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LINO GUANCIALE

Come un supereroe

di Laura Fiore

Numero 194 - Dicembre 2018

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Negli ultimi due anni è diventato uno degli attori italiani più amati del piccolo schermo, sempre alle prese con nuovi progetti teatrali e cinematografici, noi di Albatros ci siamo fatti raccontare qualcosa in più su di lui


Oggi è un attore affermato e soprattutto amatissimo dal grande pubblico, ma la sua carriera d'attore di Lino Guanciale inizia in teatro, quando diretto da Gigi Proietti recita in “Romeo e Giulietta”, spettacolo che inaugura il Silvano Toti Globe Theatre di Roma. Tra i nomi del palcoscenico italiano con cui collabora in seguito ci sono Franco Branciaroli, Luca Ronconi, Walter Le Moli, Massimo Popolizio, Claudio Longhi e Michele Placido, che dopo averlo diretto in “Fontamara” lo chiama ad interpretare Nunzio, uno dei personaggi del film “Vallanzasca - Gli angeli del male”. Accanto agli impegni teatrali, Guanciale dal 2005 opera come insegnante e divulgatore scientifico-teatrale all'Università e nelle scuole superiori. Nel 2009 debutta al cinema con “Io, Don Giovanni” di Carlos Saura, nei panni di Wolfgang Amadeus Mozart. Seguono i ruoli ne “La prima linea” di Renato De Maria, “Il Gioiellino” di Andrea Molaioli, “Il sesso aggiunto” di Francesco Antonio Castaldo, “Il mio domani” di Marina Spada, “To Rome with Love” di Woody Allen. Nel 2011, c’è la grande svolta, infatti Lino Guanciale esordisce in televisione con la fiction “Il segreto dell'acqua” e “Una grande famiglia”, diretta da Riccardo Milani. Da quel momento non si è più fermato ed oggi lo ritroviamo in numerosi progetti, di cui ci parlerà in questa intervista.

Tra televisione e teatro, attualmente non ha un attimo di tregua, come riesce a gestire tutti i progetti in cui è impegnato?

“Non è semplice, ma non mi lamento! Ho finito di girare da poco ‘La porta rossa 2’ serie tv di Raiuno che mi vede nuovamente accanto alla splendida Gabriella Pession, e poi sono impegnato a teatro con ‘After Miss Julie’ spettacolo che sta riscuotendo un bel po’ di consensi. Non appena finirà la tournée credo passerò un po’ di tempo in famiglia, ma come dicevo prima non mi pesa dover essere sempre in giro. Amo quello che faccio, sarebbe da ipocriti lamentarsi!”

A proposito di tv e teatro, quale di queste due dimensioni sente più sua?

“Forse mi trovo più a mio agio a teatro, ma credo sia una cosa comune a tutti i miei colleghi. Trovarsi su un palco, davanti ad una platea, il non poter commettere errori, mi crea un’emozione pazzesca! Prima di uno spettacolo teatrale ho l’adrenalina a mille; inoltre è bellissimo poter vedere le reazioni del pubblico istantaneamente. In tv, invece, avendo la possibilità di poter ripetere la scena mi rilasso un po’ di più. Detto questo, però, sono infinitamente grato alla televisione, perché mi ha dato la possibilità di farmi conoscere e di lavorare con dei grandi professionisti quindi fino a quando ci sarà l’occasione non mi tiro indietro.”

Tra tutti gli attori con i quali ha collaborato, con chi è riuscito ad instaurare un rapporto che va aldilà del film o dello spettacolo?

“Così su due piedi non riesco a fare un solo nome, anche perché ogni attore con cui ho condiviso il set mi ha lasciato qualcosa. In generale sono una persona abbastanza socievole, infatti, cerco sempre di farmi conoscere per quello che sono e viceversa. Per fortuna, ancora non mi è capitata qualche esperienza spiacevole, ma mai dire mai...”

La tua famiglia ha sempre appoggiato la sua scelta di fare l’attore?

“Si e no... mio padre all’inizio se l’è presa molto, perché non gli sembrava una strada sicura e avrebbe preferito che io percorressi la sua stessa carriera da medico. Dopo, però, ho capito che la sua preoccupazione era dovuta al fatto che non avrebbe potuto aiutarmi, perché lui di recitazione non ne sapeva nulla! Ora, però, è il mio primo fan, così come mia madre e tutto il resto della mia famiglia. Da quando ho cominciato a recitare in piccoli spettacoli, fino ad oggi, non si sono mai persi una mia performance.”

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Quale ruolo le piacerebbe interpretare in futuro?

“Il cattivo! Sì, mi piacerebbe avere una parte da brutto e odioso, sarebbe una bella prova anche per scrollarmi un po’ di dosso questa ‘etichetta’ da bravo ragazzo. Con un ruolo diametralmente opposto avrei la possibilità di far vedere un altro lato di me.”

Come si prepara per interpretare un personaggio?

“Cerco di farlo mio. È un processo che richiede un po’ di tempo, perché man mano che leggo il copione cerco di far mie tutte le peculiarità del ruolo che devo interpretare. Dopodiché cerco di inserirle nel mio quotidiano, così una volta in scena o sul set la mia mente è già pronta e si è già immedesimata in un determinato personaggio.”

Ha dichiarato che non ama rivedersi sul piccolo e grande schermo...

“Sì. Può sembrare strano ma è così. Non so perché, ma mi imbarazza moltissimo specialmente se sono in compagnia di altre persone.”

Un ruolo importante nella sua vita è quello delle donne, in che modo l’hanno influenzata?

“Mah, in tanti modi. Sono sempre stato un ragazzo riflessivo, più portato ad ascoltare che a parlare, e per molto tempo questo mi è sembrato un grosso limite. Le donne della mia vita mi hanno insegnato che è una qualità e non un difetto: l'ho capito perché si avvicinavano più a me che a uomini con un carattere diverso.”

Invece un suo difetto?

“Sono testardo e spesso questo lato del mio carattere non mi permette di riconoscere i miei limiti. Mi sento un supereroe, specialmente sul lavoro. Non mi rilasso fino a quando una cosa non è terminata.”

Lei ha una particolare superstizione: compie ogni gesto in numero pari...

“Sì, più che una superstizione si tratta di una vera e propria mania, ma diciamo che nessuno se ne accorge fino a quando non confesso!” Questa è stata la nostra ultima domanda, e dopo avermi risposto Lino Guanciale si alza e mi saluta con due strette di mano e due baci sulla guancia!


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