Un racconto con un’intensità esplosiva. Stilla è una scrittrice pacifista e ipersensibile. Nel disegno narrativo rappresenta una goccia d’umanità lontana dal feroce contesto della guerra. Per avvicinarsi alle ragioni del conflitto in Ucraina, decide di contattare un inviato di guerra, Pietro Girli. Il reporter diventa il suo ponte per coprire le distanze dal conflitto. Stilla può guardare in faccia la guerra attraverso gli occhi di Pietro, grazie ad una straordinaria empatia. Ma ciò che vede diventa per lei insopportabile e finisce col mettere in croce Il malcapitato reporter, fino all’esasperazione. Con un’impronta sognante e con un’iperbole sulla tragedia, frutto della fervida immaginazione dell’autrice, la trama offre una spietata critica alla società: “Fino a quando non conosciamo personalmente la gente che rischia la vita sotto le bombe, il pensiero della guerra non riesce a toccarci fino a sfinirci per la sua crudeltà.”