Reduci dalla vittoria dell’ultimo Campionato Europeo di PATTINAGGIO ARTISTICO, i due atleti azzurri si raccontano in esclusiva ad Albatros Magazine
Entrambi giovanissimi e soprattutto talentuosissimi: NICCOLÒ MACII e SARA CONTI sono il futuro del pattinaggio artistico di figura italiano. Lui classe ’95 e lei classe ’00, sono attualmente i detentori della medaglia d’oro dell’Ultimo Campionato europeo di pattinaggio di figura svoltosi in Finlandia lo scorso gennaio.-taglio- Una vittoria che nessuno si aspettava, ma non per la poca fiducia riposta nella coppia di sportivi bensì per le tempistiche: sì, perché i due ragazzi sono una coppia sportiva da pochissimi anni ed è incredibile come in così poco tempo siano riusciti a trovare un’affinità simile ed una complicità sul ghiaccio da far invidia a molti. Certamente complice di questa “mission” è il fatto che Sara e Niccolò sono legati anche nella vita, cosa però non del tutto facile da gestire, proprio come ci racconteranno in questa intervista. Questo è soltanto l’inizio, infatti, i due giovani pattinatori si stanno già preparando alle prossime Olimpiadi Invernali che si svolgeranno proprio qui in Italia nel 2026; non ci resta che assistere a quella che potrebbe diventare una delle favole sportive più romantiche di sempre! Impossibile non iniziare dal gradino più alto del podio conquistato il mese scorso in Finlandia. Cosa avete pensato non appena avevate capito di aver vinto? S – “Io per i primi dieci minuti non ho capito assolutamente nulla! – ride ndr. È stata un’emozione indescrivibile ed il fatto che nessuno di noi si aspettasse un risultato del genere ha reso quel momento ancora più sentito e speciale. Non sono in grado di spiegare a parole la grande soddisfazione che si prova nel ricevere un riconoscimento, poiché non si tratta solo delle performances di quella competizione, ma di mesi… anzi anni di sacrifici e di duro lavoro in pista e non. Finalmente stiamo iniziando a raccogliere un po' di quei semi che abbiamo piantato nel corso degli scorsi anni, ora però si fa sul serio!” N – “Sono d’accordo con Sara, è stato un uragano di emozioni e finalmente siamo riusciti ad ottenere una prima medaglia ‘importante’. Questo ci motiva ancor di più a fare meglio ed andare oltre quelli che sono i nostri limiti, perché nello sport ci vuole anche un po' di follia! Il nostro obiettivo adesso è molto più imponente: le Olimpiadi. Sappiamo che non sarà facile, ma sarebbe bellissimo poter ottenere un buon posizionamento specialmente perché saremo davanti al nostro pubblico!” Come vi preparate ad una competizione così importante? N – “La nostra carriera è iniziata con l’obiettivo delle Olimpiadi. Siamo una coppia che si sta facendo strada e iniziamo ad essere competitivi anche a livello internazionale. Come abbiamo detto prima c’è ancora tanta strada da fare, alle Olimpiadi manca molto tempo, ma ci teniamo a portare a casa qualcosa di buono. Anche perché quando si parla di ‘preparazione ad una competizione’ non si tratta solo del lavoro fisico, delle coreografie e così via… è molto importante anche l’aspetto psicologico ed emotivo specialmente per quello che riguarda un’eventuale gestione dell’errore durante l’esibizione.” S – “Esatto. Quando vedete i pattinatori che sbagliano e con un movimento veloce subito si rimettono in piedi e continuano, è anche quello parte dell’esibizione. -taglio2-Mi spiego meglio: quando si prova una coreografia ovviamente si cade parecchie volte e così si impara anche il modo più adatto a rialzarsi subito per continuare la performance e non ricevere troppi punti di penalità; quindi anche la caduta viene ‘preparata’ in un certo senso. Speriamo, però, di non dover ricorrere ai ripari!” Avete parlato anche dell’aspetto emotivo di una competizione, essendo voi una coppia anche fuori dal contesto sportivo come gestite la vita privata e la vita sul ghiaccio? S - “Scindere amore e sport è una sfida dura ed anche molto complessa. Siamo entrati in un meccanismo in cui gestiamo bene la relazione e la convivenza sportiva. Ovvio, ci sono degli screzi e dei litigi, ma siamo molto maturi sotto questo punto di vista quindi quando è il momento di allenarsi e pattinare mettiamo da parte eventuali discussioni e ci focalizziamo su quello che dobbiamo fare. Inoltre, cerchiamo di non portare le questioni di squadra nella nostra vita privata, certo parliamo degli allenamenti o di quello che abbiamo fatto, ma poi uno dei due dice ‘ora parliamo d’altro’.” N – “Ci siamo fidanzati prima di iniziare a pattinare insieme. Ero molto scettico all’inizio perché ho visto molte coppie distruggersi. Alla fine, però, il nostro amore è la nostra chiave vincente. Nello sport è lei che prende le decisioni, in pista mi ha fatto diventare un atleta serio e mi ha dato una spinta in più. Nella quotidianità invece è lei ad appoggiarsi un po’ più a me. Il segreto è trovare un equilibrio.” Avete mai avvertito la pressione dovuta al raggiungimento di determinati risultati o, comunque, al grande impegno che comporta essere degli atleti professionisti? S – “Pressione no, ma le maggiori difficoltà sono la costanza e la completa dedizione a questo sport. A questi livelli ti rendi conto che devi sacrificare la tua vita sotto ogni punto di vista: amici, alimentazione, ecc. Ci sono tante rinunce ma quando raggiungi gli obiettivi è tutto ripagato. La passione è la chiave di tutto, nello sport e nel lavoro.” N – “Sicuramente, essendo una vita di sacrifici, impari a dare il giusto valore alle cose e alle persone. Il problema del nostro sport è che è poco comprensibile per le persone che non lo conoscono. Questo ci porta meno visibilità e meno sponsor. Prima delle medaglie è capitato di fare qualsiasi cosa per guadagnare qualcosa per poter continuare ad allenarci per raggiungere i nostri obiettivi e i nostri sogni… è quella la vera pressione! Speriamo infatti di riuscire a dare il risalto che merita al pattinaggio che in Italia, purtroppo, resta ancora una realtà di nicchia. Di base, però, sono una persona sempre molto positiva quindi mi piace pensare che anche grazie al nostro contributo riusciremo a far avvicinare le persone a questo mondo!”