Antonio Cairoli ci apre le porte del mondo dello sport su due ruote a gran velocità
Antonio Cairoli, è il grande pilota mondiale, che gareggia nella classe MXGP in sella alla Ktm. Cairoli ha vinto 9 Mondiali di cui 2 in MX2 in sella alla Yamaha YZ-F 250 e con la stessa casa nipponica vince un mondiale in MX1 con la Yamaha YZ-F 450. Poi passa in Ktm dove sempre in MX1 diventa campione altre 4 volte di fila con la Ktm SX-F 350 e poi vince altri 2 Mondiali in MXGP , con la Ktm SX-F 350 e la SX-F 450.
Una vita sempre in gara…
“Ho disputato più di 250 gare, solo citando i Gran Premi, in tutto saranno quasi 500. Tra queste ci sono gare rimaste nel cuore e negli occhi dei tifosi, quella del Trentino nel 2017, ad esempio, che mi ha fatto capire che il nono titolo era alla mia portata, o Maggiora, nel 2014, davanti ad un pubblico in visibilio, ma sono tante le gare che mi hanno regalato grandi emozioni, anche se la vittoria più bella è sempre quella che ancora si deve conquistare.”
C’è stata qualche brutta esperienza in gara?
“Beh! Quando si corre su due ruote è difficile che vada sempre tutto liscio. Infatti anche a me sono capitate giornate NO, come in Sudafrica nel 2008, Maggiora 2015, la Lettonia nel 2019, dove mi sono infortunato. Queste gare sono decisamente quelle che vorrei solo dimenticare.
A breve inizia il mondiale 2021. La moto di quest’anno è competitiva per puntare al titolo o c’è un divario da colmare con la Honda Hrc del campione in carica Gajser?
“Le moto che KTM ci ha messo a disposizione sono molto competitive.
Sicuramente Honda ha fatto un grande passo in avanti negli ultimi anni e corrono con un prototipo che va molto forte ma noi abbiamo sempre lottato ad armi pari, lo dimostrano le vittorie di questi ultimi anni. Possiamo dire che da un punto di vista tecnico non temiamo nessuno anche se, inutile dirlo, la concorrenza è sempre più agguerrita.” Generazioni a confronto: come vedi Mattia Guadagnini, che quest’anno sarà in MX2 proprio su Ktm? “Mattia è un ragazzo in gamba, estroverso e simpatico. Di sicuro rappresenta una buona occasione per i nostri colori; ha dimostrato di andare forte ed ha già vinto parecchio nelle categorie minori, ora deve fare un ulteriore step per affrontare i concorrenti della MX2 che vanno molto forte. Da quest’anno è in squadra con Jorge Prado e me. Claudio De Carli può dargli tutto ciò di cui ha bisogno per diventare un campione, come fece con me nel 2004.” I lettori si chiederanno, considerati i rischi perché si sceglie di gareggiare in motocross? “Pura passione. Io vado in moto e faccio questo lavoro perché mi regala ancora grande piacere ed è la cosa che amo di più fare al mondo.” Non ci resta, dunque, di continuare a seguire il nostro Cairoli gara dopo gara e fare il tifo per lui.