Francesca De Mori racconta i suoi “Archetipi”, tra musica ed immagini primitive torna sulle scene con il suo nuovo album
È appassionata e sincera quando parla della sua musica, un’artista generosa che si dona al suo pubblico e che riesce a stare un passo indietro quando ad accompagnarla ci sono i suoi compagni di viaggio, artisti e musicisti straordinari che miscelano insieme le sue note e le sue parole sia sul palco che dietro un microfono in sala registrazione. Lei è Francesca De Mori, raffinata cantante e interprete di origini vicentine che dal 10 ottobre scorso è ritornata sulle scene con il suo nuovo album “Archetipi”. ll cd, composto da sette brani inediti e da due cover, “Hommage à Violette Nozières” di Demetrio Stratos, e “I tuoi fiori” di Etta Scollo, vede la straordinaria partecipazione di Walter Calloni, storico componente della PFM e musicista di alto rango che impreziosisce i brani con la sua batteria. L’album miscela con eleganza e disinvoltura la forma canzone, al registro jazz e pop, sempre supportato dalla tecnica di musicisti impeccabili. Noi abbiamo incontrato Francesca che ci ha parlato di questo lavoro e del suo futuro.-taglio-
Con questo album hai dichiarato di voler ritornare al principio, all’inizio... cosa significa questa affermazione?
“La mia idea era quella di lavorare sulle immagini e sugli archetipi, che sono il principio, modelli profondi, universali del funzionamento psichico, e che quindi si rifanno alle radici dell’anima che governano le prospettive attraverso le quali vediamo noi stessi e il mondo. E da lì è partita l’idea di dare una direzione a questo cd su quest’aspetto. È stato interessante per me e per il mio gruppo di lavoro, indagare profondamente su questo aspetto, è stato come lavorare su sé stessi.”
Questo album è fortemente introspettivo, ci spieghi come mai?
“L’autore ha saputo canalizzare quelle che erano le immagini archetipali: il mago, il fanciullo, l’amante. Questo album è introspettivo soprattutto per il tipo di riflessione che è stata fatta su questo lavoro, allo stesso tempo c’è anche molta fantasia.”
Hai collaborato con la comunità Exodus di Don Mazzi per portare spettacoli di musica leggera in alcune carceri italiane, pensi che la musica possa superare le barriere, non solo quelle fisiche, ma anche quelle mentali?
“La musica mi permette di entrare in comunicazione con mondi differenti, indipendentemente dal tipo di essere umano che dall’altra parte c’è. Non è necessariamente collegabile l’essenza umana all’essenza artistica. L’esperienza in carcere è stata interessante poiché erano -taglio2-previsti dei laboratori di teatro, io vedevo queste persone manifestare sul palco un’energia che mi ha impressionato. L’arte ci permette di trasformare e trasmettere le nostre esigenze, i nostri sentimenti, le urgenze dell’anima. Il potere della musica è proprio questo, il musicista è un sensitivo, sente prima degli altri e dona attraverso l’arte le sue sensazioni, nelle quali spesso ci si riconosce.”
In questo cd ti avvali della collaborazione di Walter Calloni, come nasce questo incontro musicale?
“Walter rappresenta la storia della musica italiana, perché ha collaborato con tanti artisti. L’ho conosciuto grazie al mio bassista Daniele Petrosillo, nonché autore e compositore, ed è stato un incontro incredibile perché appena abbiamo iniziato a lavorare insieme ho sentito subito che avevo a che fare con un outsider, persone che con la loro presenza cambiano l’energia di chi sta intorno a loro entrando in empatia con gli altri. Mi ha aiutato molto ed ha cambiato anche il mio modo di cantare. Nel disco hanno suonato anche Martino Vercesi e Riccardo Misto, rispettivamente special guest alle chitarre e all’overton singing, e Salvatore Pezzotti arrangiatore del disco, compagni di viaggio meravigliosi.”
Quali sono le strade che, musicalmente parlando, non hai ancora percorso?
“La performance artistica collettiva e la musica elettronica, questi sono i due mondi che mi piacerebbe conoscere meglio. Vedo nel mio futuro questa possibilità, oltre ai tanti concerti che mi porteranno in giro per tutta Italia.”