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Mille volti

di Teresa Pugliese Ph. Silvia Sabatini

Numero 188 - Maggio 2018

Quello di Pablo Picasso è solo l’ultimo dei grandi personaggi interpretati dal primo ballerino Davide Nardi, che in questa intervista ci racconta come nasce la sua espressione artistica


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Al Teatro degli Eroi di Roma andrà in scena uno spettacolo esclusivo fatto di danza e teatro, immagini e suggestioni, atmosfere sonore e visive, in un’elaborazione di forme e giochi di specchi capaci di coinvolgere lo spettatore ad incontrare l’artista che ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’arte mondiale: Pablo Picasso. Protagonista assoluto della pittura del XX secolo, ma anche un uomo pieno di contraddizioni, è colui che crea la sua arte come specchio fedele della sua realtà quotidiana. Ad interpretarlo sarà il Primo Ballerino Davide Nardi considerato ad oggi uno tra i danzatori italiani più carismatici, grazie alla sua versatilità, l’ottima padronanza della tecnica e per le sue spiccate doti interpretative. Davide, ha affrontato negli anni un percorso artistico molto intenso, iniziando con il modern jazz all’età di 13 anni presso il Conservatorio Coreutico diretto da Sonia Nifosi. Dopo i primi tre mesi, notato per la sua attitudine, è invitato dalla direttrice artistica della scuola a seguire professionalmente anche lo studio della danza classica in vari stili (russo, francese, italiano, inglese e americano), della danza modern e contemporanea. Nel maggio 2010 Davide Nardi debutta come Primo Ballerino della compagnia Sonia Nifosi Motion Dance Group nello spettacolo “Giulietta degli Spiriti, questi ed altri fantasmi”, liberamente tratto dall’omonimo film di Federico Fellini su musiche originali di Mauro Bagella. Da allora, la carriera di questo giovane artista è stata caratterizzata da un successo dietro l’altro. Attualmente è Primo Ballerino, capoballetto e ripetiteur della compagnia Sonia Nifosi Motion Dance Group, ed assistente del coreografo M° Sonia Nifosi, con la quale ha un rapporto davvero speciale, come ci racconta in questa intervista.-taglio-

Tra un mese andrai in scena con lo spettacolo “Picassiana”, dove interpreti l’artista Pablo Picasso. Com’è stato entrare nei panni del famoso pittore e come ti sei preparato per questa interpretazione?

“Si, nello spettacolo interpreto Pablo Picasso e tutte le sfumature che caratterizzano questo incredibile artista. Picasso ha rivoluzionato tutta la pittura del XX secolo lasciando ai posteri numerosi spunti di riflessione all’interno della sua produzione artistica. Lo spettacolo si incentra, tuttavia, non tanto sulla sua biografia, quanto sulla sua vita artistica; quindi attraverso le sue opere, i suoi dipinti, si intrecciano le sue vicissitudini personali, attraverso le donne che lo hanno accompagnato durante la sua vita: mogli, amanti, amiche. Così verranno interpretati anche i protagonisti dei suoi quadri, che lo incarnano alla perfezione.

Cosa ti ha incuriosito di più della figura di Pablo Picasso?

“Bisogna premettere che non è un personaggio semplice da interpretare, Picasso aveva una personalità cangiante ed una filosofia di vita molto particolare: Picasso non voleva essere uguale a nessuno, desiderava essere unico ed inimitabile, voleva che il pubblico fosse sempre colpito nel cercare di comprendere il messaggio che lui voleva trasmettere. Per questo ho dovuto fare una bella ricerca letteraria su tutto quello che riguarda la sua figura e la sua personalità, è stata una bella sfida!”

Sei un ballerino molto versatile, capace di spaziare tra i personaggi più svariati. Quando interpreti cosa c’è ti te in ogni personaggio?

“È un po’ complicato spiegarlo, sicuramente la linea guida mi viene data dal coreografo ed il regista, che in questo caso sono la stessa persona, la poliedrica Sonia Nifosi. Lei mi ha spiegato ciò che voleva da me per il personaggio del suo spettacolo, sicuramente ho messo molto del mio e della mia personalità, tuttavia soprattutto in un primo momento mi attengo molto al personaggio che devo interpretare, cerco di immergermi totalmente nella sua personalità, nelle sue movenze, nei suoi modi di fare. Così anche per una sorta di effetto magico, la personalità del personaggio si fonde con la mia! Ad esempio, in ‘Picassiana’ molti aspetti dell’artista rispecchiano i miei: tra tutti la determinazione ma anche il sentirsi a volte-taglio2- incompreso.”

Con Sonia Nifosi c’è una collaborazione che va avanti da tempo, qual è il segreto della vostra unione artistica?

“Ormai con Sonia ci conosciamo e collaboriamo da più di dieci anni; la mia carriera sia da allievo che da danzatore è andata di pari passo con la sua. Non so se c’è un segreto dietro la nostra proficua collaborazione, sicuramente il nostro incontro è stato un’inaspettata coincidenza e varie vicissitudini nel corso degli anni ci hanno sempre più unito, oltre ovviamente alle idee di base comuni sul teatro e sulla danza e sull’arte in generale. Questa complicità si esplicita nei nostri sguardi, a volte non ci servono parole per comunicare e questo basta per spiegare il nostro stupendo rapporto.”

Quali dei ruoli che hai interpretato porti nel cuore?

“Devo dire che grazie al mio lavoro ho avuto sempre la possibilità di esprimermi in maniera totale, per quanto riguarda i personaggi non ne ho uno in particolare, ma ogni esperienza, ogni interpretazione mi ha lasciato qualcosa cambiandomi davvero nel profondo. Tutta la mia carriera è andata in crescendo, ogni spettacolo mi ha fatto crescere e migliorato nel profondo.”

Sei anche un insegnante, qual è la caratteristica fondamentale per un ballerino e cosa cerchi di trasmettere ai tuoi allievi?

“Le caratteristiche che deve avere un ballerino sono davvero tante, ma quella che personalmente credo sia fondamentale per poter iniziare una carriera e giungere ad alti livelli è l’umiltà, il non sentirsi mai arrivato, l’importanza di continuare a studiare sempre e tenersi costantemente in forma, perché il corpo è l’unico strumento che noi utilizziamo durante la nostra arte. Poi c’è la determinazione, la passione e la curiosità verso la danza nella sua complessità. Che cosa cerco di insegnare? Voglio riportare in pillole quella che è stata de è tuttora la mia esperienza sul palcoscenico, dove è necessario curare la tecnica nei minimi particolari.”

Quali sono i tuoi progetti futuri?

“Prossimamente oltre a promuovere questo spettacolo su Picasso, non lasceremo andare altre produzioni importanti alle quali abbiamo iniziato a lavorare, tra le quali quella su De André ed un’altra neonata sul Gabbiano Jonathan.”





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