La liberazione dal contagio di Procida, Ischia, Capri e le altre perle del Mediterraneo
La Grecia per prima ha deciso di vaccinare tutti gli abitanti delle sue tantissime isolette al fine di attirare i turisti da tutto il mondo con la rassicurazione di immunità dal contagio. La Grecia basa buona parte della sua economia sul turismo archeologico ma soprattutto balneare e ha pensato così di incentivarne la ripresa. -taglio- Su tale esempio l’Italia a sua volta ha lanciato un’analoga iniziativa per le piccole bellissime isole del nostro mediterraneo: Capri, Ischia, Procida, l’Elba, le Pontine, le Egadi, le Lipari, le Tremiti e così via. Una giusta soluzione per proteggere gli abitanti, soprattutto là dove mancano del tutto gli ospedali o sono insufficienti di fronte all’emergenza, e salvarle dall’abbandono dei visitatori. L’idea ha scioccamente sollevato le proteste di regioni come Veneto ed Emilia Romagna che si sono opposte appellandosi a “criteri di equità”. Un’obiezione pretestuosa per camuffare invidia ed egoismi davvero fuori luogo data la diversa situazione delle suddette isole rispetto ai territori di terraferma. Dato poi che in maggior parte sono ubicate al sud, l’operazione costituirebbe anche una forma di dovuto rilancio per questo nostro meridione tanto emarginato e trascurato. Siamo dunque per la vaccinazione estesa subito a tutti nelle isole e per quanto riguarda quelle della Campania sappiamo che, nonostante le inutili opposizioni di cui si è detto, essa è stata effettuata in maniera sistematica così che certamente in vista dell’estate sarà raggiunta la cosiddetta “immunità di gregge”. È giusto che Procida, la cui recente nomina a Capitale Europea della Cultura 2022, che ha galvanizzato e mobilitato tutti gli abitanti, possa già cominciare a cogliere con serenità questa grande occasione per far conoscere al mondo la sua storia, i suoi monumenti, la sua cultura letteraria, le sue tradizioni poco note ai più. Tra queste si annoverano la festa della Graziella in ricordo della fanciulla descritta da Lamartine nell’omonimo romanzo o le scenografiche processioni del periodo pasquale. Procida è ”L’isola di Arturo”, come l’ha chiamata Elsa Morante che l’ha descritta in tanti dettagli, soffermandosi in particolare sul penitenziario di Terra Murata, terribile carcere borbonico creato sulle rovine del cinquecentesco Palazzo d’Avalos, che oggi si pensa di restaurare e aprire al pubblico. Un’isola splendida e riservata che possiede tesori d’arte e di natura, paesaggi campestri e marini di ineguagliabile bellezza e una flottiglia peschereccia che consente di gustare pesce -taglio2- freschissimo cucinato in vari modi nei tanti ristoranti e trattorie accompagnato dalla freschissima e insolita insalata dei suoi pregiati “limoni di pane”. Anche Ischia ha proceduto ad una massiccia campagna vaccinale nei sei comuni di Barano d’Ischia,Casamicciola Terme, Forio d’Ischia, Ischia, Lacco Ameno e Serrara Fontana, per far sì che le sue meravigliose terme, le belle spiagge, le verdi zone del Monte Epomeo, possano nuovamente essere popolate di italiani e stranieri. Tanti turisti sono desiderosi di passeggiare nelle piazzette e nelle stradine dei graziosi paesini, di gustare il celebre coniglio all’ischitana, di visitare i musei, il lussureggiante giardino de La Mortella e il Castello Aragonese, di frequentare i graziosi localini intorno al caratteristico porto che il re Ferdinando II creò aprendo un tratto del preesistente lago vulcanico. E che dire di Capri il cui turismo internazionale mai interrotto, neanche durante la seconda guerra mondiale, dall’anno scorso si è completamente fermato? Il danno è stato grave non solo a carico dei grandi alberghi e dei luoghi frequentati dai ricchi del mondo, ma soprattutto delle tante persone impiegate nelle attività di ricezione, ristorazione, visite guidate, escursioni marine. Capri non ha particolari risorse di produzione agricola, di pesca o di industrie che le consentano di sopravvivere senza il turismo a cui fanno riferimento i negozi di moda, di souvenir, le gioiellerie, i fabbricanti di sandali capresi, di limoncello, di dolciumi e gelati, i caffè e i punti di incontro in Piazzetta e non solo, le barche che fanno il giro dell’isola e che portano a visitare la Grotta Azzurra, la seggiovia del Solaro, i musei Villa Lysis, la Certosa, il Centro Cerio, la Villa di Axel Munthe, La Casa Rossa, le zone archeologiche come Villa Iovis, Damecuta e gli altri siti imperiali romani. Si auspica dunque che la vita riprenda e che tante ricchezze e bellezze tornino ad essere fruibili, ma anche, lo diciamo chiaramente, che i flussi indiscriminati di visitatori mordi e fuggi che le agenzie scaricavano dai traghetti, e che poco riuscivano a vedere e a godere, ma che tanti danni causavano ai luoghi, vengano finalmente contingentati. Dunque tanti auguri di felice estate a coloro che sceglieranno le isole italiane come meta delle proprie vacanze!