L’artista di spicco del nuovo Urban nazionale si racconta ad Albatros Di Maresa Galli
Greg Rega, brillante soul singer, tra gli artisti di spicco del nuovo Urban nazionale, torna con un inedito che anticipa un instant album. Gregorio Rega, in arte “Greg Rega”, spazia, con voce duttile, capace di ampi melismi, in tutti i generi della black music: r&b, soul e funk. Tante le collaborazioni in produzioni dello scenario rap campano e italiano, -taglio-come quelle con Clementino, Paura e dj Tyone. Lanciato nel 2015, dal talent canoro “The Voice of Italy”, entra a far parte del team di Noemi, della quale sarà, per alcuni anni, back vocalist. Nel 2017 fonda il “Greg Rega Electro Soul Experience”, un collettivo di sette musicisti. Lo scorso anno vince lo show “All Together Now”, esibendosi anche in duetto con Nek. Nel 2019 pubblica due inediti, “Dint’ all’anema” e “Chello che nun vuò fa cchiù”. Ama definire il suo nuovo brano, “Ogni Vota”, “un valzer napoletano”. Ai lettori di Albatros racconta le sue novità. “Ogni vota” anticipa il nuovo istant album. La scelta acustica di pianoforte e voce riconferma il tuo stile soul, “black”, cosa racconta il tuo nuovo lavoro? “La scelta acustica del singolo piano e voce è stata dettata dall’esigenza del lockdown di ricavare qualcosa di positivo da quella situazione. Ho composto il brano “Ogni vota” durante uno stage con Bungaro; la scrissi di getto, dedicandola totalmente alla musica. Con Lorenzo Campese, coautore del brano, abbiamo creato la melodia e l’arrangiamento di piano, decidendo di lasciarla così, perché la sensazione del primo istante di ascolto è stata emozionante. A questo punto ho pensato di creare un album interamente piano e voce, coinvolgendo i tantissimi professionisti e pianisti che conosco.” Quali sono i musicisti che condividono con te il nuovo album? Quali i maestri che ti hanno ispirato? “L’album, di dodici brani, si avvale di tanti pianisti, da Paolo Sessa ad Alessandro Crescenzo, lo stesso Lorenzo Campese, Toto Allozzi…Sono tutte personalità del panorama campano e in più c’è una chicca: con il maestro Rocco Petruzzi, spalla e pianista di Mango, abbiamo riarrangiato un brano di Mia Martini, “Se mi sfiori”. Mango è il cantante al quale mi sono più ispirato quando ho iniziato a cantare. Naturalmente ammiro anche De Crescenzo, Pino Daniele.” Devi la popolarità ai talent “The Voice of Italy” e “All Together Now” . Qual è lo spirito giusto per affrontare pubblico e giuria? “Provengo da un’esperienza live molto ricca. Non ho mai avuto paura; provo molta adrenalina, voglia di salire su palchi importanti. La consacrazione l’ho avuta lo scorso anno vincendo “All Together Now”-taglio2- che mi ha portato un pubblico ancora più ampio e belle collaborazioni con Silvia Mezzanotte, con il maestro Vessicchio. Ho fatto tante cose belle e spero che continui così. Nel frattempo sto aprendo un’Accademia musicale in collaborazione con il mio produttore, Daniele Franzese, per offrire una formazione rivolta a chi voglia arricchire il proprio bagaglio artistico”. La tua musica è un solo linguaggio arricchito da diverse sensibilità e “generi” per regalare emozioni… “Si, una delle mie caratteristiche è che riesco a sposare molti generi, cerco di farli miei. Amo il rock, il soul, il funk. Amo tutto ciò che è bello ascoltare, cantare. Ho avuto molte collaborazioni. Devo il pubblico più vasto alle mie apparizioni televisive. “The Voice” è stata la mia prima volta, divertente; è stato molto emozionante presentarsi ad un pubblico televisivo. Lì ho avuto un buon riscontro e poi ho iniziato il percorso con Noemi: con lei abbiamo fatto grandi concerti: “Primo Maggio”, “Coca Cola Summer Festival”... Si, ci vuole tanta forza di volontà per farcela”. Il settore musicale sta recuperando terreno dopo il Covid? Grande il supporto dei social. Colpiscono i video che accompagnano i tuoi singoli: chi ha curato la clip di “Ogni vota”? “Credo che la musica si debba ascoltare e vedere. Non a caso i miei brani si accompagnano anche a videoclip. Il videoclip di “Ogni vota” l’ho realizzato con una visual artist napoletana molto giovane e anche lei promettente: Simona Giglio, un’artista che sentiremo negli anni. Non ci potevamo incontrare durante il lockdown e così le inviai il pezzo finito. Lei lo ha immaginato con lo “scarabocchio”, questa sua tecnica che realizza un quadro al momento - ha creato questa magia. È tutto il team ad aver fatto la differenza, in primis con Lorenzo Campese, con il quale abbiamo creato melodie e pezzi, e missato il prodotto finale presso lo studio di Daniele Franzese. Un team affiatato di amici e collaboratori. Il Covid sta ancora danneggiando il nostro settore che pian piano si sta riprendendo.”