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Immagine, etica e scienza

di Antonella Fiorito

Numero 251 - Giugno 2024

Presentati a Roma durante il 45° Congresso Medico della Società Italiana di Medicina Estetica SIME presieduta da Emanuele Bartoletti i principali dati di settore


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Il mercato della medicina estetica in Italia mostra un trend in aumento per tutti i segmenti d’età, compreso quello riguardante giovani e giovanissimi. -taglio- In un campo ancora largamente dominato dalla richiesta delle donne (che sono oltre l’80 percento), anche il mondo maschile sta mostrando un crescente interesse verso i trattamenti della medicina estetica; in particolare, tra gli uomini la richiesta dei trattamenti estetici non chirurgici è aumentata del 25 percento dal 2008. Alla base del successo e del crescente interesse per questa branca della medicina vi è la ‘normalizzazione’ e l’accettazione sociale di queste procedure, in gran parte trainata dai social media. Una grossa fetta di mercato è occupata dalla fascia d’età 19-34, che effettua il 40-45 percento delle procedure ed è la più influenzata dalle mode e dai trend social. Il 35-40 per cento delle procedure riguarda la fascia d’età tra i 35 e i 50 anni. Per quanto riguarda i trattamenti a dominare il mercato (rappresentano quasi l’80 percento di tutte le procedure di medicina estetica) sono ancora gli iniettabili (acido ialuronico e tossina botulinica). Nel campo dei trattamenti di ringiovanimento facciale, le star sono i peeling chimici e i trattamenti di skin tightening, mentre degli evergreen sono la depilazione permanente, i trattamenti anti cellulite e la rimozione non chirurgica del grasso. Richieste dunque ‘tradizionali’ quelle che gli italiani fanno alla medicina estetica, ma in mercato molto dinamico e in costante rinnovamento che ha visto negli ultimi anni affermarsi procedure quali il rinofiller e il coolsculpting. La reputazione dei medici estetici italiani infine sta facendo del nostro Paese anche una meta di turismo sanitario; ben il 15% dei trattamenti estetici nel 2021 sono stati effettuati su pazienti internazionali. Anche se il mercato internazionale è saldamente dominato dagli Usa (5,3 milioni di procedure di medicina estetica effettuate nel 2021), l’Italia è il Paese con il maggior numero di procedure di medicina estetica in rapporto al numero di abitanti. -taglio2-Il mercato internazionale della medicina e chirurgia estetica è stato valutato intorno a 13,9 miliardi di dollari nel 2022 ma entro il 2027 si stima che potrebbe arrivare a 23,4 miliardi di dollari. Le procedure non chirurgiche nel 2021 rappresentavano il 54 percento del mercato globale, per un valore stimato intorno a 7,5 miliardi di dollari. La crescita di mercato è guidata principalmente dalla crescente importanza attribuita all’aspetto fisico e alla necessità di sentirsi meglio con sé stessi. Accanto a questo, non esiste più lo stigma e pregiudizi che circondavano il ricorso a queste pratiche. “Questi dati sono certamente interessanti, ma fortunatamente in alcuni casi si discostano dall’esperienza dei soci SIME – ha dichiarato il presidente della SIME Emanuele Bartoletti – particolarmente significative sono le percentuali riguardanti i giovanissimi. Nel presente report, tra il 40 percento e il 45 percento di coloro che si rivolgono alla Medicina Estetica rientrano nella fascia d’età compresa tra i 19 e i 35 anni. Non è specificato quanti di questi rientrino nella fascia 19 – 25 anni, ma spero che siano pochi. Dalla Survey condotta tra i soci SIME, fortunatamente solo il 5 percento rientra alla fascia d’età al di sotto dei 24 anni, e la maggior parte di questi giovani ha problemi di acne. L’aumento del ricorso dei giovani alla Medicina Estetica rappresenta un problema serio. Molto spesso sono spinti dai social media in maniera diretta o subliminale, e ciò comporta il rischio di incontrare medici, o peggio ancora, non medici, che accondiscendono a richieste spesso prive di senso. È importante fare attenzione, poiché la dipendenza dei giovani da questo tipo di terapie sta diventando sempre più preoccupante. Questo porta al rischio di sottoporsi a trasformazioni di cui potrebbero pentirsi in seguito”.





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