Una bella fuga estetica e poetica, una passeggiata artistica, un viaggio paesaggistico senza tempo nel cuore degli isolotti galleggianti degli ‘Hortillonnages’ di Amiens
Un appuntamento imperdibile, per chi ama la natura e il verde in tutte le sue sfumature, è il “Festival internazionale di giardini - Hortillonnages Amiens” in programma dal 22 maggio al 17 ottobre 2021. L’evento è ospitato in un sito naturale eccezionale dove si trovano degli orti galleggianti, attraversati da canali, -taglio-in cui sono coltivati verdure e frutta. Arrivato alla 12.ma edizione questo viaggio paesaggistico e artistico pieno di poesia e armonia si può visitare sia a piedi o su piccole barche. Quest’anno sono presentati ventotto giardini e ventuno installazioni, un’architettura flottante e un progetto fotografico, creati da paesaggisti, architetti e artisti visivi. Ideato nel 2010 da Gilbert Fillinger, quando era direttore della « Maison de la Culture » di Amiens, il capoluogo della Picardia e città d’arte e di storia, è proprio lui a raccontarci con entusiasmo le tante sfaccettature della kermesse. Com’è nata l’idea di questo Festival? “Si è presentata un’opportunità con anche i fondi per realizzarla; l’idea e quella di aiutare i giovani artisti a creare delle opere. Questa idea è nata lentamente, prima c’è stato un incontro e dopo, in seguito si è sviluppata e ha preso forma fino ad arrivare ad oggi.” Possiamo parlare di connubio perfetto tra la manifestazione e la sua location, qual è la sua importanza e il suo obiettivo? “Ho scoperto questo sito degli Hortillonnages, che quasi nessuno conosceva e, quando si è finalizzato il progetto mi sono detto: perché non fare qualcosa qui? C’è stato un concatenamento di situazioni che ha permesso di lanciare l’evento. Il suo obiettivo, tra i tanti, è mirare a recuperare, valorizzare e perpetuare anche questo patrimonio verde.” A chi appartengono gli Hortillonnages? “Una parte appartiene alla Metropoli di Amiens, che mette a disposizione degli orticoltori, altre sono abbandonate o private, ed attualmente alcune di queste sono messe a disposizione del Festival per creare i giardini artistici.” Qual è il tema di questa edizione?-taglio2- “In realtà volutamente non c’è un tema, poiché gli artisti sono chiamati ad ispirarsi al contesto in cui sono immersi. Possiamo dire che è un’edizione nel segno della terra, dell'acqua e del nutrimento! Siamo immersi nella natura, sull’acqua, in un sito particolarmente fragile. Per secoli è servito a piantare, a coltivare e raccogliere i prodotti dei vari orti. I suoi raccolti hanno nutrito Amiens e la regione, ma anche Lille e Parigi. Si continua anche adesso ma in modo più limitato.” Come sono scelti gli artisti che partecipano e quante creazioni sono esposte quest’anno? “Gli artisti interessati a partecipare ci inviano le loro candidature e una giuria sceglie i progetti che verranno presentati. Tenendo conto dell’equilibrio fra il numero di artisti plastici, paesaggisti e architetti. Oggi abbiamo un percorso scandito da una cinquantina di giardini e installazioni immaginate e realizzate da giovani artisti - paesaggisti, architetti e artisti visivi. Si possono scoprire a piedi o in battello elettrico nel cuore degli isolotti galleggianti dello stagno di Clermont.” La sua più grande soddisfazione? “Vedere le persone venire e rivenire per scoprire, contemplare e apprezzare le installazioni artistiche, soprattutto in questo momento particolare. Ma è anche una grande soddisfazione vedere gli artisti lavorare, guadagnare la loro vita e creare le opere. Mi dico che sono riuscito, visto il risultato, a realizzare questa bella avventura artistica. Per me è una grande felicità e sono fiero di questo risultato.”