A vent’anni dal saluto a Faber, la PFM gli rende omaggio con un tour mondiale a lui dedicato
“Fabrizio De André e Pfm in concerto” (vol.1 e 2) è il titolo dell’indimenticabile tournée di quarant’anni fa. Vent’anni fa veniva a mancare Faber. Oggi la Premiata Forneria Marconi rende omaggio all’amico poeta ed al loro splendido sodalizio con un tour mondiale, “PFM canta De Andrè – Anniversary”, che dal Giappone alle Americhe passando per il Regno Unito, è approdato in Italia dove girerà tutta l’estate. -taglio-Dopo il bel concerto al Teatro Brancaccio di Roma, la mitica band torna al Teatro Augusteo di Napoli. Nata discograficamente nel ‘71, la PFM ha conquistato un posto di rilievo sulla scena internazionale, entrando, nel ’73, nella classifica di Billboard (per “Photos Of Ghosts”) e vincendo un disco d’oro in Giappone. Anni di live e di successi ne fanno una delle migliori band della storia del rock e della canzone d’autore. Premiata con la posizione n. 50 nella “Royal Rock Hall of Fame”, tra i 100 artisti più importanti del mondo, il 13 settembre 2018 è stata premiata come “Miglior artista internazionale dell’anno” ai Prog Music Awards UK. Oggi il pubblico torna ad applaudire i suoi beniamini in gran forma. Manca all’appello solo Francone Mussida. Sul palco Franz Di Cioccio (batteria, percussioni e voce), Patrick Djivas (basso), Lucio Fabbri (violino, tastiera e chitarra), Roberto Gualdi (batteria), Alessandro Scaglione (tastiera, voce), Marco Sfogli (chitarra elettrica), Alberto Bravin (tastiere aggiuntive, chitarra acustica e voce), Michele Ascolese, chitarrista storico di Faber, e alle tastiere Flavio Premoli.-taglio2- Franz Di Cioccio è vulcanico front man che racconta aneddoti di De Andrè, la loro amicizia schietta e profonda, la collaborazione artistica. Canta con grinta, torna per un attimo alla sua batteria, si muove sul palco con la consueta energia. Tagliano il nastro “Bocca di Rosa”, delicata narrazione e la “La guerra di Piero”, seguite da un unico coro. Il pubblico ritrova perle del canzoniere di De Andrè quali “Andrea”, “Un giudice”, “Rimini”, “Giugno ‘73”. Gran parte del concerto è dedicata a quel capolavoro che fu il concept album “La buona novella”: Di Cioccio intona “L’Infanzia di Maria”, “Il sogno di Maria”, “Maria nella bottega del falegname”, “Il testamento di Tito”. Poesie ispirate dai Vangeli apocrifi, per il più grande poeta, De Andrè, “oggi in paradiso accanto ad Hemingway e a Lee Masters”. Nel teatro corrono autentici brividi con “La canzone di Marinella” nella quale si ascolta la voce registrata dell’amico fragile. E ancora nel canzoniere brillano “Zirichiltaggia” e “Volta la Carta”, “Amico Fragile” e “Il Pescatore”. Pubblico entusiasta che applaude il rock di gran classe, la canzone-poesia.