Le Musichall di Torino, offre spettacoli in streaming, entrando gratuitamente nelle case, grazie ad una idea del suo direttore artistico Arturo Brachetti
Il teatro Le Musichall di Torino, con il suo direttore Arturo Brachetti lancia gli spettacoli del cartellone in streaming. "Un messaggio d'amore per il teatro”, quello lanciato dal Teatro Le Musichall di Torino con il suo direttore artistico Arturo Brachetti, un messaggio che, vista l'emergenza dei tempi, sarà lanciato dalla pagina Facebook del teatro con una sorpresa via streaming.-taglio- La rassegna si chiama Le Musichall Live e lo streaming andrà in onda alle 18 e in replica alle 20 del giorno in cui lo spettacolo avrebbe dovuto calcare la scena sul palco del teatro, rimanendo comunque disponibili anche dopo l’appuntamento in rete. Il teatro è chiuso, infatti, a causa dell'emergenza sanitaria, ma entra gratuitamente nelle case con un progetto raccontato dall’hashtag #LaCulturaNonTiAbbandona. Grazie alla collaborazione di artisti e registi Le Musichall sarà virtualmente aperto a tutti quelli che, attraverso smartphone e computer, vorranno seguire un estratto degli spettacoli in cartellone. Affinché anche i lettori di Albatros possano godere di questa rilevante iniziativa artistica, segnaliamo gli spettacoli: Mercoledì 11 Marzo, lezione di tango Milonga@LeMusichall, Giovedì 12 Marzo, Stand up. Mezz’ora di risate con i Banditi, Sabato 14 Marzo, Gipsy Party, concerto balcanico, Mercoledì 18 Marzo, lezione di tango Milonga@LeMusichall, Giovedì 19 Marzo, Lindy Hop con Turin Cats, Sabato 21 Marzo, Federico Sirianni con Qualcuno era comunista – omaggio a Giorgio Gaber, Mercoledì 25 Marzo, lezione di tango Milonga@LeMusichall, Giovedì 26 Marzo, cabaret. Mezz’ora di risate con Bananazilla, Sabato 28 Marzo, Ugo Sanchez Jr in Rio Boom boom. Ma conosciamo più da vicino Arturo Brachetti, un Peter Pan di sessant'anni che sembra aver sconfitto il tempo.
E’ possibile fermare il tempo?
“Diciamo che vado avanti, incurante dell'età. Mi piacerebbe che il mio Peter Pan rimanesse così per altri dieci anni.”
Questione di allenamento?
«Non solo, mi verrebbe voglia di dire. Certo prima di andare in scena faccio un'ora e mezza di ginnastica aerobica.Quando non sono in tournée vado tre volte la settimana in palestra.-taglio2- Poi faccio la dieta della suorina: riso in bianco e pollo grigliato, alla fin fine ho la stessa nutrizionista di Ronaldo, servirà pure a qualcosa?».
Una vita sul palcoscenico la sua…
“ Sono giunto quarantuno anni di palcoscenico, iniziando nel 1979 a Parigi e poi, pian piano…”.
La velocità del suo trasformismo lo ha consacrato l'erede diretto di Fregoli. Come definire questa sua unicità…
“Certo l'abilità di trasformista c'è, ma credo che insieme a questa ci sia il piacere di costruire spettacoli che non si limitano all'abilità di trasformista, ma usano diversi linguaggi e portano in scena un mondo. Io ad ogni spettacolo porto in scena il mio mondo, le mie passioni, i miei sogni, gli artisti, i musicisti, i film, i cartoon che amo. Se uno non ha un mondo da portare in scena si deve accontentare dell'abilità del trasformista, ma alla lunga anche questa non basta, c’è bisogno comunque di un racconto, con diversi livelli di letteratura, come in “Solo”, ad esempio.”
Non ha mai pensato di fare altro, di cambiare genere?
“No, anche se a volte mi piacerebbe trovare un testo che mi permetta di recitare in teatro o in un corto senza travestimenti o orpelli scenici. La dico grossa, mi piacerebbe per qualche settimana all'anno fare un po' di teatro di ricerca... ma non troppo perché poi mi annoierei.”
Cosa conta di più in teatro?
“Credo che ciò che conta sia la presenza scenica, il fatto di essere in scena con tutto se stessi e di essere vero. E’ importante fare credere che sia possibile spiccare il volo, un volo che è reale se chi sta in scena riesce a farlo credere tale a chi sta in platea... Deve scattare quella magia che solo il teatro sa dare.”.