In provincia di Trapani, sulla costa occidentale della Sicilia, con a occidente il golfo di Macari e a oriente la riserva dello Zingaro e il golfo di Castellammare, sorge San Vito lo Capo, delizioso paese di meno di 5000 abitanti
In provincia di Trapani, sulla costa occidentale della Sicilia, con a occidente il golfo di Macari e a oriente la riserva dello Zingaro e il golfo di Castellammare, sorge San Vito lo Capo, delizioso paese di meno di 5000 abitanti. Dista da Palermo circa 100 km e 40 da Trapani. La denominazione romana del sito è Egitarso. -taglio- Fu poi intitolato a San Vito. Si racconta che San Vito avesse cercato di convertire gli abitanti del villaggio; non avendo costoro voluto ascoltare la predicazione, una frana seppellì l’abitato come punizione divina. Pentiti, eressero una cappella. Il borgo infatti è nato e cresciuto a partire da una piccola cappella dedicata al santo martire e patrono così che l’attuale abitato si raggruppa intorno all’omonimo Santuario. L’interno del santuario è decorato con pregevoli marmi locali e statue in stucco di Orazio Ferraro (1624-1628). Al centro domina una statua di San Vito del 1587; episodi della sua vita sono scolpiti sulla base e i piedi appaiono molto levigati per l’usanza dei devoti di baciarli. Risale al secolo XV ed è simile a una fortezza di architettura arabo-normanna, influenza stilistica presente anche in altri monumenti come nella torre cilindrica detta “Torrazzo” e nella Cappella di Santa Crescenzia, sulla strada che conduce fuori città. Detta cappella ricorda invece il luogo in cui la frana si fermò, risparmiando San Vito, Modesto e la Santa. Lo sbarco dei tre si rievoca in una processione in cui gli stessi muovono verso il paese, accompagnati dalla banda musicale. San Vito offre agli abitanti e ai visitatori numerosi eventi come la festa del Patrono dal 13 al 15 giugno, con manifestazioni canore, musicali e sportive, sfilate e mostre. Celebre è l’annuale festival del cous cous, caratteristico cibo arabo che è rimasto tra le tipicità alimentari del luogo, soprattutto nella versione con il pesce. Durante il festival è possibile degustarne tutte le varietà del mondo e i diversi modi di preparalo. Un altro evento enogastronomico è “Tempu ri Capuna”, che significa il tempo dell'abbondanza, il momento giusto per la pesca del capone o lampuga. È una rassegna dedicata agli inizi di ottobre al pesce azzurro. La gastronomia siciliana è tutta da degustare e conoscere e si basa soprattutto sulla varietà di pesce del suo pescosissimo mare. Il paese conta meno di 5000 abitanti, si presenta come una distesa di case bianche e basse protese verso il mare che ricordano molto quelli della vicina Africa settentrionale. -taglio2- In estate, essendo molto frequentato dai turisti soprattutto per la sua vocazione balneare, offre accoglienti strutture alberghiere sulla costa e attrezzati stabilimenti per godere il mare e il sole. La costa è caratterizzata da mare limpidissimo e bellissime spiagge di sabbia fine. Rientra tra le 300 località con le spiagge più belle d’Italia ed ha ricevuto la Bandiera blu d’Europa. Ad est si trovano coste alte e a picco sul mare e zone caratterizzate da splendida macchia mediterranea. La baia è dominata dal Monte Monaco alto 532 metri. Dalla sommità del monte, che si può raggiungere, volendo, attraverso impervi sentieri, è possibile vedere dall’alto i tre golfi insieme, di Castellammare, San Vito e Cofano, e perfino l’isola di Ustica. Nelle vicinanze è opportuno visitare la piccola Macari che recentemente uno sceneggiato televisivo ha reso famosa e la Riserva Naturale dello Zingaro estesa per circa 7 chilometri, fino a Scopello. Nel Golfo del Secco si trova la tonnara dismessa nel 1968 che risale al 1412. In quel mare si calavano le reti per l’atroce mattanza dei tonni in primavera che lo tingeva di rosso. Sono favorite le immersioni per scoprire i bellissimi fondali ma anche corsi di vela, canoa e di tutti gli sport acquatici. Vi sono campi scuola internazionali di archeologia subacquea, che con metodo scientifico effettuano prospezioni, rilievo, scavo, creazione di itinerari archeosub, catalogazione e classificazione di reperti. Si possono effettuare gite in battello e pescaturismo, con delle imbarcazioni che ospitano a bordo i turisti. Ad ovest la costa, più bassa e irta di scogli, presenta splendidi angoli come Cala Rossa e Cala Mancina e varie grotte. Le grotte affacciate sul mare furono abitate in epoca preistorica come dimostrato dalle tracce rinvenute. Lungo la costa rocciosa si ergono le cinquecentesche torri Sciere, ‘Mpisu e Isulidda, realizzate nel secolo del sistema di difesa contro i pirati. Una località della provincia di Trapani non proprio vicina ma molto interessante è Erice, antico borgo medievale ben conservato e ricco di chiese e monumenti. Dista circa 36 Km ma è un’escursione da non perdere.