Una nuova fase
Sul grande schermo interpreta donne che combattono per quello che amano. Anche nella vita l’attrice si lascia guidare dai sentimenti, per questo è sempre pronta a mettersi in gioco
Jasmine Trinca è uno dei volti più amati del cinema italiano, romana, sguardo accattivante ed una bellezza poco canonica, esordisce a soli 17 anni quando Moretti la volle nella pellicola “La stanza del figlio” dove Jasmine interpreta la figlia del protagonista e di Laura Morante. In questi giorni è nei cinema (e su Netflix) con il film “Sulla mia pelle”, opera che ha suscitato scalpore e, al tempo stesso, è stata acclamata molto dalla critica. “Sulla mia pelle” è stato il film d'apertura della sezione "Orizzonti" alla 75ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia e ha confermato, ancora una volta, le grandi capacità attoriali di Jasmine Trinca, che non si è lasciata intimorire da una storia così particolare ed impegnativa. Facendo un passo indietro, la carriera di questa attrice è stata negli anni ricca di riconoscimenti: la Trinca ha vinto 1 David di Donatello, 4 Nastri d'argento, 2 Globi d'oro, 2 Ciak d'Oro, il Premio Marcello Mastroianni alla Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, il premio Gian Maria Volontè e il premio Un Certain Regard come miglior attrice. Niente male per una donna che, ancora oggi, si definisce molto timida. In quest’intervista, però, abbiamo avuto modo di conoscere anche un altro lato di questa incredibile attrice, si tratta di tutto un mondo fatto di donne forti, di un lutto importante e di una rinascita.
È giusto iniziare dal suo ultimo film “Sulla mia pelle”, nel quale interpreta Ilaria Cucchi. Sembra le piacciano i ruoli di donne forti e coraggiose...
“Sì, perché con il mio lavoro voglio cercare sempre di unire la femminilità al carattere: donne che sanno ciò che vogliono, non femminucce. Poi, credo che ogni mio personaggio, inventato oppure no, rappresenta una persona vera, che sfida ogni giorno la vita e va avanti.”-taglio-
Come si è preparata ad interpretare Ilaria Cucchi?
“Beh, questo non è stato un ruolo semplice, soprattutto perché era necessario restare fedeli alla realtà dei fatti e delle persone coinvolte. Detto questo, ho dovuto confrontarmi con l'Ilaria privata, a cui ho avuto poco accesso, a parte leggere il suo libro e la parte pubblica, ma per quanto riguarda l’amore per la famiglia, il rapporto controverso nei confronti del fratello, lì ci sono andata con molta discrezione. La commozione alla prima del film ha significato molto per me, credo che tutto il cast abbia fatto un ottimo lavoro, il nostro intento era quello di rendere partecipe il pubblico di una realtà e non solo raccontare una storia.”
Ha accettato subito questo ruolo?
“Sì, perché per me non ha senso accettare ruoli che non hanno nulla da dire, qui è stato decisamente il contrario e non ho avuto nessun dubbio nonostante in molti siano stati scettici fino alla fine.”
Quindi le piace mettersi in discussione...
“Assolutamente sì! Essendo, nella vita di tutti i giorni una persona timida, interpretare ruoli diversi, magari anche scomodi, mi permette di rivelare qualcosa in più di me e farmi conoscere sotto altri punti di vista. Cerco la complessità, le cose semplici non fanno per me!”
Le piace riguardare un suo film?
“Nì, non amo rivedermi perché inizio a trovare mille difetti! A volte però mi piace guardare qualche mio vecchio film, per vedere com’ero e come sono diventata.”
Ha dichiarato di aver cambiato sguardo verso le vita, in che modo?
“Tutto è scaturito dalla perdita di mia madre, è stato un periodo particolare della mia vita, ma quel sentimento di dolore che ho provato, e provo ancora, si trasforma da allora in forza creativa. Inoltre, è stato quello il momento in cui ho capito che perdere, in fin dei conti, significa anche ritrovare: una foto, un ricordo o anche solo un’abitudine, capisci che spesso non ci si sofferma abbastanza sulle cose che si vivono quotidianamente.”
Ha paura di invecchiare?
“No, e forse invecchiare non è il termine che userei... mi piace dire che si diventa più saggi. Non condivido l’opinione che arrivati ad una certa età la vita diventa piatta; certo, ci sono dei cambiamenti e dei ‘limiti’ fisici diversi ma voglio pensare che ognuno riesce a trovare degli stimoli adatti alla propria età.”
Nel 2009 è diventata madre di Elsa, in che modo è cambiata la sua vita?
“Sarò banale, ma proprio come dicono tutte le donne: diventare madre è una cosa che ti stravolge totalmente e soprattutto cambia la tua visione del mondo. Ricordo la nascita di Elsa come il momento di maggiore felicità della mia vita. Nel corso di questi anni sono stata attenta a non caricarle mai addosso le mie preoccupazioni, anche perché i bambini se ne accorgono se c’è qualcosa che non va. Lei è la mia priorità, sempre!”
Si è mai sentita non adatta ad interpretare un ruolo?
“Certo! Devo dire, però, che non amo i colleghi che dicono ‘questo o quello non lo faccio’, credo sia necessario mettersi sempre alla prova. Mi è capitato di dover interpretare ruoli molto lontani dal mio essere, con i quali non riuscivo a trovare una qualsiasi connessione, ma la sfida sta proprio nel riuscire a diventare credibile in quella parte e far proprio il personaggio nonostante tutto.”
In quali progetti sarà impegnata prossimamente?
“Al momento sto lavorando e valutando varie opportunità, purtroppo non essendoci nulla di ufficiale non posso rivelare niente, ma di sicuro mi vedrete presto in tv o al cinema!”
"Non ha senso accettare ruoli che non hanno nulla da dire, qui è stato decisamente il contrario e non ho avuto nessun dubbio nonostante in molti siano stati scettici fino alla fine.”