Manca un mese alla fine della stagione 2024 del Moto Gp ed il pilota spagnolo è pronto a dare il massimo per riuscire a conquistare il podio
La stagione sportiva della Moto Gp ogni anno regala sempre numerose emozioni e colpi di scena, quest’anno la gara è molto aperta e tutti piloti in vetta alla classifica, corsa dopo corsa, sono pronti a giocarsi tutto per raggiungere la vittoria dell’anno 2024. -taglio- Tra questi troviamo, ormai da un bel po' di stagioni, Marc Márquez pilota spagnolo, campione del mondo della classe 125 nel 2010, della Moto2 nel 2012 e della MotoGP nel 2013, 2014, 2016, 2017, 2018 e 2019. Marc è tra i piloti più titolati della storia del motociclismo, e la sua storia d’amore con le due ruote comincia all'età di sei anni, quando inizia prima a correre in motocross e in minimoto, per poi passare alle corse su pista. Il 12 luglio 2012 è certamente la data della svolta, poichè prima ancora del termine della stagione che vedrà Marc vincitore in Moto2, viene ufficializzato il suo passaggio in MotoGP per la stagione successiva, affiancando nel team Repsol Honda il connazionale Daniel Pedrosa, in sostituzione dell'australiano Casey Stoner il quale aveva annunciato il suo ritiro. Nella prima gara in MotoGP Marc ottiene un terzo posto nel Gran Premio del Qatar, mentre nel secondo appuntamento stagionale, nel Gran Premio delle Americhe, ottiene la pole position diventando, a 20 anni il più giovane a partire davanti a tutti nella classe regina, cancellando il precedente record di Freddie Spencer che reggeva da 31 anni; nella medesima gara abbatte un altro record, diventando il più giovane pilota a vincere una gara di MotoGP. Sono davvero tanti i successi conquistati dal pilota spagnola, e arrivando ai giorni nostri lo ritroviamo nel team Ducati, attualmente al quarto posto in classifica Marc si sta preparando per lo sprint finale alla conquista del podio. Noi di Albatros l’abbiamo incontrato in esclusiva per farci raccontare le emozioni di questa stagione sportiva che sta volgendo al termine. Mondiale ancora tutto aperto, come ti stai preparando a queste ultime corse? “Questo è il momento della stagione più delicato, ormai tutti noi piloti ci conosciamo bene e sappiamo quali sono i rispettivi punti di forza e non. È bello che quest’anno sia ancora tutto da vedere, non accadeva da un po', anche se la Moto Gp è una gara che regala costantemente emozioni. Personalmente sono molto concentrato sull’obiettivo, e poi a me le cose facili non piacciono, quindi questa situazione in cui siamo in quattro-cinque piloti ancora lì a giocarcela mi fa gasare incredibilmente! Con tutta la squadra stiamo mettendo a punto tutti gli ultimi dettagli, non ci resta che scendere in pista e dare il nostro massimo!” Nonostante il motociclismo sia uno sport singolo, quanto è importante il lavoro del team per un pilota? “Il team è fondamentale. È vero, siamo noi piloti a scendere in pista, ma tutto quello che si vede in gara è frutto di mesi e mesi di lavoro. Con il proprio staff ci deve essere profonda fiducia e stima reciproca, io monto su una moto che è stata progettata da altri… se non avessi fiducia non potrei mai gareggiare in un certo modo. Anzi, ti dirò… man mano che sto andando avanti negli anni, quello che mi appassiona di più è tutta la parte di preparazione e progettazione della moto e della gara. Quando sei ragazzo non vuoi far altro che correre sulla pista, ad oggi resta comunque la cosa che amo di più al mondo, ma il mio interesse sta virando anche su tutto il dietro le quinte.” Quindi hai già pensato a cosa farai quando smetterai di correre da professionista?-taglio2- “Non è una decisione imminente, però non nego di averci pensato. Sarà complicato adattare la propria vita su dei ritmi diversi, però mi piacerebbe comunque restare nell’ambiente della moto GP; come dicevo prima magari occupandomi della preparazione che c’è dietro ad un pilota e la sua moto.” La vita di un pilota professionista è ricca di impegni, con una timeline davvero molto rigida, come riesci a conciliare la tua vita privata con l’impegno sportivo? “In tutti questi anni ho sempre cercato di tenere vita privata e professionale abbastanza separate, cioè quando torno a casa si parla un po' delle corse etc etc però poi finisce la; anche perché diventerebbe pesante pensare sempre e solo a quello. Ogni tanto c’è bisogno di staccare la spina, così quando torno a casa dalla mia famiglia e dalla mia ragazza divento una persona normalissima, cucino, guardo serie tv, leggo. In realtà cerco di mantenere questa sorta di routine anche quando sono in giro per il mondo: dopo una giornata intensa di gare quando mi rintano in albergo spengo totalmente la testa, mi aiuta a rilassarmi.” Sono molti i giovani che hanno iniziato ad andare in moto grazie a te e alle vittorie conquistate nella tua carriera, essendo stato un enfant prodige, che consiglio daresti a questa nuova generazione di piloti? “Sicuramente di restare umili. Io avevo come mio idolo Valentino Rossi, una persona che nonostante una carriera incredibili da king della Moto Gp è sempre rimasta con i piedi per terra. Io ho cercato di seguire le sue orme; va bene essere competitivi e credere in se stessi, ma è una linea sottile. Per costruire una carriera che sia solida e che vada avanti negli anni bisogna lavorare duro e non pensare mai di essere arrivati.” Marc allora non ci resta che farti un grande in bocca al lupo, senza aggiungere altro! “Esatto, sono un po' scaramantico! – ride ndr. – Vediamo cosa succede in queste ultime gare, ovviamente avrò bisogno di tutto il supporto dei tifosi: le vittorie di solito le dedico sempre a loro!”