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Incontro di sonorità

di Gaetano Magliano

Numero 248 - Marzo 2024

Davvero imperdibile il nuovo disco della band diretta dal batterista GianPaolo Petrini


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“The Big Band Is My Life” (Zanetti records) è il nuovo e quarto disco della GianPaolo Petrini Big Band, formazione diretta dal batterista GianPaolo Petrini. Il lavoro contiene cinque brani originali, composti dai musicisti della Big Band, che spaziano dal jazz al fank, e cinque omaggi a grandi autori come Buddy Rich, Prince, Don Grolnck e il Maestro Augusto Martelli, con il quale Petrini ha collaborato insieme a Flavio Boltro per diversi anni.-taglio- “The big band is my life” è un lavoro che unisce sonorità diverse, dal jazz al funk. Perché è nata la volontà di questo crossover sonoro e come è divenuto un'opera omogenea? “Questo è il quarto lavoro della big band, il primo era un cd in studio e poi due video live uno con il clooner Matteo Brancaleoni e uno per i 10 anni della big band. Tutti con brani già conosciuti. L'esigenza era di fare brani inediti composti dai musicisti della big band e altri dedicati ai musicisti famosi che hanno formato la mia carriera. Nel cd ci sono anche brani funk non solo jazz,anche perché negl'anni abbiamo accompagnato vari artisti :Massimo Lopez,Antonella Ruggiero,Demo Morselli, Rick Margitza gia saxofonista di Miles Davis,Tony Esposito.Omogeneo neanche tanto perché ormai le big band moderne suonano di tutto,ho iniziato a suonare jazz con i grandi Gianni Basso,Franco Cerri, Barney Kessel, Renato Sellani,Giulio Camarca, Flavio Boltro. Poi ho iniziato i tour con Mango, Alice, Gang, P.Bertoli, A.Oxa, A.Celentano e le tv con Augusto Martelli,Pinuccio Pirazzoli e Demo Morselli per cui se suonato bene mi piace suonare di tutto.” Nel disco ci sono molti omaggi. Perché hai scelto proprio quegli artisti e in che modo li hai portati nella tua direzione? “Si abbiamo fatto 5 inediti e 5 brani di personaggi che mi hanno stimolato artisticamente. Il grande Buddy Rich leader di big band dove dirigeva lui con la batteria senza direttore. Prince grande artista mancato troppo presto,Jobim re della bossa nova ma in questo caso abbiamo fatto Wave a ballad. Don Grolnick pianista fusion ma anche pop con James Taylor, e Augusto Martelli maestro e compositore con il quale ho lavorato parecchi anni in studio e mediaset.” Omaggi a parte, quali sono i brani che preferisci del disco e perché?-taglio2- “Il secondo brano swing Jones Tones del nostro trombonista Luca Begonia tra i migliori in Italia è molto orecchiabile. Il quinto brano Black Mirror che il maestro Andrea Ravizza amico e compositore da anni anche di brani per l'orchestra sinfonica nazionale Rai in occasione del Moncalieri jazz festival ha scritto appositamente per la big band dove c'e un solo di batteria e trombone appunto Luca Begonia. 3/4 of a Woman di Mattia Niniano molto solare sarà perchè lui viene dalle colline astigiane di Canelli!” Hai iniziato la tua carriera molto giovane. Col passare degli anni è cambiato il tuo approccio alla musica? Se sì, in che modo? “Eh si a 16 anni suonavo già nelle sale da ballo e li si imparava un mestiere perché si suonavano tutti i generi. Poi i dischi la tv e i tour. Ora uno da solo si registra in casa e dal vivo vanno in due sul palco e la gente non apprezza neanche più chi suona veramente avendo studiato lo strumento una vita. Dovrebbero le radio e le tv trasmettere più musica cantata e suonata bene, non con testi improponibili e violenti solo per vendere.” I tuoi prossimi impegni? “Continuo ad insegnare batteria alla scuola di musica di tutti gli strumenti Professional Drum di Collegno.Sono stato anche docente di batteria jazz al conservatorio di Torino nel 2016! Oltre alla big band suono con i Borgatta's family un gruppo familiare che suona e canta Beatles e Battisti molto bene narrando le canzoni. Ad aprile parteciperò al Torino jazz festival con jazz ladies un quintetto jazz,e a febbraio uscirà il quarto cd del mio gruppo fusion Freelance con i brani dei Police in versione jazz fusion,il precedente cd erano i brani degli Steely Dan versione jazz, andatelo a sentire sulle piattaforme si intitola "The Fagen Becher Conspiracy",è piaciuto molto. Ora sto andando anche a fare delle interviste nelle radio e il brano che apprezzano molto è quello cantato da IMA (Ilaria Mureddu) una giovane cantante soul torinese "Thieves in the temple" di Prince.Venite ai concerti live con tutti i canali tv molta gente non esce più ma l'energia che ti da un concerto live non ha paragoni!”





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