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L’arte di partecipare

di Maresa Galli

Numero 189 - Cultura 2018

È un successo di pubblico l’ultima Mostra d’Arte inaugurata nel comune di Benevento. Tredici artisti si raccontano attraverso le proprie creazioni


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Presso “Arte Studio Gallery” di Benevento è stata inaugurata la mostra “Astractura e le sue ragioni”, a cura del prof. Rosario Pinto. In esposizione le opere degli artisti appartenenti al Movimento di Astractura fondato da Rosario Pinto, Movimento che già vanta dieci anni di attività. Linee essenziali che contraddistinguono le opere di Astractura sono Linearismo, Cronotopia, Cinestetismo. -taglio- Si tratta in primis di concetti che suggeriscono una nuova Weltanshauung, aperta all’esperienza multipla e al coinvolgimento del fruitore che partecipa sempre più attivamente, entrando quasi nel processo estetico. Tredici gli artisti che espongono a Benevento: Maurizio Bonolis, Rosario Buccione, Francesco Gallo, Antonio Minervini, Angelo Bellani, Carmen Novaco, Salvatore Starace, Fabio Massimo Caruso, Lucia Di Miceli, Salvatore Giunta, Lorenzo Bocca, Michele Marzo, Helena Dombrowska. “Astractura – spiega il curatore – detta l’agenda di una essenzializzazione creativa al cui centro possa trovare ragione fondante il concetto stesso della individuazione di uno strumento di intervento produttivo ulteriormente irriducibile, identificato nella linea, intorno alla quale si rende possibile lasciar muovere l’universo di una prospettiva creativa libera da condizionamenti formali e desiderosa di suggerire una lettura epistemologica, a partire dalla consistenza eidetica di una concezione del mondo more geometrico ed avendo, comunque, per certo che i processi di conoscenza segnano certamente uno scarto tra rappresentazione e concettualizzazione”. Una sfida innovativa, un passo avanti rispetto all’esigenza semplificatrice introdotta da Mondrian,-taglio2- rimodellando tutta l’orditura astratto-geometrica “verso quella concezione possibilista cui dischiude le porte il pensiero quantico”. “Nel lungo percorso da De Stijl ad Astractura – conclude il critico – al netto di una pratica astratto-geometrica che durava dal Neolitico a Malevich, siamo giunti probabilmente (?) a questo punto della storia”. Non un manifesto, dunque, ma una prospettiva metodologica. Leit motiv che unisce gli artisti è la massima libertà della ricerca individuale nel rispetto del rigore metodologico. Ben sposano la coerenza di Francesco Gallo, il linearismo filiforme di Antonio Minervini, la vibrazione organica di Lorenzo Bocca, la densità tonale di Angelo Bellani, la ricerca di Maurizio Bonolis, la visione multipla che suggerisce prospettive molteplici dell’artista romano Salvatore Giunta. E il Movimento non si ferma all’Italia poiché è forte l’interesse di artisti che operano in Germania, in Russia, in Venezuela. Di certo, occorre trovare nuovi equilibri e prospettive dopo fasi di pseudo-sperimentazione o ricerche di novità fini a se stesse. Astractura unisce piuttosto rigore e libertà come una partitura jazz, che si studia con metodo per poi far volare l’interpretazione dell’artista.


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