Il migliore augurio che si possa fare per il nuovo anno è quello di ritornare ad una vita normale senza l’incubo del Covid-19
Il migliore augurio che si possa fare per il nuovo anno è quello di ritornare ad una vita normale senza l’incubo del Covid-19. Sono trascorsi ormai più di due anni dall’inizio della pandemia di Covid-19. Era il 31 dicembre 2019 quando furono comunicati all’OMS, da parte della Commissione Sanitaria Municipale di Wuhan, alcuni casi di polmonite di natura sconosciuta: si trattava del Covid-19. -taglio- In Italia i primi casi sono stati segnalati a febbraio del 2020. Via via il virus si è diffuso su tutto il pianeta provocando milioni di morti, al momento sono oltre cinque milioni, mentre i casi totali di contagio registrati ammontano a circa trecento milioni. In Italia abbiamo avuto più di 135 mila decessi a fronte di oltre cinque milioni di persone che hanno contratto il virus.
Purtroppo, questa pandemia non è ancora finita, il virus continua a circolare, riuscendo a sopravvivere nonostante i vaccini e le misure messe in campo per evitare o almeno ridurre il rischio di contagio. Il virus cambia, questi cambiamenti prendono il nome di mutazioni. Sono proprio queste mutazioni, dette varianti, che consentono al virus di modificarsi rispetto al virus precedente, così diversificato può continuare a circolare. Al momento, di varianti ne abbiamo contate già cinque, tutte denominate con le lettere greche. La prima variante, la Alfa, è stata identificata per la prima volta nel Regno Unito, poi c’è stata la variante Beta, individuata in Sud Africa, la variante Gamma che ha avuto origine in Brasile, seguita dalla variante Delta individuata in India. Ultima variante, detta Omicron, apparentemente più contagiosa della variante Delta, è stata identificata per la prima volta a novembre di quest’anno in Sud Africa. Queste continue mutazioni hanno costretto le popolazioni a ripetere la vaccinazione. Attualmente in Italia siamo giunti alla terza dose di vaccino e non sappiamo ancora se sarà l’ultima o meno.
Per combattere in modo ancora più efficace il virus la vaccinazione è stata estesa anche agli adolescenti dai dodici ai diciotto anni. Mentre allo Spallanzani di Roma, in un clima di festa, con regali, palloncini, clown-medici, e sulle note della banda musicale della Polizia di Stato, il 15 dicembre sono stati vaccinati i primi bambini di età compresa tra i cinque e gli undici anni. -taglio2-
La campagna vaccinale continua con intensità anche comunicativa per convincere chi ancora non è vaccinato a farlo nell’interesse personale e della intera comunità. Purtroppo si registrano ancora molti casi di contagio e un aumento di ricoveri anche in terapia intensiva. La maggioranza dei ricoverati sono persone non vaccinate. Questo a significare quanto sia importante vaccinarsi. Chi è vaccinato corre un rischio decisamente minore di contrarre l’infezione di Covid-19, inoltre per chi si ammala la malattia si presenta in forma molto più lieve.
Al momento quindi dobbiamo continuare a vaccinarci, e a rispettare tutte le raccomandazioni per evitare o ridurre al massimo la possibilità di contrarre il Covid-19: uso della mascherina, distanza di sicurezza e igiene delle mani restano misure che è necessario continuare ad osservare.
Purtroppo questa pandemia non ha solo provocato morti, ha anche condizionato la cura di altre patologie. La riconversione di molti reparti in reparti Covid-19, o di interi ospedali in ospedali Covid-19, ha purtroppo sottratto spazio, tempo e risorse alla cura di altre malattie importanti come le neoplasie, le malattie cardiovascolari e non solo.
Infine, non possiamo non ricordare i danni che questo virus ha provocato a tutta l’economia a livello mondiale, con giornate di lavoro perse e tante attività commerciali in grande sofferenza. La riduzione del turismo e l’impossibilità di riunirsi in luoghi per spettacoli e altre manifestazioni hanno anche messo a rischio tanti posti di lavoro.
Un augurio sincero a tutti: che con il nuovo anno si possa ritornare a vivere come eravamo abituati, senza più Covid-19.