Da ascoltare il nuovo album dei Bright Magus “Jungle Corner”, crogiuolo di jazz, funk, rock, avant e psichedelia che si fondono in maniera unica
“Jungle Corner” dei Bright Magus è un album eclettico che abbraccia una vasta gamma di generi musicali. Cinque talentuose personalità si uniscono in un viaggio di improvvisazione e composizione, creando un'opera che supera i confini dell'estetica convenzionale. -taglio- Il lavoro discografico presenta sei brani originali, catturati in una registrazione diretta che libera la musica da rigide strutture e durate prestabilite. L'album è stato plasmato e trasformato attraverso un lavoro di editing e post-produzione ispirato da figure leggendarie come Teo Macero e Bill Laswell, che hanno contribuito a definire il suo suono in modo unico. Insieme a Leziero Rescigno (batterista e percussionista dei Bright Magus) scopriremo i segreti dietro questo affascinante progetto musicale. “Jungle Corner” è un album che fonde diversi generi musicali, tra cui jazz, funk, rock, avant e psichedelia. Come avete gestito questa fusione di stili? “È avvenuto tutto molto spontaneamente, di fondo c'era l'idea di recuperare certe sonorità del Miles Davis elettrico e psichedelico del 1969/1974 dove le contaminazioni di genere sono state l'essenza di quel sound così innovativo, ancora oggi tutto da riscoprire. Il nostro obiettivo era chiaro ed è stato empaticamente condiviso da tutti, i linguaggi musicali erano il jazz, il funk, il rock e la psichedelia, ci siamo immersi senza esitazioni.” Il disco è un omaggio a Miles Davis e al suo approccio musicale. Come avete catturato l'anima della sua musica e al contempo portarla in una nuova direzione? “Io e Giovanni ci conosciamo da molto tempo ed abbiamo condiviso diversi progetti musicali, spaziando dal post rock all' indie pop d'autore, dall'elettronica al noise e nutrendo entrambi un amore viscerale per Miles Davis ci siamo spesso immaginati un progetto che avesse un sound alla Bitches Brew e che riprendesse certe sonorità delle session per la Columbia, 1969/1972 e successivamente 1974. Credo che l'anima di ogni musicista della nostra band sia stata in origine catturata dalla musica di Miles e probabilmente quel background fa parte del nostro DNA.-taglio2- Arriviamo tutti da esperienze diverse e nel tempo ognuno di noi ha maturato un proprio approccio, un suono personale e soprattutto l'attitudine all'improvvisazione, il fatto che non provenissimo da un ambito prettamente jazzistico probabilmente ha generato un risultato interessante.” La copertina dell'album è affascinante. C'è un significato particolare dietro l'immagine che avete scelto per rappresentare questo lavoro? “La copertina è un'opera della artista Barbara Ughi (alias BAX), l'idea che avevamo era quella di riprendere un certo immaginario fine sessanta/settanta legato alla musica afroamericana esotico e psichedelico. Bax ha creato una rilettura di quel linguaggio visivo con il suo stile da artista digitale. I 5 bambini sono giovani maghi luminosi.” Quali sono le vostre tracce preferite sull'album e perché? Ci potete raccontare cosa le rende speciali per voi? “Rispondo per me visto che non ci siamo mai consultati sulle preferenze di ognuno di noi. Percepisco l'intero album come un’unica traccia, come un unico racconto, non a caso Jungle Corner è stato registrato tutto in presa diretta e gran parte della musica è improvvisazione pura, faccio fatica a preferire un brano agli altri, in ognuno ci sono momenti che apprezzo per l'interplay che siamo riusciti a raggiungere.” Infine, cosa possiamo aspettarci dal futuro dei Bright Magus? Avete in mente nuovi progetti o collaborazioni? “Il primo obiettivo è quello di fare un po' di concerti, crediamo che l'essenza di questo progetto sia proprio nel live, abbiamo già suonato in qualche club milanese e questa estate siamo stati in Salento per qualche data, siamo carichi e presenteremo l'intero album al BIKO di Milano il 29 novembre.”