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Lorenzo Petrucci e Francesco Acchiardi

di Paola Trotta

Numero 255 - Novembre 2024

I conduttori Lorenzo Petrucci e Francesco Acchiardi e (al centro) l’assistente alla direzione del gruppo Cusano Roberto De Santis. Una docu-serie da non perdere che viaggerà per le principali città in cui il calcio è quasi una religione


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“Le Capitali del calcio” è il nuovo programma prodotto da Cusano Media Group che, sin dalla prima puntata, ha ottenuto un riscontro eccezionale. Il format, condotto da Lorenzo Petrucci e Francesco Acchiardi, è stato uno dei vincitori della sesta edizione degli Italian TV Awards, prestigioso riconoscimento ritirato durante la Festa del Cinema di Roma, insieme a Roberto De Santis, assistente alla direzione del gruppo Cusano e rinomato autore. -taglio-La docuserie calcistica, composta da cinque puntate, è stata girata tra Londra, Berlino, Madrid, Istanbul e Buenos Aires. Tutte città diverse, ma legate da un’unica grande passione: il calcio. “Le Capitali del calcio” è un viaggio intimistico, incentrato non solo sul calcio, ma anche su coloro che lo vivono. Ogni puntata è ricca di interviste, ricordi, aneddoti e sensazioni vissute tra i vicoli delle città e i campi di calcio, colmi di un amore così radicato da smuovere il mondo intero. Un viaggio fisico e concettuale alla scoperta di luoghi, persone, storia e cultura. In ogni tappa, Lorenzo Petrucci e Francesco Acchiardi saranno accompagnati da chi nelle Capitali del calcio ci vive o ci ha vissuto. Protagonisti della prima puntata, dedicata a Londra e già disponibile sulla piattaforma streaming Cusano Media Play (www.cusanomediaplay.it), sono due storici addetti ai lavori, come l’ex allenatore dell’Inghilterra Fabio Capello e l’allenatrice del “London City Lionesses” Carolina Morace, oltre all’attore e imprenditore Nicolas Vaporidis, da sempre appassionato di calcio, che offrirà il suo punto di vista sul calcio londinese e sulla passione dei tifosi nella capitale inglese. Prossimamente, l’intera prima stagione de “Le Capitali del calcio” sarà trasmessa su Cusano News 7 (canale 234 del digitale terrestre) e, successivamente, sarà visibile sempre sulla piattaforma streaming Cusano Media Play. Albatros Magazine ha incontrato Gianluca Scarlata, che ha seguito da vicino il progetto come responsabile della redazione sportiva di Cusano Media Group. Gianluca, come nasce il format “Le capitali del calcio”? Quasi per caso. Un giorno, mentre lavoravo in redazione, è arrivato Francesco Acchiardi e mi ha detto: “Perché non realizziamo un format sul calcio, raccontando le città più importanti?”. Poco dopo, Lorenzo Petrucci, grande appassionato di calcio inglese, mi ha detto che aveva trovato un “gancio” con un suo amico e collega molto esperto di football inglese. A quel punto, mi sono detto: perché non facciamo tutto noi? E così abbiamo iniziato a studiare il format. Sapevamo dove volevamo arrivare e, soprattutto, cosa volevamo realizzare. In pochi giorni abbiamo organizzato la prima puntata, che non poteva essere altro che su Londra, per la gioia dello stesso Petrucci. I ragazzi mi hanno dimostrato fin da subito volontà, determinazione, professionalità e soprattutto un grandissimo entusiasmo. Una volta tornati da Londra, abbiamo confezionato la prima puntata, che è piaciuta molto anche ai piani alti, e così abbiamo iniziato a lavorare alle altre città. In cosa differisce rispetto agli altri format sportivi? Attraverso il calcio raccontiamo le città con le loro storie, i personaggi, il contesto sociale, usi e costumi. Insomma, il calcio è sia il mezzo che il fine, uno strumento attraverso il quale siamo andati a scoprire le tradizioni dei Paesi visitati, senza tralasciare l’aspetto culturale. Crediamo fortemente che il calcio non sia solo sport, ma vita, emozioni, gioie, speranze, sogni. -taglio2- E chi c’è dietro? Gli uomini, le persone. In questo bellissimo viaggio, abbiamo ripercorso anche la nostra storia. Quali pensi siano i punti di forza del programma? Il fatto che sia trasversale. Gli amanti del calcio lo apprezzeranno molto, ma sono convinto che anche chi non segue assiduamente le vicende calcistiche possa apprezzare il focus, perché in ogni episodio abbiamo cambiato prospettiva, modellandola sulla città in questione. La Germania, ad esempio, non è la Spagna o la Turchia, né tantomeno l’Argentina, ma tutte condividono la voglia di esultare per un gol. Il calcio è il più grande fenomeno culturale, sociale e sportivo che accomuna tutti. Mi piace sottolineare il concept di questo format: non è solo calcio. Abbiamo raccontato la Germania del Terzo Reich durante le Olimpiadi del 1936, i segni della guerra tra i vari quartieri, la cultura e il cibo in Spagna, le differenze culturali in Turchia, una città in grande crescita dove il calcio è quasi una religione. In Argentina abbiamo esplorato le origini dei nostri avi, addentrandoci nei “barrios” più popolari, con un cenno a Papa Francesco. Notevole il prestigio degli intervistati. Di chi, in particolare, vai maggiormente fiero? Mi piace sottolineare come ogni puntata sia narrata da persone che hanno giocato o vissuto il calcio in quella città, protagonisti assoluti di ieri e di oggi. In ogni episodio, gli italiani sono i narratori di questa serie: la loro voce è il filo conduttore che non si interrompe. Abbiamo testimonianze di grande rilievo, come Carlo Ancelotti, Diego Milito, Mario Balotelli, Diego Maradona Junior, Abel Balbo, Dino Zoff, Salvatore Sirigu. Ma avere il miglior tecnico al mondo, vincitore della Champions con il Real Madrid, è un grande onore. State già pensando a una seconda edizione? Assolutamente sì, non vogliamo fermarci. Vogliamo scoprire altre città, altre storie con personaggi di livello. L’idea sarà quella di andare nelle città “competitor” di quelle già raccontate, quindi da Londra a Manchester, per esempio, e di includere alcune chicche che apriranno nuovi scenari molto interessanti. Poi, lasciamo a chi guarderà il programma il giudizio finale…





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