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“Kintsugi”: l’arte di reinventarsi

di Gian Marco Tessier

Numero 223 - Settembre 2021

Manfredi, ragazzo e artista sensibile e solare, esordisce con il suo primo album “Kintsugi”


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Ciao! Parlami un po’ di te e del tuo background musicale. Io mi chiamo Antonio e ho iniziato a fare musica perché crescendo in periferia di Milano, avevo davvero poche attività da fare, o si faceva sport o si faceva musica. Ho preferito la seconda. Ho comprato una chitarra e ho cominciato a suonare Blues, Rock. Successivamente mi sono avvicinato alla scrittura verso i 17-18 anni e ho registrato una demo nell’armadio di un mio amico.-taglio- Questa demo l’ho inviata a Funika, la mia attuale etichetta, e mi hanno preso. Il giorno prima del mio esame di maturità ho registrato la mia prima canzone, Milano Navigli 20143. Da lì, sono arrivato al disco.

“Kintsugi”, il nome del tuo album, vuol dire riparare con l’oro. Qual è l’idea del titolo? È una tecnica che consiste nel riparare gli oggetti con l’oro. Quando dobbiamo riparare qualcosa, rimettiamo insieme i cocci e cerchiamo di nasconderli. Secondo questa filosofia, le cose vanno riparate con l’oro perché sono un punto di forza, di unicità, sono il tuo valore aggiunto. Quindi questo album racchiude le mie e le altrui esperienze, del primo amore, di una rottura, della solitudine, di ciò che può far soffrire ma renderti più forte.

Ho trovato in tutte le canzoni una nota “dolceamara” ma con una musica energica, vitale. È questo il tuo progetto? Un cantante deve inviare un messaggio e il modo più facile di farlo è metterci sé stessi. -taglio2-Mi piacciono i ritornelli, quelli che ti restano in testa e canticchi per la strada. Mi piace il Pop ma mi sono formato con il Rock. La musica è sia coinvolgimento che catarsi. Quindi, il mio progetto è ancora tutto da scrivere.

Cosa ci racconta di te come artista, come persona che sei e che vuoi diventare? Il passato è la storia che racconto all’interno del disco. Il presente è come ti presento il disco e come l’ho messo insieme, come l’ho assemblato. Questi due fattori, mi aiutano ad essere quello che sarò in futuro. È un primo passo. Non posso dirti cosa canterò nel prossimo disco, per me la musica è anche una sorpresa, il presente che si fonde con il futuro.

Quali sono i tuoi progetti futuri? Sto preparando un tour, appena sarà possibile farlo partirò e dedicherò tutto me stesso. Il disco vive live, di emozioni, di avventure, è l’unico modo per viverlo al 100%.





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