A Lacco Ameno la più antica polis della Magna Grecia e a Porto delizie di mare e di terra a “ La Terrazza di Mimì”
Lacco Ameno, nell’isola di Ischia, vide la sua fondazione ad opera dei Greci intorno al 770 a.C e può pertanto essere considerata la più antica polis occidentale. Le testimonianze affiorate dalle varie campagne di scavo sono conservate nel Museo archeologico di Pithecusae ospitato in Villa Arbusto. La villa, -taglio-che prende nome dalla località in cui è ubicata, è situata in posizione panoramica di fronte al promontorio di Monte di Vico, il sito dell'acropoli di Pithecusae, mentre a pochi passi a ridosso del parco si trova il quartiere metallurgico dell'VIII sec. a.C. Fu acquistata nel 1785 dal duca di Atri, che ne fece una lussuosa dimora di campagna. Divenne quindi proprietà di Rizzoli e poi museo. Contiene reperti di rara bellezza ed importanza: del neolitico medio superiore, vasi in terracotta, lame di coltelli e schegge di utensili ritrovate in località Castiglione. Pezzi dell’età del bronzo testimoniano la presenza dei micenei sull’isola. Nelle sale in cui si conservano i reperti della colonia greca di Pithecusa, alcuni oggetti relativi al periodo egizio come scarabei, sigilli e corredi funebri, dimostrano che i Pithecusani intrattenevano rapporti di scambio commerciale con l’Egitto. Molto importanti sono i manufatti dei ceramisti greci dei secoli VIII-II a.C. Il museo ospita due vasi di grande rilievo: 1) il Cratere del Naufragio, il più antico esempio di pittura vascolare ritrovato in Italia, di stile tardo geometrico, datato verso la fine del VIII sec a.C., presenta una nave capovolta e degli uomini che cercano di riemergere nuotando tra i pesci.2) la Coppa di Nestore, una “kotyle”, cioè un calice importato da Rodi, ritrovato a corredo funebre di un bambino di dieci anni che presenta uno dei primi esempi di scrittura greca. Costituisce il più antico frammento poetico in lingua greca e dunque una testimonianza fondamentale della diffusione dell’alfabeto greco già nel 725 a.C., possibile data dello stesso. Riporta il verso: - Io sono la bella coppa di Nestore, chi berrà da questa coppa subito lo prenderà il desiderio di Afrodite dalla bella corona. - È tra i reperti più importanti nella storia della Magna Grecia. Venne alla luce nel 1954 quando fu scavata la tomba a cremazione in cui si trovava la coppa. Nel marzo 1955 Giorgio Buchner, l’archeologo italo-tedesco artefice degli scavi, nel comporre i frammenti che erano emersi, e riuscendo a leggere il testo, dichiarò: <La scrittura occidentale deriva da quella adoperata a Pithecusa nell’VIII secolo a.C..> Recenti scavi sotto la basilica di S. Restituta sempre a Lacco Ameno hanno portato alla luce un'area con i forni per la cottura della creta dove i vasi pitecusani venivano lavorati e cotti per poi essere esportati in tutto il Mediterraneo. -taglio2- E ancora cocci di anfore per il vino, monete campane del V sec. a.C., frammenti di raffigurazioni di divinità come la testa della ninfa Aretusa (IV secolo a.C.) e la testa di Demetra (IV secolo a.C.), un pavimento romano, tre tombe tardo romane e altro. Gli scavi continuano e pertanto il sito non è visitabile. I Romani successivamente chiamarono l’isola Aenaria da “aenum” metallo, avendo creato nella baia di Cartaromana una cittadella per la lavorazione dei metalli, inabissatasi a circa 9 metri per ragioni sismiche nel II sec d.C. e riscoperta da alcuni subacquei solo nel 1972. Un aspetto meno scientifico ma molto piacevole di Ischia è la tradizione culinaria con i suoi speciali sapori. Tra i migliori ristoranti ci piace segnalare a Porto sulla Riva Destra: “La Terrazza di Mimì”, ubicato in una terrazza panoramica sul Porto che specialmente la sera offre uno spettacolo di grande suggestione. La struttura creata da Mimì nel 1960 è gestita dalla figlia Italia Pennacchio, una donna gioviale e una cuoca eccezionale, particolarmente esperta nel trattare il pesce, freschissimo, che propone, sia crudo che cucinato, in una grande varietà di modi con un tocco di innovazione e qualche apporto siciliano. Assaporare al tramonto piatti come tartare di tonno, crudo di calamari, misto di marinati, hamburger di tonno con friarielli e pesce spada, linguina gamberetti limone e rucola, linguina ai ricci (quando è stagione), linguina all’astice, insalata di mare, busiata con pesto pistacchi e gamberetti, senza dimenticare il classico coniglio all’ischitana che prepara esclusivamente con i conigli isolani di razza piccola, è un’esperienza gustativa di raro piacere, tanto più se il tutto è innaffiato dal pregiato vino locale Kalimera di Cenatiempo. Italia è affiancata in cucina dal marito trapanese Salvatore e dalla figlia. Una dinastia di cuochi, una famiglia di cultori del buon cucinare con varie diramazioni in Italia e all’estero. Va detto infatti che i fratelli gestiscono a Ventotene un ristorante con lo stesso nome e che il figlio Leonardo è stato premiato a Dubai come migliore chef italiano nel ristorante Roberto’s.