La “Musica del mondo” di Eugenio Bennato, un nuovo album che parte da Napoli per incontrare, in un unico canto, il resto del mondo
Mentre nel mondo imperversano guerre, si respingono migranti, si innalzano sempre nuovi muri di intolleranza, Eugenio Bennato risponde con il suo nuovo album “Musica del mondo” (etichetta Sponda Sud, distribuzione Imusician). Dodici brani, nati dai viaggi del cantautore, che sottolineano il valore della diversità, della memoria e delle radici, la giustizia sociale.-taglio- “Che sia un breve tragitto in motorino sul lungomare di Napoli, o un viaggio in treno tra il nord e il sud dell’Italia, o un volo per tappe europee o intercontinentali, le melodie e i versi che penso (sperando che abbiano ragione di esistere) sono sempre collegate all’energia e al ritmo della marcia, alla nostalgia delle cose lasciate alle spalle, al mistero dell’incontro e della scoperta”. La musica è un elegante world ricco di contaminazioni. Tammorra, batterie, chitarra battente e tamburi sono la ritmica potente, il segno distintivo di una musica folk forte nell’appartenenza e nel dialogo con gli altri Sud del mondo. Il brano “Musica del Mondo” è stato registrato con la Yar Mohammad Group presso The Sound Lab - New Delhi. Yar Mohammad Group è una band proveniente dal Rajasthan, conosciuta nel 2023 durante i concerti realizzati in India per la Festa della Repubblica su invito dell’ambasciata italiana di New Delhi e del consolato generale di Bengaluru. Con la band, “fratelli musicali”, si è subito creata l’intesa, prova che le canzoni sono ponti che uniscono diverse culture. Il bel racconto in musica scorre tra pagine di storia meridionale: “Torre Melissa” racconta una notte di tempesta in un paese della costa jonica, dove il naufragio di una carretta di migranti svegliò gli abitanti del posto che si buttarono in mare per salvarli. “Mongiana”, “che era la più grande fabbrica d’Italia”, che fine ha fatto?, si interroga Bennato sulla storia rimossa. Il paesino in provincia di Vibo Valentia nel 1860 è stato un importante polo siderurgico.-taglio2- Fu chiuso ed oggi ne è testimonianza solo un piccolo museo, “Reali ferriere di Mongiana”, esempio di archeologia industriale. “Limoni a Varsavia” è la storia di due giovani siciliani che si traferiscono a Varsavia dove aprono un ristorante. Uno zio regala loro una pianta di limoni che porteranno in Polonia. La canzone è la colonna sonora della favola cinematografica su un cuoco alchimista siciliano, “The Lemon Tree – L’albero di limoni”, di Bruno Colella. Bennato riedita “Canzone per Beirut”, del 2007, fortemente sentita e interpretata dalla figlia più piccola Eugenia, preoccupata dalla guerra in Palestina, dalle morti dei bambini. In “Luna”, dedicata alla nipotina, torna la ruvida e bella voce di Pietra Montecorvino, “nonna rock”. Il viaggio sonoro prosegue con “Grande minoranza”, ispirata da una melodia popolare della provincia di Caserta, “Tammorra song”, per trascinare nella danza tarantata, “W chi non conta niente”, inno agli ultimi della terra, “Noi persi nel sentimento” e “Notte del giorno dopo”. Non manca un abbraccio ideale con i musicisti incontrati in tutto il mondo, in “Welcome to Napoli”, città accogliente e inclusiva. “Questa è la vocazione della musica partenopea e del nostro pubblico”, spiega Bennato che come sempre ha composto un incredibile, ispirato album multiculturale, vero messaggio di pace e fratellanza. Sempre con resilienza e con amore.