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In hoc signo vinces

di Antonella Fiorito

Numero 242 - Luglio-Agosto 2023

Presentato a Roma il nuovo direttore, Marco Mensurati, ed il nuovo corso editoriale che ha il suo debutto con il restyling delle dodici Guide del Gambero Rosso


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Il Gambero Rosso, fondato da Stefano Bonilli nel 1986, è oggi più vitale che mai. Con l’arrivo del nuovo direttore, Marco Mensurati, sono numerosi i progetti che si apprestano a debuttare dalle storiche pagine del brand bibbia da quasi 40 anni della storia dell’enogastronomia italiana ed internazionale. “Iniziamo con uno dei nostri asset più forti, le Guide” ha spiegato Mensurati.-taglio. “Così come in cucina non si può generare vera innovazione senza radicarla nella tradizione, abbiamo scelto di ribattezzarle con una grafica vintage originale, che parte da un segno originale degli esordi del Gambero”. È un vecchio cartiglio a segnare il nuovo corso del prodotto iconico del Gambero Rosso, perché la storia delle guide, dirette da Laura Mantovano, coincide quasi totalmente con quella del Gambero Rosso. L’agenzia siciliana TB Design ha infatti scelto di dare tridimensionalità al sigillo di garanzia che il bollino del Gambero rappresenta, traslandolo sullo storico marchio, simbolo per eccellenza di qualità indiscussa. Come un imballaggio certificato di materiale da maneggiare e usare con cura, come ognuno dei tesori racchiusi dentro le guide. Gambero Rosso nasce come inserto del quotidiano Il Manifesto nel dicembre 1986 e nel novembre dell’anno successivo esce la prima edizione di quella che diventerà una delle bandiere della casa, Vini d’Italia: nascono i Tre Bicchieri, il simbolo che da allora contraddistinguerà i migliori vini italiani. In Italia e all’estero. L’anno successivo è la volta della Guida di Roma, che oltre ad includere i migliori indirizzi per mangiare include anche i luoghi imperdibili per una spesa di qualità, o meglio per dirla con lo slogan del Gambero Rosso della prima ora, “a prova di consumatore curioso e goloso”. -taglio2- A novembre del ‘90 debutta Ristoranti d’Italia che diventa nel giro di poco tempo un punto di riferimento per il settore con le sue autorevoli Tre Forchette, segno di indiscusso di qualità per la ristorazione italiana. . Contemporaneamente vede la luce anche una pubblicazione dedicata ai vini da tavola, prima con il nome di Almanacco del Berebene, oggi chiamata Berebene. Nel 91 debutta l’altra guida cittadina, Milano, che negli anni prende sempre più spazio arrivando a coprire l’intera regione, Lombardia per arricchirsi non solo del meglio di Milano ma di tutte le altre province. La crescita della casa editrice è sempre più rapida: nel 2004 nasce Bar d’Italia, nel 2011 Pasticceri e pasticcerie e Oli d’Italia, nel 2013 Street Food e Pizzerie d’Italia, nel 2017 Gelaterie d’Italia e nel 2019 la neonata e non meno fortunata Pane e panettieri. Ciascuna guida è diventata un punto di riferimento per i vari settori coinvolti: le tre Foglie per gli oli, i tre Chicchi e le tre Tazzine per i bar, i tre Spicchi (per le pizzerie al piatto) e le tre Rotelle (riservate alle pizzerie a taglio), le tre Torte per pasticcerie, i tre Pani per i panifici migliori. Ogni guida ha una sua precisa identità, garantita da una costante e attenta ricerca in ogni settore dei migliori artigiani, di chi ha davvero fatto della qualità il suo tratto distintivo. Tutte avranno un unico formato più agile e maneggevole e una grafica volutamente vintage, a cominciare dalla testata ripresa da un vecchio timbro della casa editrice. Discorso a parte per Ristoranti e Vini che conserveranno l’impronta di sempre (salvo un piccolo aggiustamento della guida Vini che si “allargherà leggermente per allinearsi alla guida Ristoranti): a dominare in copertina i simboli ormai leggendari Tre Bicchieri e Tre Forchette.





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