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La vita continua

di Maresa Galli

Numero 209 - Aprile 2020

“Life Goes On” per la ECM Records è il nuovo ed imperdibile album di Carla Bley, monumento del jazz


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I grandi compositori scrivono partiture quando hanno qualcosa da raccontare: è il caso di Carla Bley, che ha appena pubblicato il nuovo album dal titolo beneaugurale “Life Goes On”. -taglio-Prodotto dalla ECM Records, l’album, registrato nel maggio del 2019, presso l’Auditorium Stelio Molo di Lugano, si avvale, oltre che del pianismo ineccepibile di Bley, del tocco di altri due maestri: Andy Sheppard al sax (tenore e soprano) e Steve Swallow, suo compagno di vita, al basso, con i quali, da venticinque anni, traduce in massimo interplay e fusione le sue composizioni. A ottantaquattro anni la signora del jazz (che compone dall’età di tre anni), costruisce tre suite: “Life Goes On”, in 4 movimenti, “Beautiful Telephones” I-III, in 3 movimenti, “Copycat” I-II-III, in 3 movimenti. Ironica, curiosa, sceglie il titolo di “Bei Telefoni” ispirata dalla dichiarazione di Trump che, appena insediato alla Casa Bianca, notò “i più bei telefoni che abbia mai visto in vita mia”. Le suite sono composte da poche note, giuste, aleatorie, quasi minimali, con echi di Satie e di Monk, di blues di rollinsiana memoria. “Tutti possiamo guardarci dentro e trovare il blues”, afferma la jazzista. L’ultimo movimento di “Life Goes On” si intitola “And Then One Day”, e offre un colore ricco e pastoso dipinto dall’esperto trio. Steve Swallow, con il suo irresistibile basso, dialoga con il sax soprano di Sheppard e con il misurato, essenziale pianismo di Bley – improvvisazioni dal taglio classico, cristalline, rivelano un percorso di attenta riflessione. L’album svela le passioni e la cultura musicale della compositrice, pianista, organista, arrangiatrice, dallo spiccato senso melodico,-taglio2- in formazione con i più bravi solisti, che ha fondato etichette discografiche e nel ’71 ha ideato una grande opera jazz, “Escalator over the Hill”, su libretto di Paul Haines. “Mi esibisco solo perché altrimenti la mia musica non verrebbe riprodotta correttamente in pubblico”, afferma. Tra le prime compositrici di jazz, si è affermata in un universo maschile, attraversando le avanguardie ma rimanendo fedele alla sua ispirazione, al proprio mondo. Folgorata dall’ascolto di Miles Davis in quintetto (“un miracolo di musica!”), e di Ornette Coleman, ama John Cage, Terry Riley e Philip Glass, il Living Theatre e i poeti della beat generation, il pianismo di Kenny Barron, Thelonious Monk, Pierre-Laurent Aimard. “Life Goes On” è l’album della maturità che ha triturato la lezione del grande jazz americano ed europeo, di Shostakovich, di Sonny Rollins, di Charles Wuorinen, brillante e prolifico autore statunitense di musica contemporanea scomparso di recente. Il tutto filtrato attraverso una competenza ed una sensibilità musicale uniche ed alla padronanza assoluta della tecnica che consente di volare su solide impalcature – il jazz fonde rigore e libertà. E la Bley, con la sua creatività, la concisione, la ricercatezza nelle melodie, regala un album che mette in luce l’essenziale – ciò a cui dovremmo puntare tutti.





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