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MARIA LARREA

di Maresa Galli

Numero 252 - Luglio-Agosto 2024

Tante scene si intrecciano: Victoria con i suoi dieci fratelli e sorelle, una squadra di calcio, Julian che scappa dall’orfanotrofio per entrare in Marina, poi l’incontro fatidico con l’amore e la partenza per Parigi


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Maria Larrea, nata a Bilbao nel 1979, cresciuta a Parigi dove ha studiato cinema a “La Fémis”, la scuola di cinema statale francese, è regista e sceneggiatrice. -taglio- Affida la sua biografia alle pagine di un libro, “La gente di Bilbao nasce dove vuole”, che le frutta il “Prix du premier roman”. Figlia di immigrati, scopre in età adulta di essere stata adottata. La storia è ambientata in Spagna, e inizia con due nascite e due abbandoni. Nel giugno 1943 una prostituta di Bilbao dà alla luce un bambino, Julian, che affida ai gesuiti. Poco dopo, in Galizia, una donna partorisce una figlia, Victoria, e la affida alle suore di un convento. Tornerà a cercarla dieci anni dopo. La bambina, la bellissima Victoria, non susciterà l’amore materno. Diventerà un’adolescente inquieta, ribelle. Da grande, portinaia, incontra Julian, custode del Théâtre de la Michodière, bevitore e violento. Dalla loro unione nasce Maria che racconta la sua infanzia e quella dei genitori. L’autrice descrive gli anni che passano, gli episodi della loro vita, attraverso una ricca trama scritta come fosse un avvincente reportage giornalistico. Tante scene si intrecciano: Victoria con i suoi dieci fratelli e sorelle, una squadra di calcio, Julian che scappa dall’orfanotrofio per entrare in Marina, poi l’incontro fatidico con l’amore e la partenza per Parigi. Maria cresce a Parigi, tra gli attori, i genitori difficili. Il padre, bevitore, indipendentista basco, con le sue armi da fuoco, spesso violento.-taglio2- La madre, con i suoi silenzi, le amiche che la deridono, una perenne sensazione di inadeguatezza. Maria riuscirà però a cambiare il proprio destino diventando regista. Si innamora, ha un figlio, e tutto sembra procedere per il meglio fino ad un brusco cambiamento. A ventisette anni, una cartomante, allieva di Alejandro Jodorowsky, le svela la sua vera origine, risparmiandole la psicanalisi. Affronta la madre alla quale chiede spiegazioni e, per indagare sulla verità, tornerà nella natia Bilbao. “Inventerò la mia storia, perché la gente di Bilbao nasce dove vuole, come dice il proverbio. Solleva pietre, taglia alberi, è più forte dei certificati di nascita”. Tra momenti di gioia e di dolore, con una vena di ironia, narra una storia personale e insieme collettiva, quella di tanti bimbi nati sotto il franchismo e dati illegalmente in adozione. Strappati a famiglie indigenti, a madri single, dando vita ad un traffico andato avanti anche negli anni successivi. Il bell’esordio letterario di Larrea getta così luce su una pagina di storia recente, con prosa scorrevole. Un’indagine tra passato e presente, cambiando voci narranti e prospettive. La verità renderà liberi. E un buon libro fa riflettere il lettore ed è realmente la migliore psicanalisi di un autore.





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