I primi a impegnarsi nell' indagine che studia il futuro furono i cosiddetti filosofi naturalisti, conosciuti anche come filosofi presocratici
Una delle prime cose che gli uomini hanno desiderato conoscere è stata l’origine dell’universo. Da dove deriva il nostro mondo? Da dove veniamo noi? -taglio- Il pratica ricercavano l’arché, ossia il principio di tutte le cose. I primi a impegnarsi in questa indagine furono i cosiddetti filosofi naturalisti, conosciuti anche come filosofi presocratici. Questi pensatori sono stati i primi a porsi domande sull’origine dell’universo e dell’uomo. Con loro inizia la filosofia, quella disciplina che porta a chiedere, a porre domande e a tentare di dare una risposta. È importante precisare come i primi pensatori ricercassero il principio di tutte le cose nella natura stessa, in pratica nella materia che li circondava. Loro erano ben lontani dal pensiero della futura Accademia di Platone, quando la ricerca del principio, o dei principi, l’archè di tutte le cose sarà individuato al di fuori del mondo materiale. Tutto inizia a Mileto nel 624 a.C. con Talete filosofo, astronomo e politico. Per il filosofo di Mileto il principio di tutto è l’acqua, considerando che la vita è associata a una certa umidità. L’acqua per Talete ha una natura divina, e affermava che tutto è pieno di dei. È una concezione animistica della materia, si tratta quindi di panteismo. Aristotele nelle Metamorfosi riguardo a Talete scrive: “Talete dice che il principio è l’acqua e, perciò sosteneva che la terra sta sopra l’acqua, prendeva forse argomento dal vedere che il nutrimento di ogni cosa è umido e persino il caldo si genera e vive nell’umido; ora ciò da cui tutto si genera è il principio di tutto”. Discepolo di Talete fu Anassimandro, 610 – 545 a.C., autore di un’opera in prosa dal titolo Sulla natura, di cui ci sono rimasti pochi frammenti. Per Anassimandro il principio di tutte le cose è l’apeiron, ossia l’infinito o l’illimitato o l’indeterminato. Questo principio nonostante fosse un principio divino, non era considerato trascendente, ossia al di sopra del mondo, al di fuori del mondo, ma immanente a esso. Tutto deriva dalla sostanza infinita primordiale in continuo movimento per separazione dei contrari in lotta tra loro – caldo e freddo, secco e umido, ecc. – in seguito a questa separazione si generano tutte le cose. In linea con il concetto dell’infinità della sostanza primordiale, Anassimandro ammette la presenza di una infinità di mondi che nascono e muoiono, per poi rinascere. -taglio2- Infine, Anassimandro considera la terra di forma cilindrica e posta al centro dell’universo, ed essendo a eguale distanza da tutto ciò che la circonda è in un tale equilibrio di forze da risultare immobile. Anassimene fu discepolo di Anassimandro e condivise con il maestro l’infinità del principio ma non l’indeterminatezza. È autore di un libro dal titolo Sulla natura in cui tenta di dare una spiegazione ai fenomeni naturali come i movimenti tellurici, il moto degli astri, ecc. Per Anassimene l’archè, come per Talete, è qualcosa di determinato ed è l’aria; elemento essenziale per l’uomo, per tutti i viventi e le cose. L’aria è in continuo movimento attraverso il quale genera tutto. Con la condensazione si raffredda e diventa acqua, mentre con la rarefazione si dilata e si riscalda trasformandosi in fuoco. Ultimo filosofo naturalista è Eraclito detto l’oscuro giacché poco propenso a relazionarsi con gli altri, oltre che per il suo modo di scrivere difficile da interpretare. Il pensiero di Eraclito fu influenzato da Anassimandro, anche se si considerava il maestro di sé stesso. Eraclito, come i filosofi precedenti, ha scritto un’opera Sulla natura di cui abbiamo vari frammenti. Eraclito è un pensatore importante. È il filosofo del movimento e del divenire, tutto scorre, panta rhei. A Eraclito si opporrà Parmenide che negherà il movimento, quindi il divenire. Eraclito pone come principio di tutte le cose il fuoco che si trasforma negli altri elementi. Altro principio chiave della filosofia di Eraclito è il logos, la razionalità, con i suoi vari significati di: legge dell’universo, capacità di ragionare e conoscenza delle cose.