Anche quest’anno l’evento dei Dauni, concorso internazionale d’arte contemporanea, che si è tenuto a Vieste, a Palazzo Bellusci, continua a far parlare di sé. Un ritorno alla storia dell’antico popolo che abitò il Gargano, lasciando preziose tracce d’arte e di cammino materiale e spirituale. Quest’anno un’altra sorpresa nata da un’idea di Stefania Maggiulli Alfieri, docente, critico e storico dell’arte, artista, scrittrice, creativa a tutto tondo che ha chiesto agli artisti di interpretare i Dauni, questa volta attraverso la scrittura. Ne è nato il volume “Racconti. Il libro dei Dauni” (Centro Tipografico Livornese Editore, pagg.82) che si avvale del brillante progetto grafico di Emanuela A. Colazzo. -taglio-Ogni artista ha interpretato una parola chiave, sviluppandola poeticamente. Spiega Maggiulli:- “Con la terza edizione dei Dauni abbiamo riconfermato il superamento della fase espositiva poiché il leit motiv è la progettualità che nasce dai ripetuti incontri e scambi. Abbiamo avuto il patrocinio dell’Accademia di Belle Arti di Bari, della Regione Puglia e del Comune di Vieste. La filosofia dei Dauni è quella di scompaginare le carte, creando spazi che spiazzino il punto di vista dei più, le certezze abituali. Il visitatore è diventato parte integrante dello spazio che accoglie. È proprio questo il punto debole della società odierna: l’attenzione. L’esposizione di quest’anno si è conclusa con una performance che ci ha uniti con una rete, visualizzazione dell’unione mediante il filo rosso. Anche quest’anno con l’associazione Nikephoros ho promosso “Vieste Arte”, la vetrina che propone le risorse del territorio, porta turismo e grande visibilità, esponendo le opere presso lo show-room dell’associazione. Da tutti questi eventi culturali è nata l’esigenza di “Rossofilo”. “Il gruppo pienamente coinvolto, affiatato – spiega l’artista - abbraccia questa visione collettiva ma non è ad esso vincolato né omologato. Proprio la diversità è la ricchezza! L’idea di Rossofilo nacque durante l’allestimento della personale di Elisa Comotti, con il suo omino ‘Io’, centro catalizzante del progetto. Lavoriamo con gran serenità: non ci sono gelosie, ci si supporta a vicenda. Questa estate appena trascorsa abbiamo consegnato l’Io e il filo rosso a Max Gazzè che ha ricevuto la cittadinanza onoraria dal Comune di Vieste per aver fatto conoscere la storia di ‘Cristalda e Pizzomunno’ -taglio2- con la canzone portata al Festival di Sanremo, al fratello scrittore e suo paroliere, Francesco Gazzè e al compositore, autore, produttore discografico Francesco De Benedittis. Dunque non solo artisti visivi, nell’ottica di una visione più ampia. Il filo rosso che ci lega è un segno di apertura, di accettazione. Il progetto immagina anche di incontrarsi fuori da Facebook, mezzo straordinario ma che non è la vita reale. Non possiamo parlare con un monitor!”. Ed Elisa Comotti afferma:- “Qui avviene di anno in anno una selezione quasi fisiologica fra chi passa e chi resta, e si creano sinergie: fitte trame di contatti che generano progetti, nuovi incontri e anche amicizie. Qui si crea quel filo sottile, forte e rosso che si chiama Arte e ci tiene DAUNITI”.

ARTISTI E CRITICI DI ROSSOFILO. Critici, nel doppio ruolo di artisti che espongono: Stefania Maggiulli Alfieri, Rosanna Mele, Ninotchka Di Stasio, Antonio Crescenzo, Emanuela e Anna Clara Colazzo. Gli artisti: Elisa Comotti, Daniela Lupi, Cristina Mantisi, Ingrid Eleni Kuris, Michelangelo Colazzo, Mauro Proci, Emanuela Colazzo, Giovanna Ferrari, Maria Sibilio, Elda Gavelli, Anna Clara Colazzo, Angela Cuccovillo, Valter Maritano, Valeria Zito, Milena Gallo, Lidia Tangianu, Antonella Preti, Lorella Gallina, Elena Calabresi, Damiano Pizzetti, Tanja Bassi, Giorgio Schumann, Sara Pala, Cinzia Brena, Simon Barbabiro, Emiliano Mantovani, Cici Peis, Rosalba Ferilli, Tanni Buttigé, Ida Ambrosio, Giovanni Vescio, Stefania Miele, Fabio D’Agostino, Cinzia Prosperi, Ornella Previati, Maria Giovanna Bonofazi, Davide Mina, Richard Coter, Mariella Miele, Kasia Awietlik, Sara Coluccia; con la partecipazione delle eccellenze Oronzo Mastro, Arnaldo Miccoli, Paolo Sistilli, Giorgio Schumann.