La ricerca medica ha consentito di raggiungere traguardi inimmaginabili fino a qualche decennio fa. Questi risultati sono stati possibili grazie alla collaborazione che i medici hanno instaurato con altri professionisti, ingegneri, informatici, fisici, matematici, oltre a biologi e chimici
La ricerca medica ha consentito di raggiungere traguardi inimmaginabili fino a qualche decennio fa. Questi risultati sono stati possibili grazie alla collaborazione che i medici hanno instaurato con altri professionisti, ingegneri, informatici, fisici, matematici, oltre a biologi e chimici. Questo lavoro congiunto ha fatto superare molte difficoltà e consentito di avviare studi che hanno portato a rilevanti risultati in tutti i campi della medicina: dalla diagnostica alla terapia. -taglio-
Gli strumenti diagnostici che oggi utilizziamo sono il frutto di questa cooperazione senza la quale non avremmo la TAC (Tomografia Assiale Computerizzata), la RMN (Risonanza Magnetica Nucleare) e la PET (Tomografia a Emissione di Positroni), e tante apparecchiature di laboratorio. Ma non avremmo nemmeno tutta la moderna strumentazione che affolla le sale di terapia intensiva, o i reparti UTIC (Unità di Terapia Intensiva Cardiologica).
Anche le sale operatorie sono completamente cambiate rispetto a qualche decennio fa; con i nuovi strumenti offerti dalla ricerca sono diventate altamente tecnologiche e digitalizzate, consentendo così di fare interventi molto complessi, anche di microchirurgia. Inoltre oggi esiste la possibilità di intervenire chirurgicamente a distanza grazie al 5G, una nuova tecnologia usata per la comunicazione, che può essere applicata pure in ambito sanitario. Ci riferiamo alla tele-chirurgia, un sistema che permette di dirigere un robot chirurgico da remoto, in questo caso chirurgo e paziente possono trovarsi anche a notevole distanza.
Altro settore della medicina che ha avuto un grande sviluppo dalla ricerca congiunta dei medici con ricercatori di altre discipline è la farmacologia. Molti nuovi farmaci sono stati scoperti grazie allo sviluppo di nuove discipline come la genomica, branca della biologia molecolare che studia il genoma, e grazie alle nuove tecnologie come la possibilità di memorizzare ed elaborare grandi quantità di dati informatici, i così detti big data, oltre, ovviamente, all’utilizzo della robotica e delle biotecnologie. Proprio questa alta tecnologia consente di realizzare farmaci biotecnologici, ossia progettati con la tecnica del DNA ricombinante. -taglio2-
La ricerca congiunta ha permesso anche lo sviluppo di tanti organi sintetici capaci di migliorare notevolmente la nostra qualità di vita o addirittura di consentirla. Basti ricordare l’impianto di arti artificiali sempre più perfezionati e capaci di simulare molte funzioni dell’arto sostituito. Siamo nel campo della biomedica, la scienza che applica i principi e le tecniche dell'ingegneria alla biologia e alla medicina. Questa scienza permette di realizzare organi artificiali, inoltre progetta e realizza protesi, infine studia nuove tecniche per rigenerare e riparare i tessuti.
È recentissima la notizia pubblicata su Nature Medicine di tre persone con paralisi agli arti inferiori per una lesione del midollo spinale, tra cui un giovane italiano paralizzato dal 2017, che hanno ripreso a camminare grazie a elettrodi impiantati nel midollo spinale che mandano stimoli elettrici ai muscoli del tronco e delle gambe generati da un computer controllato dal paziente. Il lavoro di questa importante ricerca è stato coordinato dal gruppo di ricerca del Politecnico di Losanna a cui ha dato un valido apporto il professore di bioingegneria Silvestro Micera, che lavora tra la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, istituto universitario, e il Politecnico di Losanna.
La necessità di avere professionisti sempre più capaci di rispondere alle esigenze della ricerca medica ha portato alla nascita di nuovi profili professionali. Sono già molte le Università che propongono corsi di laurea in cui alle discipline tipiche dell’ingegneria come matematica, fisica, informatica, chimica, si aggiunge lo studio di materie proprie della medicina. Attualmente esistono corsi di laurea in Ingegneria Medica, in Bioingegneria, Ingegneria biomedica e lauree equipollenti.