Il cantautore sardo Seb Puggioni ci parla del suo nuovo singolo “Negli occhi” e del suo amore per la musica
Tra gli artisti emergenti da tenere d'occhio c'è Seb (Sebastiano) Puggioni, che ha da poco pubblicato il suo nuovo singolo “Negli occhi”. È un brano che tratta la fase di infatuazione a prima vista che, soprattutto ai tempi del Covid-19, è data dalle espressioni rilevabili attraverso gli occhi, -taglio-alternate a fasi di conoscimento via chat durante le quarantene domiciliari. Al suo interno sono presenti sentimenti di rivalsa nei confronti di se stessi, la necessità di esprimere la voglia di comportarsi diversamente, di non sbagliare più, come si è invece fatto fino a questo momento. In copertina appare la ricostruzione di una lacrima vista al microscopio, lacrime che sono elemento cardine del ritornello e che esprimono l'emotività dei sentimenti espressi nel brano stesso. Noi abbiamo fatto due chiacchiere con questo talentuoso cantautore sardo per sapere qualcosa in più del suo rapporto con la musica... Come nasce “Negli occhi”? “Nasce una sera di ottobre quando, una volta rincasato dal mio solito giro pomeridiano, ho preso in mano la chitarra come mio solito. Quella sera, poco prima di rientrare, avevo incrociato per tre volte lo sguardo di una ragazza con degli occhi verdi stupendi. Lì è partita l'ispirazione. Con il passare del tempo il brano ha preso altre sfumature e colori che erano già presenti nel mio astuccio”. C’è un fil rouge che li lega ai tuoi precedenti singoli? “Si, 'Negli occhi' rappresenta (così come per gli altri brani) una parte di me che è venuta fuori negli ultimi anni e che cerca di bilanciare la necessità di un continuo cambiamento con la ricerca di una stabilità soprattutto, ma non solo, emotiva. Ci parli della coperta del singolo? “Anni fa lessi un articolo sulle lacrime e la loro composizione che mi incuriosì parecchio. Questo articolo mi è stato riportato alla mente da un'amica dopo aver ascoltato il brano in anteprima. Ancora indeciso sulla copertina mi son detto 'perché non mettere al centro della copertina la ricostruzione di una lacrima?'. E così ho fatto, dando a mio avviso un valore aggiunto al testo e cercando di dare risalto a chi aveva avuto questa brillante idea.-taglio2- Consiglio la lettura dell'articolo e la visione delle immagini ricavate al microscopio, sono molto particolari”. Com’è stato il tuo ultimo anno, in cui hai continuato a far musica nonostante l’emergenza sanitaria? “Quest'ultimo è stato l'anno della mia nascita come autore e compositore di brani, che prima di allora erano solo bozze su quaderni, sulle note del cellulare e registrazioni inudibili da un orecchio sano. Ho approfittato, se così si può dire, di un vuoto emozionale che la solitudine della quarantena ci ha imposto, sfruttando quella carenza di emozioni e trasformandole in musica. Ho così riaffermato l'idea che la musica è l'unica cura a tutto, o almeno per me”. Quando hai scritto la tua prima canzone? “La prima canzone completa che ho scritto è stata 'Magnete in pezzi' a metà Aprile 2020, ma permettetemi di dire che secondo me certe cose io le ho solo riportate, erano già scritte dentro e fuori”. Quali sono i tuoi riferimenti artistici? “I miei principali riferimenti artistici, nel mondo della musica Italiana, sono sicuramente De Andrè, Guccini, Gaber, Zucchero, i Nomadi, ma è indubbio il fatto che tutta la musica pop e cantautorale italiana da Masini a Cremonini, da Ramazzotti ai Negramaro, fino a Caparezza (solo per citarne alcuni) abbiano contaminato la mia visione musicale”. Prossimi progetti? “Per ora progetto l'uscita del mio primo album che avverrà entro l'inizio dell'estate. Inoltre ho come obiettivo quello di continuare ad ampliare le mie conoscenze in ambito musicale concentrandomi in maniera approfondita sullo studio della chitarra, del piano e del canto, con l'intento di poter portare sulla punta della mia penna parole che ancora non trovo”.