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In alto mare

di Gaetano Magliano

Numero 252 - Luglio-Agosto 2024

Si intitola “Mare Aperto” (Abeat Records), il nuovo straordinario disco di Naviganti e Sognatori, eclettico trio composto da Luca Falomi, Alessandro Turchet e Max Trabucco


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Dopo l’eccellente disco d’esordio “Naviganti e sognatori” (pubblicato sempre da Abeat) con il quale il trio si è guadagnato ottimi riconoscimenti di pubblico e critica, l’ensemble da seguito alla propria avventura discografica con “Mare aperto”, suo secondo lavoro.-taglio- Un titolo suggestivo che evoca distesa d’acqua, che incarna la potenza della natura e risveglia un innato desiderio di esplorazione e di scoperta. Un invito ad inoltrarsi nell’ignoto al di là dell’orizzonte visibile, per ritrovarsi in una realtà dove il tempo sembra essersi fermato. Tutti elementi e ispirazioni che il trio interpreta musicalmente con eleganza, raffinatezza, linguaggio evocativo. Ci si immerge letteralmente in un viaggio nel profondo dell’anima, del mare, del mondo. Una resa acustica eccezionale rende l’ascolto perfetto per tutti i palati grazie ad arrangiamenti curati e grande espressività. Un lavoro di grande interesse anche per il pubblico audiofilo. Partiamo dalla storia di “Mare Aperto”: come è nato e cosa è successo tra questo lavoro e il precedente “Naviganti e sognatori”? “Queste due pubblicazioni sono frutto di un lavoro iniziato ormai quattro anni fa. Per il primo lavoro, "Naviganti e Sognatori”, abbiamo sfruttato il periodo in cui nessuno poteva uscire di casa per scrivere musica originale e per fare degli arrangiamenti di brani popolari. Dopo averlo pubblicato, a distanza di due anni, sentivamo l'esigenza di proseguire il nostro percorso di scrittura, così abbiamo iniziato ad esplorare nuove idee, plasmando nuovi materiali, che potete trovare in questo nuovo e secondo lavoro discografico. Il titolo "Mare Aperto" rispecchia la nostra sensazione di un viaggio iniziato e che, pur continuando, al momento ha orizzonti liberi che non fanno presagire possibili attracchi.” Affrontate il tema del viaggio, uno dei più trattati nell'arte. Nella nostra epoca, stiamo perdendo o lo stiamo rivalutando secondo noi? “Quello del viaggio è certamente un tema denso di significati; scoprire nuove terre, nuovi popoli, percorrere rotte senza destinazione, alla ricerca di qualcosa di nuovo, di qualcuno, o di una nuova vita. Citando Seneca, dovremmo però chiederci se oggi, in Occidente, siamo ancora disposti a “cambiare d’animo, non di cielo”. Se il viaggio è unicamente sinonimo di intrattenimento, ne perdiamo totalmente il significato in sé. Dovrebbe quindi non sfociare nel vuoto, ma essere opportunità di crescita e cambiamento.”-taglio2- Qual è il vostro rapporto con la fluidità del mare? Anche la vostra musica è fluida, ricca di contaminazioni, senza barriere, in movimento... “La nostra fortuna è quella di avere idee molto simili riguardanti la musica. Il modo in cui ognuno di noi interpreta il tempo, le melodie o le armonie crea questo senso di fluidità di cui parli. Siamo tre musicisti legati alla natura, al mondo, agli orizzonti. Questo senso di grandezza della natura, o di immensità del mare, crea in noi un senso di rispetto e di sana impotenza verso il mondo. Questo è il filo rosso che ci accomuna e che probabilmente caratterizza la nostra musica.” Tra reale e virtuale: come state promuovendo Mare Aperto? Il vostro approccio sul palco ma anche attraverso i social. “Siamo abbastanza attivi mediaticamente - anche se probabilmente dovremmo esserlo di più. La nostra promozione più grande sta nel suonare dal vivo e far conoscere quello che siamo durante i concerti. Quando saliamo sul palco cerchiamo di essere noi stessi, senza calcare troppo la mano e questo nostro essere trasparenti arriva in maniera molto chiara al pubblico.” Il Jazz in Italia gode di buona salute secondo voi? Come avvicinarlo alle generazioni più giovani? “Domanda difficile. La musica più impegnata, a prescindere che sia jazz o altro, fa sempre più fatica ad arrivare ai giovani. Dovremmo essere noi a far scoprire questo mondo ai ragazzi. Portiamoli ai concerti, regaliamogli dei dischi, facciamogli provare l’emozione di ascoltare ad occhi chiusi. La musica è una magia che una volta scoperta non può più essere dimenticata. Facciamola scoprire!”





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