"La Gioia di Vivere" è un romanzo intimista di Émile Zola, scritto dopo la morte della madre Emilie Aubert e dello scrittore Gustave Flaubert. L’autore è sopraffatto dalle emozioni di dolore e così decide di abbandonarsi al destino, che non sempre è buono con noi umani. In particolare, la storia di Zola si dipana in dieci lunghi anni; ci troviamo in Normandia e la protagonista Pauline sta affrontando la perdita dei suoi genitori. Da qui inizia l’opera di Fortuna Di Lauro, che decide di dedicare particolare attenzione alla rappresentazione dei personaggi femminili nell’opera dello scrittore francese. Partendo dal presupposto che negli scritti di Zola, non c’è mai stata l’idea di creare l’immagine dell’eroe per antonomasia, questa volta analizzando il personaggio di Pauline è impossibile non farlo. Sono numerose le sfaccettature di questa ragazza: affascinata e allo stesso tempo terrorizzata dalla vita vera, un’amante, una dominatrice, che non riesce a trovare una stabilità interiore. Sono tante le contraddizioni presenti ne “La Gioia di Vivere” e la Di Lauro cerca di analizzare quello che è stato l’intento finale di Zola nella stesura di quest’opera singolare.