nostra vita, perché anche noi siamo di passaggio. Poi mi sono chiesto, quasi come in una crisi di mezza età, cosa avevo fatto in questa esistenza, cosa mi era rimasto, cosa volevo fare ancora. Da lì è nata l’idea di fare un album importante. Prima di tutto, una cosa che sentivo dentro, volevo lasciare un segno nel mondo della musica. Per fare questo avevo bisogno di musicisti davvero importanti. Non è stato facile essendo io un produttore Hip Hop, cresciuto però ascoltando il jazz. Sapevo che i due mondi avrebbero potuto convivere e sono riuscito a realizzare questo sogno, chiamiamolo così.”
Hai citato “Passing Through” ma io aggiungerei Emotions che compone il titolo del tuo nuovo album. Quali sono queste emozioni che porti nella tua musica?-taglio2-
“Parto dal presupposto che sono un ragazzo fortunato. Ho vissuto fino a 7 anni con i nonni in Abruzzo poi sono venuto qui in Svizzera perché i miei genitori erano già qui ed ho fatto tutte le scuole qui. Avevo un fratello più grande di me, l’ho conosciuto quando sono arrivato qui praticamente ed è diventato molto importante per me. Nell’86 è venuto a mancare in un incidente stradale, e da lì ho cominciato a soffrire molto, ho cominciato a covare delle emozioni e una spiccata sensibilità dentro. Quest’album è nato da una spinta interiore, sentivo tanto amore, ho capito che era il momento adatto per fare una cosa del genere. Sono partito da lì svuotando tutto quello che avevo dentro. Ogni titolo dell’album ha un significato.”
A livello di sound sei riuscito a mettere insieme hip hop, jazz, soul. Qual è la ricetta che usi per mescolare questi ingredienti?
“Io penso che sono tutte delle musiche e dei sound che porto dentro di me, sin da quando ero ragazzino. Quando ero piccolo non sapevo se, per esempio era giusto ascoltare nello stesso tempo Ramazzotti e ascoltare il jazz. Questo perché non hai nessuno che ti spiega cosa è giusto o cosa non lo è nella musica. A me piaceva allo stesso tempo Eros e Mike Stern. Poi ho capito che la musica ha un linguaggio universale e che le cose potevano convivere.”
Sono stanti gli artisti che hanno collaborato al questo cd come Fabrizio Sotti, Nir Felder, Alfredo Paixao e tanti altri, come hai pensato a loro?
“Nir Felder in America attualmente è uno dei più richiesti che va dal jazz all’Hip Hop, è stato un sogno ad esempio avere lui sull’album. Ad ogni musicista, come a lui ho spiegato cosa andavano a suonare, qual era l’emozione che dovevano tirare fuori, il significato del titolo e del brano. Tutti gli artisti che ho coinvolto hanno saputo cogliere la magia delle emozioni che erano racchiuse in ogni canzone di questo lavoro. Devo dire grazie a loro.”